Lieve calo per i ricavi delle MPMI, le Micro Piccole e Medie Imprese modenesi del terziario nel primo trimestre dell’anno. A rilevarlo l’Osservatorio di Confesercenti Modena che sull’andamento delle vendite ha registrato un -0,5% rispetto allo stesso periodo del 2014. La rilevazione sta ad indicare comunque la fine del crollo delle entrate tra le piccole imprese di commercio e turismo della nostra provincia, che dal 2008 al 2014 hanno lasciato sul terreno oltre il 25% del loro fatturato. Ma pure però che una vera e propria ripresa dei consumi stenta ancora a manifestarsi. Nel medesimo contesto, infatti, si registra anche un saldo negativo delle imprese attive nel commercio: risultano essere già 174 le chiusure a fine aprile sul territorio, con una diminuzione pari al -1%, in linea con la media regionale e solo appena meglio della media nazionale che si attesta al -1,1%.“Quello che emerge è un andamento ancora disomogeneo della nostra economia – afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena – a fronte dei dati ISTAT sul PIL che certificano un inizio di ripresa che auspichiamo si consolidi in corso d’anno, dobbiamo infatti registrare che le piccole imprese del commercio e del turismo sono ancora lontane dall’intercettare i seppur timidi segnali di ripresa a causa della persistente debolezza consumi dovuta ad una domanda interna che rimane ancora estremamente fiacca.”
Andamento volumi d’affari per settori: I° trimestre 2015 – I° trimestre 2014
Commercio al minuto extra alimentare: +2,1% Dopo molti trimestri negativi è finalmente il segno ‘più’ ad emergere. Il dato positivo è determinato in particolare dalla vendita di beni durevoli. A differenza dello scorso anno inoltre anche negli ambiti di abbigliamento e calzature, si rileva un seppur leggero aumento dei ricavi, trascinato dal positivo andamento dei saldi.
Commercio al minuto di prodotti alimentari: -2,5%. Le MPMI del settore evidenziano un calo generale dei fatturati. In controtendenza, i negozi altamente specializzati che propongono prodotti di qualità molto elevata. Elemento che indica una sempre più spinta polarizzazione dei consumi di tipo alimentare.
Ristorazione e pubblici esercizi: -2,8%. Anche tra ristoranti, bar e locali pubblici in genere l’andamento nei primi tre mesi dell’anno risulta negativo. Il calo è più sensibile nei bar che denotano una contrazione sia nelle prime colazioni che nei pranzi veloci. Nella ristorazione invece la diminuzione dei ricavi è meno consistente, soprattutto in quegli esercizi che propongono alta qualità e valorizzano la tradizione enogastronomica modenese.
Commercio all’ingrosso: -0.2%. E’ una flessione lieve quella mostrata dall’ingrosso. Il settore che aveva conosciuto un discreto incremento nei trimestri precedenti, registra un andamento differenziato dei ricavi dovuto ad una sostanziale stabilizzazione degli ordini e si risolve in un leggerissimo decremento.
“Guardando ai dati quello che si rende indispensabile e non più prorogabile è un’azione rapida ed incisiva del Governo, che consolidi la fiducia delle imprese e dei cittadini. Innanzi tutto attraverso provvedimenti volti ad alleggerire la pressione fiscale invertendo la tendenza di questi ultimi anni su IVA, IRPEF e Addizionali Regionali e Comunali, oltre che ridurre il costo del lavoro rendendo strutturale l’intervento sul cuneo fiscale – tiene a precisare Tamara Bertoni, il Direttore Generale di Confesercenti Modena – Occorrono inoltre interventi per assicurare la necessaria liquidità alle imprese. Perché nonostante le misure espansive messe in atto dalla BCE, i finanziamenti alle imprese, soprattutto medio e piccole, continuano a diminuire, determinando così il rischio di ulteriori chiusure. Si tratta di emergenze – conclude Bertoni – sulle quali occorre intervenire in tempi celeri per ridare prospettiva e centralità al vasto tessuto di micro, piccole e medie imprese che nel paese, vivono solo sulla domanda interna”