Guardando ad EXPO, dal 28 maggio al 19 luglio a Modena in mostra gli stili delle arti italiane, illustrate da Philippe Daverio e accompagnate dal bel canto nel nome di Pavarotti, Freni e Kabaiwanska. Il tutto su un tema caro all’arte, quello del cibo.
A Modena le arti italiane si incontrano sul tema del cibo. E’ il bello della “contaminazione”, termine quanto mai attuale che Modenamoremio declina in un programma di mostre, concerti e conferenze inseriti nel circuito modenese di EXPO 2015. Con il patrocinio del Comune di Modena, dal 28 maggio al 19 luglio intorno alla centralissima Chiesa di San Carlo si svilupperà un calendario di appuntamenti che prenderanno il via con la mostra “Il gusto della contaminazione”, un percorso espositivo che metterà in relazione i mondi della moda, dell’arte e del buon cibo, tutto Made in Italy. In un originale allestimento ispirato ai “teatrini” di Fausto Melotti, rari dipinti dal ‘600 al ‘900 provenienti da collezioni pubbliche e private dialogheranno con le creazioni dei grandi stilisti italiani, ma anche con fotografie d’autore e oggetti di design, oltre che con le forme dell’arte enogastronomica di casa nostra, parmigiano, aceto balsamico e lambrusco. Succederà così che un dipinto di Soffici, le nature morte di Paolo Antonio Barbieri o di Francesco Malagoli, o il violento naif di Antonio Ligabue si mettano in relazione con un abito di Krizia, una zeppa di Fiorucci o un abito “pasticcino” di Blumarine, fino alla grande tavolata di fine percorso apparecchiata in stile ’800, a celebrare il rito del banchetto. La mostra è curata da Pietro Cantore e da Sonia Veroni con l’allestimento di Fausto Ferri e la ricerca sugli arredi da tavola di Elisabetta Barbolini Ferrari. Ad accompagnare le arti in mostra ci sarà l’arte del bel canto, con i nomi dei suoi più celebri testimoni.
Si apre il 25 maggio con i “Sapori di Belcanto” interpretati dai cantanti lirici della Fondazione Luciano Pavarotti insieme ai solisti dell’ Opera Italiana con un programma di arie d’opera e canzoni dal repertorio del Maestro. Anche Mirella Freni sarà tra le protagoniste dell’evento di Modenamoremio, con un concerto dei suoi allievi del CUBEC di Modena. Il 15 giugno sarà la volta dei cantanti dell’ Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi Tonelli” allievi di Raina Kabaiwanska. Il 22 giugno il programma musicale prevede l’esibizione dell’orchestra Giovanile “Pari Consensus” del Liceo Musicale Calo Sigonio. Arte, moda e natura saranno in passerella il 4 giugno nella insolita location dell’Orto Botanico di Modena con la visita guidata del prof. Daniele Dallai e la sfilata di moda di Volpi Donna omaggio all’ Arcimboldo. Tutti da “gustare” gli incontri con gli esperti d’arte, a partire da Philippe Daverio che sarà alla Chiesa di San Carlo il 24 giugno per raccontare in un excursus cultural/gastronomico il proficuo rapporto fra cibo e arte in tutti i tempi. I curatori della mostra incontreranno il pubblico il 28 maggio, giorno dell’apertura, per una conversazione su arte, moda e antiquariato, mentre l’11 giugno sarà la volta della storica dell’arte Lucia Peruzzi che con “Giorni di magro e giorni di grasso” dedicherà un incontro ai dipinti di nature morte. Il ciclo di conferenze si completa il 18 giugno con la storica Patrizia Curti che parlerà del Banchetto come opera d’arte.
DETTAGLI:
I concerti
25 maggio – 20.30 Chiesa di San Carlo –“Sapori di Belcanto” i cantanti della Fondazione Luciano Pavarotti e i solisti del Opera Italiana. Le arie d’opera e le canzoni dal repertorio del Maestro celebri in tutto il mondo
15 giugno – 20.30 Chiesa di San Carlo – Concerto dei cantanti dell’ Istituto Superiore di Studi Musicali “Vecchi – Tonelli” allievi di Raina Kabaiwanska
22 giugno – 20.30 Chiesa di San Carlo – Concerto dell’Orchestra giovanile “Pari Consensus” del Liceo Musicale “Carlo Sigonio” di Modena
(data in definizione) – Concerto lirico degli allievi del CUBEC di Mirella Freni
Le conferenze
28 maggio – 18.00 Chiesa di San Carlo – Il gusto della contaminazione, percorsi di stile nelle arti italiane conversazione con Sonia Veroni, imprenditrice – Elisabetta Barbolini Ferrari, ricercatrice – Pietro Cantore, antiquario
11 giugno – 18.00 Chiesa di San Carlo – incontro con Lucia Peruzzi, storica dell’arte – Giorni di magro e giorni di grasso – riflessi nei dipinti di natura morta
18 giugno – 18.00 Chiesa di San Carlo – incontro con Patrizia Curti, storica – Il banchetto come opera d’arte
24 giugno – 20.30 Chiesa di San Carlo – Philippe Daverio – Il cibo nell’arte, viaggio culturale e gastronomico tra i capolavori della pittura
La Sfilata
4 giugno – 18.00 Orto Botanico di Modena – Orti di Stile – Omaggio all’Arcimboldo – Visita guidata all’Orto Botanico condotta dal prof. Daniele Dallai – Sfilata della boutique VOLPI DONNA in collaborazione con BIANCO LATTE -Bozzetti “live” di Anne Blumberg – Aperitivo “naturale” – Biglietto invito da ritirare presso Modenamoremio e punto vendita VOLPI DONNA.
La Mostra
Un percorso di stile fra le arti italiane è ciò che Modenamoremio propone ai visitatori della mostra alla Chiesa di San Carlo dal 28 maggio al 19 luglio. Tutte le arti che dialogano fra di loro: pittura, fotografia, moda, l’arte della tavola, e tutte parlano di cibo. Provengono da importanti collezioni pubbliche e private i dipinti dal ‘600 al ‘900 selezionati dall’antiquario Pietro Cantore, opere che difficilmente si prestano alla visione del pubblico e anche per questo particolarmente preziose. Gli artisti provengono tutti dalla scuola pittorica emiliana, a conferma di come nel ‘600, ‘700, e anche dopo, la produzione nella nostra regione fosse fiorente e qualitativa. Particolarmente rilevante il quadro del modenese Francesco Malagoli entrato nella collezione estense di Francesco IV: proviene dai depositi della Galleria Estense e il suo prestito è stato l’ultimo atto firmato dall’ex soprintendente Pietro Casciu a Modena. Di grande impatto emotivo il quadro di Paolo Antonio Barbieri, fratello del Guercino, specializzato in nature morte, mentre arrivano dalla collezione di dipinti della Banca Popolare quattro raffinate tempere su carta del faentino Giovanni Rivalta raffiguranti frutta cacciagione e pesci. Dalla Galleria dello stesso Cantore esce il dipinto di Cristoforo Munari, artista reggiano del 600 solito raffigurare oggetti e frutta sullo stile fiammingo. Presente in mostra anche un Adeodato Malatesta, gloria modenese, insieme ad una coppia di nature morte del piacentino Felice Boselli raffiguranti pesci funghi e angurie. Si arriva al ‘900 con le “Bibite” di Ardengo Soffici, delicata raffigurazione di forme di bottiglie, per rimanere colpiti, infine, dalla violenza dell’universo animale di Antonio Ligabue con “La volpe ladra” del 1948/49. A tenergli testa, nel “faccia a faccia” tra moda e arte, sarà il Lupo, interpretato in una creazione dello stilista Antonio Marras. Perché nell’allestimento a “teatrini” tematici creati da Fausto Ferri in omaggio a Fausto Melotti, l’altro protagonista sarà il “fashion” ispirato al “food”. Una collection di pezzi frutto della sapiente ricerca di Sonia Veroni che portano a Modena le stampe di pere di un Valentino anni 70, l’abito effetto “pastry” di Blumarine, i tappi da bibita di Moschino, il cappello hamburger di Francesco Balestrazzi, il tacco a banana di Sergio Zambon, i sapori etnici di Stella Jean, la preziosa “clutch a vassoio” di Benedetta Bruzziches e la gioielleria artistica di Laura Cadelo Bertrand e Coliac di Martina Grasselli. Non da meno una sorprendente “sparecchiatura” in ceramica policroma del duo artistico Bertozzi&Casoni. Spazio anche alla fotografia con i fotocollages di Franco Fontana e i suoi cibi modenesi ambientati a New York, l’eleganza di Edward Weston, il nuovo linguaggio fotografico di Nino Migliori. A celebrare il rito del banchetto, a fine percorso, la sontuosa tavola curata da Elisabetta Barbolini Ferrari apparecchiata secondo le regole del manuale di “Cucina Teorico Pratica” di Ipppolito Cavalcanti. Un nobile desco che già parla dell’apertura europea dell’epoca, dove mode e idee circolavano da un paese all’altro. Così, sulla tovaglia dell’800, accanto ai tondi decorati dalla fabbrica Rubbiani di Sassuolo con lo stemma della nobile famiglia modenese dei Carandini, saranno poste le posate d’argento di bottega romana, i bicchieri in cristallo “Milano”, i candelabri francesi in bronzo dorato, e il trionfo del centro tavola concesso dal Museo Civico, dove si trova in deposito, di probabile manifattura sassolese realizzato per la comunità della cittadina di Correggio. Infine una sezione particolare è dedicata al progetto delle allieve dell’ istituto d’arte “A. Venturi” che hanno realizzato con la prof. Antonella Battilani due abiti interamente ispirati al tema food.
IL GUSTO DELLA CONTAMINAZIONE
Percorsi di stile nelle arti italiane
28 maggio – 19 luglio 2015
Chiesa di San Carlo – Modena
Giovedì e Venerdì 16.00-19.30
Sabato, Domenica e Festivi 10.00-13.00 e 16.00-19.30
Promossa da Modenamoremio con il patrocinio del Comune di Modena
a cura di Pietro Cantore, Sonia Veroni
allestimenti di Fausto Ferri
allestimento tavola di Elisabetta Barbolini Ferrari
ufficio stampa Annarosa Ansaloni
art direction Studio Paolo Bazzani
assistenza curatore Jessica Carlini
organizzazione e coordinamento Maria Carafoli