“Bene. Nonostante le numerose imposizioni e i vincoli posti da Bruxelles, è tra i primi quattro Piani regionali di Sviluppo Rurale in tutt’Italia ad ottenere l’ok dall’Europa. Un importante risultato che è frutto del lavoro di squadra tra l’Assessorato regionale all’Agricoltura e la Consulta Agricola. Proseguire assieme anche nella definizione dei bandi: le aziende non possono più aspettare e chiedono con urgenza misure volte a generare reddito e nuova occupazione”. E’ questo il commento di Agrinsieme Emilia Romagna, che riunisce Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare e conta in regione oltre 40mila imprese associate, alla notizia del via libera dall’Europa al Piano di sviluppo rurale.
“Auspichiamo pertanto che le modalità di accesso alle risorse, seppur condizionate da procedure europee, siano per le imprese veloci e snelle nell’ottica di una semplificazione più volte rivendicata” sottolinea Agrinsieme Emilia Romagna.
Ed entrando nel merito dei primi bandi da aprire, Agrinsieme Emilia Romagna ha ricordato: “In primis, la misura dei giovani agricoltori al primo insediamento poi le indennità di compensazione e gli investimenti alle imprese agricole ed agroalimentari. A seguire le altre misure di accompagnamento incluse quelle agroambientali”.