Un Contratto di sindacato tra i Comuni modenesi per continuare a garantire, anche dopo lo scioglimento della holding Hsst, il “peso” di Modena negli assetti di Hera spa e contribuire a mantenere il controllo pubblico della multiutility nell’ambito del nuovo Patto tra i soci pubblici che verrà sottoscritto per il triennio luglio 2015 e giugno 2018. E’ uno dei principali contenuti della delibera presentata oggi, giovedì 16 aprile, dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli in Consiglio comunale sottolineando come, grazie alle modifiche allo statuto in programma nell’assemblea di Hera del 28 aprile, in particolare con l’introduzione del voto maggiorato, il nuovo Patto sarà efficace anche scendendo sotto alla quota del 50 per cento senza esporre la società al rischio di “scalate”, possibili invece in assenza del Patto, senza il quale “entriamo in una terra di nessuno nella quale tutte le azioni diventano vendibili e ognuno si sente autorizzato a badare solo al suo campanile”.
Muzzarelli ha ribadito che la presenza di Modena rimarrà forte, che gli enti locali modenesi potranno rimanere uniti nelle scelte strategiche con il nuovo Contratto di sindacato e che le novità annunciate dal sindaco di Bologna non cambiano lo scenario: dopo l’uscita dal Patto di alcuni Comuni, tra i quali Forlì, e la vendita di tutte le azioni ‘libere’ già effettuata dalla stessa Bologna non si riesce più a garantire il 51 per cento. Modena, comunque, non metterà sul mercato un numero di azioni superiore a quelle già ‘libere’ dai vincoli del precedente Patto (circa il 10 per cento delle azioni del Comune, non in un’unica soluzione e per finanziare l’edilizia scolastica), contribuendo, quindi, a mantenere al massimo livello possibile la percentuale di proprietà pubblica di Hera e confermando il nostro ruolo nella governance di un’azienda che qui occupa centinaia di persone, è un riferimento della nostra comunità, ha in programma investimenti per 118 milioni nel territorio (tra il 2014 e il 2018) creando lavoro anche per 335 aziende. La vendita delle azioni, comunque, è utile per sostenere gli investimenti dei Comuni – ha aggiunto il sindaco – perché la legge finanziaria esclude quelle risorse dai vincoli del patto di stabilità.
Con il nuovo Patto si prevede il “blocco” dal 1 luglio 2015 fino alla fine dell’anno di un numero di azioni che corrisponde al 48,8 per cento del capitale sociale di Hera; dal 1 gennaio 2016 e fino a quando verrà attribuito il voto maggiorato le azioni “bloccate” dovranno garantire il 45,1 per cento; nel periodo successivo, fino alla scadenza del Patto nel giugno 2018, le azioni “bloccate” potranno scendere al 38,5 per cento.
Solo recentemente la normativa ha consentito l’introduzione del voto maggiorato. Con la nuova disciplina si premiano gli azionisti di lungo periodo e si favorisce la stabilità della compagine azionaria.
La proposta che sarà presentata in assemblea prevede l’attribuzione di due voti per ogni azione per gli azionisti di lungo periodo in riferimento a materie specifiche: le decisioni dell’assemblea dei soci per la nomina e la revoca dei membri del cda e del collegio sindacale, oltre che per la modifica degli articoli dello Statuto che riguardano il voto maggiorato. Previsto anche il rafforzamento del diritto di rappresentanza delle minoranze aumentando da tre a quattro i loro componenti del cda che, quindi, passa da 14 a 15 membri complessivi.
Per usufruire del voto maggiorato, gli azionisti di lungo periodo devono iscrivere le proprie azioni in un elenco speciale conservandone la titolarità per almeno 24 mesi.
Nel quadro delineato dal nuovo Patto che consentirà di mantenere il controllo della società da parte dei soci pubblici, con lo scioglimento di Hsst, dovuto alle disposizioni della legge di stabilità, lo strumento per far “pesare” le azioni modenesi negli assetti di Hera spa e per garantire la condivisione delle strategie, disciplinando il voto in sede di Comitato del Patto, diventa il Contratto di sindacato tra i Comuni modenesi nell’ambito del quale saranno designati anche due componenti della lista di maggioranza per la nomina del consiglio di amministrazione di Hera spa. Il Contratto modenese servirà anche a determinare i piani di vendita delle azioni Hera non “bloccate”, sulla base della modalità previste dal Patto che prevede l’impegno dei soci pubblici a vendere le azioni in modo ordinato “onde consentire un regolare svolgimento delle negoziazioni”, coordinandosi in modo preventivo con il Comitato del Patto.