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Ddl scuola, la mobilitazione non si ferma. A Modena iniziative il 18 e 19 maggio: la costituzione in classe e presidio presso la prefettura

scuoDopo lo sciopero del 5 maggio contro la riforma della scuola, gli insegnanti modenesi sono intenzionati a proseguire la mobilitazione visto il nulla di fatto che è uscito dal confronto nazionale di Cgil Cisl Uil con il Governo.
Stamattina, all’Attivo unitario dei sindacati scuola di Cgil Cisl Uil e delle Rsu di tutte le scuole della provincia di Modena, al polo scolastico Leonardo (in foto), si sono decise le future mobilitazioni.
E’ stato costituito un Coordinamento di 12 insegnanti e Ata modenesi, che gestirà le prossime iniziative a cominciare da lunedì 18 maggio dove in tutte le scuole della regione Emilia-Romagna si leggeranno in classe articoli della Costituzione per sottolineare che il Ddl stravolge la scuola pubblica per “farla diventare la scuola del governo – hanno detto stamattina in conferenza stampa i segretari Stefano Colombini (Flc/Cgil), Monica Barbolini (Cisl Scuola) e Liviana Cassanelli (Uil Scuola) – una riforma che  mette a repentaglio la libertà di insegnamento con la figura del preside dominus e l’assunzione diretta dagli albi, mentre le assunzioni devono avvenire per concorso come previsto dalla Costituzione. In questo quadro è forte il rischio di creare scuole di serie A e scuole di serie B”.
Martedì 19 maggio, in concomitanza di quello che potrebbe essere il voto alla Camera del Ddl Buona Scuola, è prevista una nuova iniziativa di protesta con un volantinaggio di sensibilizzazione dei cittadini alle ore 15.30 in piazza Garibaldi e un corteo che si sposterà poi alle ore 17 presso la Prefettura in viale Martiri per dare vita ad un presidio.
Altre iniziative si articoleranno nei giorni successivi e fra le proposte emerse stamattina, da definire nello specifico, si prevedono biciclettate, fiaccolate, flash mob e una giornata di difesa della scuola della Repubblica per il 2 giugno.

Fra le critiche più forti al Ddl anche la questione precari, poiché in base all’art. 12 del Ddl, dopo 36 mesi non si potranno più assumere (come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale) lasciando senza lavoro chi ha insegnato sino a quel momento e assumendo nuovo personale precario. I sindacati chiedono invece lo stralcio dal Ddl e l’immediata immissione in ruolo di tutti i docenti con 36 mesi servizio più l’abilitazione (circa 180.0000), e l’immissione in ruolo degli Ata su tutti i posti vacanti.
Un allarme è poi stato lanciato anche sugli organici della scuola per il prossimo anno scolastico 2015/16. A Modena a fronte di un aumento di 1.500 studenti su tutti gli ordini scuola, “il Ministero ha concesso sinora poche  briciole” spiegano i sindacalisti. Solo 8 posti in più sull’infanzia ma ne servirebbero 70, nella scuola primaria 44 richieste di tempo pieno non possono al momento essere soddisfatte. Particolarmente penalizzate le scuole superiori dove a fronte di 1.099 studenti in più servirebbe 66 classi aggiuntive, ma ne sono state concesse solo 34. Inoltre, non c’è l’organico aggiuntivo nelle scuole delle area colpite dal terremoto. “Complessivamente  servono 500 docenti in più e 300 posti Ata, che al momento non ci sono” concludono Colombini, Barbolini e Cassanelli.

















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