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Fossoli, una mostra su Primo Levi: e il 25 aprile letture d’autore al Museo al Deportato

campo_fossoliIn occasione del 70esimo anniversario della liberazione di Auschwitz e del 70esimo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la Fondazione ex Campo di Fossoli di Carpi promuove la mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza, mostra che verrà inaugurata domenica 19 aprile alle ore 11 nella Baracca recuperata dell’ex Campo, in via Remesina Esterna. All’inaugurazione saranno presenti il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, il Presidente della Fondazione ex Campo Fossoli Lorenzo Bertucelli, il curatore della mostra (con Peppino Ortoleva) nonchè Direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino Fabio Levi.

La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno prossimo tutte le domeniche con accesso libero e nei giorni feriali solo su prenotazione: orari di visita: 10-12.30 e 15-19.

Questo importante appuntamento espositivo rientra poi nel progetto DNA MEMORIA, che vede il Comune di Carpi e circa 30 enti ed associazioni della città impegnati a promuovere e realizzare iniziative sul tema della memoria.

Con “strenua chiarezza” – sono parole sue – Primo Levi (1919-1987) ha raccontato la verità sul mondo capovolto del Lager, percorrendo un itinerario lungo quarant’anni che lo ha portato a indagare, da Se questo è un uomo a I sommersi e i salvati, i recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo. Ma  non solo. Ha saputo offrire ai lettori di tutto il mondo storie straordinarie fra realtà e fantascienza, come l’avventurosa cavalcata nel tempo e nello spazio di un inafferrabile atomo di carbonio, e, attraverso Il sistema periodico, ha intrecciato la sua esperienza di chimico montatore di molecole con quella dello scrittore che compone universi montando una sull’altra le parole. E ancora, nelle pagine de La chiave a stella, ha mostrato ai suoi lettori quanto il lavoro, anche nella società contemporanea, possa costituire una risorsa decisiva per la felicità degli esseri umani.

La mostra, suddivisa in sei sezioni, offre al visitatore l’occasione di penetrare per il tramite di immagini e parole in ognuno di quei mondi e di conoscere la personalità multiforme di Levi: la sua inesauribile curiosità per l’animo umano, il suo sguardo spesso ironico e la sua inesausta ricerca del dialogo soprattutto con i più giovani. Illustrazioni inedite, videoinstallazioni, audiovisivi, pannelli esplicativi, rendono il percorso particolarmente ricco e interessante, offrendo a studenti e insegnanti innumerevoli occasioni di riflessione sulla letteratura e sulla vita.

Una successione di momenti espositivi di impianto nuovo e originale, una mostra concepita per tutti, ma in particolare per i più giovani, data l’importanza che Levi ha nella cultura e nella scuola del nostro e di altri paesi. L’allestimento, inedito nella sua originale essenzialità e particolarmente curato sul piano estetico, è stato concepito per rendere la mostra itinerante, lungo un percorso molto ricco che dopo la chiusura dell’esposizione torinese si snoderà in numerose altre realtà italiane e all’estero. Quella di Carpi sarà l’unica tappa nella nostra regione.

La mostra I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza è promossa dalla Fondazione Fossoli nell’ambito del programma di DNA MEMORIA in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, dell’Assemblea legislativa regionale, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dell’Università di Bologna. Inoltre può godere del sostegno del sindacato Spi-Cgil del distretto di Carpi e di quello regionale e dei Rotary club di Carpi e Sassuolo.

Per informazioni: Fondazione Fossoli, dal lunedì al venerdì ore 9-13; martedì e giovedì 14-18 – telefono 059.688.272 – e-mail: fondazione.fossoli@carpidiem.it – www.fondazionefossoli.org

 

sala-nomi-Museo-DeportatoPERCHÉ SIANO FATTE NOSTRE: A CARPI, IL 25 APRILE, UNA VISITA D’AUTORE DEL MUSEO MONUMENTO AL DEPORTATO

Avrà il suo culmine nel giorno del settantesimo anniversario della Liberazione, l’iniziativa della Fondazione ex Campo Fossoli che ha coinvolto gli esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni in una riflessione sul presente a partire dalle frasi dei condannati a morte della Resistenza europea

Don Luigi Ciotti, Susanna Camusso, il filosofo Ermanno Bencivenga, gli scrittori Corrado Augias, Carlo Lucarelli, Fulvio Ervas e Giorgio Fontana, il disegnatore Akab, gli storici Luciano Casali, Dianella Gagliani, Bruno Maida, Alberto Cavaglion, il presidente dell’ANPI nazionale Carlo Smuraglia:, l’ex deportato Gilberto Salmoni, il teologo Brunetto Salvarani: sono decine le adesioni illustri a Perché siano fatte nostre, il progetto della Fondazione ex Campo Fossoli che prevedeva l’adozione, da parte degli esponenti del mondo della cultura italiana, delle frasi graffite sui muri del Museo Monumento al Deportato di Carpi.

Il progetto culminerà sabato 25 aprile, alle ore 12.00, presso il Museo Monumento al Deportato: sarà in questa occasione – nell’ambito di DNA MEMORIA, il calendario delle iniziative legate al settantesimo anniversario della Librazione – che i contributi verranno svelati e letti da Vanni Fregni e Tiziano Meschieri, nel corso di una visita speciale – a partecipazione gratuita – al Museo stesso.

Tra la quarantina di risposte arrivate, si è fatto sentire anche il mondo della musica, con Cisco, Beppe Carletti e Paolo Belli. In ambito locale, si segnalano i contributi dell’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, dello storico membro dell’ANPI Luciano Guerzoni, del presidente dell’Associazione mutilati e invalidi di guerra di Modena Ezio Bompani, del presidente della Fondazione CR Carpi Giuseppe Schena, di Sua Eccellenza il Vescovo di Carpi Monsignor Francesco Cavina, del Sindaco Alberto Bellelli, del Prefetto di Modena Michele di Bari, dell’onorevole Edoardo Patriarca.

In ogni caso il progetto non si ferma qui, ma continuerà al contrario ad arricchirsi di contributi anche successivamente al 25 aprile, con modalità che, oltre a coinvolgere il mondo della cultura nazionale, si apriranno alla cittadinanza tutta.

 

“A riempirci di soddisfazione – commenta il Direttore della Fondazione ex Campo Fossoli Marzia Luppi – è, da un lato, la presa d’atto dell’entusiasmo e della qualità dei contributi di quanti hanno accolto il nostro invito, esteso al fine di attualizzare esperienze e valori legati ad antifascismo e Resistenza alla lente di uno sguardo contemporaneo. L’umana, autentica vicinanza ai valori espressi da quanti si sacrificarono in nome degli ideali democratici conferma, così come emerge dai contributi ricevuti, una larga condivisione dell’auspicio di fare di questi ‘messaggi in bottiglia’ dei veri e propri strumenti di lavoro da utilizzare nel nostro presente; dall’altro, il progetto testimonia come il Museo Monumento, uno dei luoghi più significativi e simbolici non soltanto della deportazione quanto del riscatto seguitone, sia ancora poco conosciuto. Speriamo che questa iniziativa potrà contribuire a sviluppare una maggior attenzione intorno a questo luogo e a ciò che rappresenta, per stimolare riflessioni ed emozioni quanto mai attuali. C’è ancora, in questo senso, tanta strada da fare, ma riportare al centro della scena quello che fu concepito come catalizzatore dei valori unificanti dell’Italia sorta dalle ceneri della guerra è oggi, nell’epoca della grande sfida europea, più che mai necessario”.

 

Per informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.fondazionefossoli.org e la pagina Facebook Fondazione Fossoli.

 

















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