I Carabinieri della Stazione Bologna hanno eseguito una misura cautelare del collocamento in comunità nei confronti di tre minorenni, due ragazzi di 16 e 17 anni, accusati di rapina in concorso e una ragazza di 15 anni responsabile di tentata estorsione in concorso. Il provvedimento, emesso dalla dott.ssa Anna Filocamo, GIP presso la Procura della Repubblica – Tribunale per i Minorenni, scaturisce dalla richiesta del Sostituto PM dott.ssa Alessandra Serra, sulla base delle indagini avviate dai militari a seguito della denuncia di un 19enne. La vittima riferiva che la notte del 28 settembre scorso, mentre trascorreva la serata a piazza Verdi a Bologna insieme ai suoi amici, era stato avvicinato da un gruppo di ragazzi, fra cui alcuni stranieri, che dopo averlo sorpreso alle spalle e pestato a sangue – procurandogli 10 giorni di prognosi per un trauma craniofacciale – gli avevano rubato lo smartphone, tentando, inoltre, di appropriarsi anche di un casco da motociclista che aveva con se.
Alcuni giorni dopo, il 19enne informava gli inquirenti che la sua fidanzata aveva ricevuto delle telefonate con le quali l’interlocutore gli chiedeva un riscatto per la restituzione dello smartphone, minacciando che in caso contrario avrebbe divulgato delle foto contenute nel telefonino. Ma questo non avveniva perché la vittima, contraria ad assecondare qualsiasi richiesta dei malfattori, collaborava con i Carabinieri nell’attenta ricostruzione dei fatti esaminando decine di profili Facebook appartenenti a giovani frequentanti la zona universitaria e riconoscendo alcuni dei suoi aggressori proprio attraverso il social network.
Le indagini hanno così permesso di risalire all’identità dei tre minorenni tra cui una ragazza e due maggiorenni, un 21enne nato a Vigevano (PV) e un 20enne nato a Bentivoglio. Questi ultimi, nei cui confronti sta procedendo la Procura della Repubblica di Bologna, con indagini coordinate dal PM Dott. Valter Giovannini e condotte dal sostituto PM Dott.ssa Gabriella Tavano, dovranno rispondere di rapina in concorso e soltanto il 20enne, di tentata estorsione in concorso con la minore cui è sentimentalmente legato. Nonostante le perquisizioni domiciliari, lo smartphone non è stato ancora rinvenuto.