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Progetto di legge di iniziativa popolare. Le proposte della Cisl “Per un fisco più equo e giusto”

SEGRETERIA-PROV-CISL-MOBonus di mille euro, nuovo assegno familiare, un’imposta sulla grande ricchezza netta, fiscalità locale al servizio del cittadino, riduzione dell’evasione fiscale. Sono i punti principali del progetto di legge di iniziativa popolare per una riforma del fisco. L’iniziativa è della Cisl, che ha lanciato una grande campagna nazionale per la raccolta di un milione di firme a sostegno del progetto di legge. «Vogliamo spingere il governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per cambiare il Paese – afferma il segretario provinciale Cisl William Ballotta – I tempi della politica non sono compatibili con l’aumento dei disoccupati, dei giovani esclusi dal lavoro, dei nuovi poveri. Dopo sette anni di crisi, servono risposte certe, immediate e concrete, altrimenti si rischia di alimentare il conflitto sociale che è già a livelli di guardia. La crescita deve ripartire, noi della Cisl riteniamo necessario il rafforzamento dei redditi di lavoratori e pensionati e la ripresa dei consumi». La Cisl propone l’introduzione di un bonus di mille euro annui per tutti i contribuenti con reddito individuale fino a 40 mila euro e un bonus di ammontare ridotto e, via via, decrescente per chi ha redditi compresi tra 40 e 50 mila euro. «L’obiettivo – spiega Ballotta – è allargare l’azione in parte avviata con gli 80 euro del governo, ampliando la platea dei beneficiari». La Cisl chiede di ripensare il fisco per la famiglia con una maggiore equità distributiva e l’introduzione di un nuovo assegno familiare che superi, accorpandoli, gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli e per il coniuge a carico. «C’è bisogno di un nuovo sistema di detrazioni d’imposta che cresca al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito», dice Ballotta. Inoltre la Cisl chiede una grande operazione redistributiva di ricchezza a favore di chi lavora, dei pensionati e delle aree sociali medio-basse per correggere le disuguaglianze. «La concentrazione della ricchezza mobiliare e immobiliare è aumentata in modo esponenziale, mentre il lavoro è sempre più tassato – sottolinea Ballotta – Va introdotta un’imposta ordinaria sulla grande ricchezza netta che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva, con esclusione delle prime case e dei titoli di Stato». È indispensabile una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che, continua la Cisl, preveda un tetto complessivo di tassazione, collegando più chiaramente ciò che si paga alla fruizione dei servizi sul territorio. «All’aumentare della fiscalità locale – spiega Ballotta – il cittadino deve ottenere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale». Infine, ma non meno importante, la Cisl sollecita la lotta all’evasione fiscale, che comporta minori entrate per oltre 180 miliardi di euro l’anno e un maggiore carico su chi le tasse le paga. «Bisogna rafforzare le sanzioni amministrative e penali, aumentare i controlli, migliorare la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo delle carte di credito senza costi aggiuntivi per le famiglie. Inoltre occorre introdurre meccanismi di contrasto di interesse che consentano a chi compra – conclude Ballotta – di portare in detrazione la relativa spesa, facendo emergere il fatturato oggi occultato».

Proposta Cisl per un fisco più equo e giusto. A Modena 25-30 mila contribuenti troppo poveri per pagare tasse. 230 mila i contribuenti che avrebbero diritto al bonus di mille euro

Sono almeno 230 mila i contribuenti modenesi possibili percettori del bonus da mille euro previsto dalla riforma del fisco proposta dalla Cisl. Lo afferma la Cisl di Modena, che ha analizzato i dati elaborati dal suo Caf (Centro assistenza fiscale) sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate l’anno scorso (anno d’imposta 2013). «Nel 2014 sono stati 47.334 i modenesi, da Fiumalbo a Finale Emilia, che hanno presentato il modello 730 tramite il nostro Caf. Poiché noi rappresentiamo il 19-20 per cento del totale, stimiamo che siano complessivamente circa 250 mila i lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il 730 – afferma Domenico Pacchioni, componente della segreteria provinciale Cisl con delega alle politiche e servizi fiscali – Il reddito medio imponibile dichiarato dal nostro campione ammonta a 21.905 euro, più alto del dato nazionale (19.780 euro). I contribuenti incapienti, coloro cioè che sono troppo poveri per pagare tasse perché il loro reddito è compreso tra 0 e 8 mila euro, sono il 10,27 per cento del nostro campione. Possiamo quindi presumere che a livello provinciale si tratti di almeno 25-30 mila persone, tra le quali ci sono i pensionati già oggi esclusi dai famosi 80 euro erogati dal governo Renzi». I contribuenti modenesi con redditi imponibili da 0 a 40 mila euro (la soglia proposta dalla Cisl per il bonus da mille euro) rappresentano, invece, il 93 per cento del campione Cisl. Se riportiamo questo dato sul totale provinciale, possiamo stimare in almeno 230 mila i modenesi che potrebbero percepire il bonus di mille euro. A essi si aggiunge un altro 3,40 per cento (sempre del campione Caf-Cisl) di contribuenti che, dichiarando un reddito imponibile tra 40 e 50 mila euro, riceverebbero un bonus via via decrescente; a livello provinciale sarebbero altre 8-9 mila persone.

Come e dove firmare per “un fisco più equo e giusto”

Per partecipare alla campagna della Cisl per un fisco più equo e giusto si può firmare da oggi in tutte le 27 sedi Cisl di Modena e provincia e presso tutti i Comuni modenesi. È sufficiente presentarsi con un documento valido (carta d’identità o patente di guida) ed essere iscritti alle liste elettorali. La Cisl raccoglie le firme anche nei congressi delle varie categorie di Modena e Reggio Emilia, che si stanno fondendo in vista della nascita della Cisl Emilia Centrale, in calendario a fine maggio. Inoltre per tutto il mese di giugno la Cisl sarà presente con tavoli e gazebo in tutti i mercati settimanali e altre iniziative pubbliche.

 

















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