Il presidente di Apmi Confimi impresa Modena, Giovanni Gorzanelli, aggiunge la sua voce a quelle che già si sono lecate, a livello nazionale, contestando l’atto in via di ratifica che stabilisce che tutte le controversie riguardanti i brevetti europei, in materia di validità e contraffazione, siano di competenza esclusiva di un’unica Corte con sede centrale a Parigi, con due distaccamenti diversificati per materie competenti: uno a Londra, che tratterà di scienze della vita, chimica e farmaceutica e uno a Monaco di Baviera, che si occuperà d’ingegneria e meccanica.
“Coma ha giustamente precisato il nostro presidente nazionale Paolo Agnelli – afferma Gorzanelli – ciò costringere le industrie italiane a difendersi in un paese che usa un impianto legislativo differente e una lingua non propria, creando nuovi costi insostenibili per le nostre Pmi che vedranno le spese legali lievitare dalle 5 alle 30 volte”. “Aderendo all’accordo, infatti, può accadere che un’impresa italiana che vende i suoi prodotti in Germania, anche attraverso un distributore locale, sia citata per contraffazione davanti a una Corte che ha sede in Germania, difendendosi in tedesco e secondo regole giuridiche di un altro sistema”. Continua il presidente delle Pmi modenesi: “la Corte potrà disporre sanzioni, fra cui il blocco della produzione e della vendita, il sequestro dei prodotti e dei conti bancari dell’impresa, per tutti i paesi aderenti all’accordo, e quindi anche per l’Italia”. La stessa cosa avverrebbe se il brevetto di un imprenditore italiano venisse fatto oggetto di un’azione di nullità da parte di un imprenditore francese, tedesco, e inglese, costringendo l’imprenditore italiano a difendersi nelle corti sopra dette.
Un appello chiaro, quello di Confimi, che, unica voce industriale, si schiera nettamente a favore delle Pmi contro una possibile ratificazione che rappresenterebbe solo una nuova empasse per le aziende italiane: “Bisogna che si sappia – conclude Gorzanelli che l’adesione al Tribunale unificato dei brevetti rappresenterebbe un danno per il sistema Italia e l’ennesimo duro colpo per le nostre Pmi”.