Dal 1°giugno cambia la convenzione del pasto e cambiano le quantità del pasto erogato ai dipendenti delle Aziende Sanitarie di Modena a seguito di una gara istituita da Intercent-ER. Dal 2013 la regione Emilia Romagna ha affidato a questo ente regionale il compito di strutturare un bando di gara per il servizio sostitutivo di mensa per conto di diverse aziende sanitarie della regione.
Questo meccanismo ha sottratto di fatto alle Aziende sanitarie la definizione delle caratteristiche e dei parametri di quanto deve essere garantito al singolo lavoratore quando si reca a consumare il pasto.
Il risultato che ne consegue è il seguente: su 650 esercizi che potranno fornire il pasto ai dipendenti delle nostre Aziende Usl, circa 500 esercizi, tra cui le “mense” attigue agli ospedali”, garantiranno un pasto “ridotto” (un primo o un secondo, un contorno o la frutta, acqua e pane), mentre solo 150 esercizi garantiranno un pasto completo (un primo, un secondo, un contorno o la frutta, acqua e pane).
Tutto questo accade senza il minimo coinvolgimento dei lavoratori, anche solo a scopo informativo, che ne vengono a conoscenza solo quattro giorni prima dell’entrata in vigore, nè delle organizzazioni sindacali. La Fp/Cgil, pur consapevole che la spending review del 2012 limita a 7 euro il budget che le aziende possono mettere a disposizione dei propri dipendenti per il servizio di mensa (e consapevole altresì che quanto di cui stiamo trattando non attiene a materia di contrattazione sindacale), evidenzia però che questa riduzione grava ulteriormente sui lavoratori della sanità pubblica che negli ultimi 7 anni hanno lo stipendio fermo, con una riduzione evidente del potere d’acquisto dei salari, ulteriormente compromessa.
Le Aziende Sanitarie avrebbero potuto e dovuto cercare di condizionare i parametri della convenzione per garantire il mantenimento delle condizioni precedenti, considerato che stiamo parlando di una gara d’appalto centralizzata a livello regionale di 26 milioni di euro, che ha l’obiettivo di razionalizzare i costi – e in effetti il costo unitario del pasto si riduce – ma non di ribassare le condizioni.
Tutte le organizzazioni sindacali erano a conoscenza dal 2013 della centralizzazione degli appalti, del ticket elettronico e dell’impossibilità di fare diversamente sulla riduzione del budget a causa delle norme in vigore, ma siamo tutt’ora convinti dell’evidente risparmio che le stesse aziende traggono da questa nuova convenzione, tanto che crediamo si possono ancora garantire i livelli delle precedenti condizioni di erogazione del pasto senza gravare sui lavoratori.
La Fp/cgil chiede che l’Azienda AUSL di Modena e l’ Azienda Policlinico si adoperino, unitamente alle principali aziende di ristorazione, affinché vengano ripristinate le condizioni precedenti almeno di quei punti storicamente riconosciuti come “la mensa dell’azienda”, perché non è accettabile che le ricadute di questa razionalizzazione operino solo e sempre sui lavoratori.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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