Tutti ricordiamo le tristi e catastrofiche esondazioni che, a partire dal 19.01.2014, interessarono i territori della Provincia di Modena e che videro collassare gli argini del fiumi Secchia, Panaro e Tiepido.
Il 06.03.2015, a seguito delle recenti copiose nevicate e piogge, ormai divenute una “componente” anche del nostro clima e non più eventi sporadici, unitamente a taluni residenti nella zona del Fiume Samoggia nella frazione di Piumazzo “potenzialmente” raggiungibili da esondazioni di quest’ultimo, abbiamo percorso un tratto dell’argine in particolare da via Mainetto in direzione via Galvana-via Galante, ovvero da “valle” verso ”monte”.
Nel percorso, si incontrano 3 dighe, l’ultima della quali all’altezza di via Galvana e nota con il nome di “Fabbreria”.
All’altezza della seconda diga, laddove il corso del Samoggia presenta una curva, a seguito della richiamata nevicata, diversi alberi divelti sono caduti in acqua ammassandosi e creando ostacolo al suo defluire, cosa che potrebbe portare alla rottura dell’argine ed all’inondazione dei terreni e proprietà presenti nella zona.
Peraltro, sempre nella stessa zona, vi è un intero fondo in totale stato di abbandono che – oltre a non essere “decoroso” per un’area verde che, se sfruttata nei suoi percorsi naturali, potrebbe attrarre tanti visitatori e potrebbe rendere merito ed onore al lavoro dei nostri “contadini” nel senso più elevato del termine che con amore e cura valorizzano le nostre terre e ci deliziano con i loro prodotti -, con l’approssimarsi della stagione estiva, potrebbe essere pericoloso per possibili incendi a causa della presenza di sterpaglia e arbusti secchi mai rimossi.
Premesso quanto rilevato e documentato con fotografie, abbiamo presentato una specifica interrogazione al Sindaco per sapere a chi compete il controllo degli argini del Samoggia in località Piumazzo e quando è stato eseguito l’ultimo sopralluogo e con quali esiti; a chi compete la relativa manutenzione e se a tal proposito esiste un programma d’interventi; a chi è ascrivibile la responsabilità dello stato di “abbandono” ed “incuria” documentato; se e quali fondi sono stati stanziati o si prevede di stanziare a tal fine nel prossimo Bilancio Preventivo 2015 ovvero, qualora i controlli e/o le manutenzione fossero di competenza di terzi, se non ritiene doveroso ed urgente sollecitare un loro intervento e se, comunque, nelle more, intende assumere provvedimenti a tutela dell’incolumità dei cittadini e delle loro proprietà e quali ovvero se ritiene “sufficienti” le due Ordinanze emanate per la cattura e l’abbattimento delle nutrie.
Abbiamo anche chiesto di sapere chi è il proprietario del fondo agricolo completamente incolto e “sede” di sterpaglie e arbusti secchi, se è censito come “coltivato” e se risulta che per lo stesso siano stati erogati contributi comunitari, regionali o di altra natura e se intende assumere e quali provvedimenti per farlo “bonificare” e manutenere dallo stesso proprietario onde rendere l’area attrattiva.
Le catastrofi, quasi sempre, sono causate dall’azione dell’uomo ovvero dalla sua inerzia: auspichiamo pertanto un tempestivo intervento della Giunta Reggianini per non avere “problemi e rimpianti” in futuro.
(Cristina Girotti Zirotti Capogruppo Lega Nord Padania)
foto: seconda diga torrente Samoggia da via Mazzetto a via Galvana (Fabbreria)