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“Il clan degli invisibili”: Giovanni Tizian domenica a Novellara

giovanni-tizianDomenica 17 maggio – ore 16 presso il Circolo Ricreativo  via Vittorio Veneto, 30 a Novellara – Giovanni Tizian presenta il “Il clan degli invisibili” – Mondadori.

San Michele, Calabria, metà anni Novanta. Nella piazza del paese, sei ragazzi giocano a pallone con una testa umana mozzata. Fedeli al destino che i padrini hanno scritto per loro crescendoli a pane e violenza. Saranno i boss della nuova ‘ndrangheta, quella che, in giacca e cravatta, traghetterà la «famiglia» dall’Aspromonte nel mercato globale. Gigi «Carne di porco», consulente finanziario a Milano. Ciccio «il Bianco», proprietario terriero in Colombia. Giampaolo «Bulgari», immobiliarista in Costa Azzurra. Francis «u Spice», titolare di una catena internazionale di ristoranti. Simone «u Dutturi», uomo politico. E Demetrio, «il Signorino», rimasto in Calabria a muovere i fili dell’organizzazione. Pur lontani, i sei compari sono indissolubilmente legati dal giuramento «d’onore» al clan De Pasquale, una cosca che si è trasformata in un comitato d’affari e gestisce i propri traffici con la spietata arroganza di chi si sente intoccabile, grazie alla connivenza o alla complicità di persone insospettabili, manager di spicco, e persino «servitori dello Stato». Poi, un giorno, accade qualcosa. In una Bologna divenuta preda, ancora inconsapevole, della criminalità organizzata, Libero e Luigi, due giornalisti che hanno fatto dell’impegno civile una ragione di vita, con le loro inchieste sulle infiltrazioni mafiose al Nord riescono a tracciare la mappa dell’impero De Pasquale e minacciano di strappare la maschera dal volto degli Invisibili. La risposta è immediata e terribile: il clan, per l’occasione, non esita a rispolverare i vecchi metodi e a far scorrere il sangue. Libero, che assiste impotente all’omicidio dell’amico, si trova a dover compiere una scelta drammatica ma, in qualche modo, obbligata: cedere al dolore, alla paura, e rassegnarsi all’immutabilità delle cose, oppure continuare a denunciare il lato oscuro del potere, accettando una sfida mortale in cui il confine tra sete di vendetta e desiderio di giustizia diventa sempre più labile e la posta in gioco sempre più alta. In un crescendo di colpi di scena, muovendosi fra Bologna, la Calabria e Marsiglia, Libero trova nuove piste e insegue gli assassini, affrontandoli a viso aperto. A sostenerlo, in questa guerra ormai solitaria, l’amore e il coraggio di due donne: Francesca, sorella premurosa oltre che colonnello dell’Antimafia, e Daniela, l’amica di sempre. Nel primo romanzo di Giovanni Tizian, vissuto autobiografico, conoscenza diretta di ambienti e personaggi, e freschezza narrativa concorrono a delineare un quadro realistico e insieme terrificante dell’attuale «età dell’oro» della ‘ndrangheta e del prezzo pagato ogni giorno da chi, ascoltando solo la voce della propria coscienza, sente l’irrinunciabile dovere di raccontarla.

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Giovanni Tizian (Reggio Calabria 1982), giornalista dell?«Espresso», ha iniziato pubblicando sulla «Gazzetta di Modena» le sue prime inchieste, con cui nel 2012 ha vinto il premio per i giornalisti di provincia «Enzo Biagi». Ha collaborato con il mensile «Narcomafie» e il portale stop’ndrangheta.it. Sempre nel 2012 gli sono state assegnate la menzione speciale al premio «Biagio Agnes» e la Colomba d’oro per la pace. Ha pubblicato il saggio-inchiesta Gotica. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea (2011) e, da Mondadori, La nostra guerra non è mai finita (premio Gian Piero Orsello – Città di Civitavecchia, 2013).

L’incontro in programma domenica, condotto da Pierluigi Senatore di Radio Bruno, è realizzato in collaborazione con l’Associazione NOI e sarà ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

















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