«La Uil Emilia Romagna è fortemente preoccupata per le posizioni assunte, via stampa, sulle multiutility e nello specifico quelle che riguardano Hera. A destare l’attenzione della Uil Emilia Romagna è ciò che sta maturando, a livello degli Enti locali che detengono quote azionarie delle aziende, nell’approssimarsi dell’approvazione dei bilanci.
Seppur con caratteristiche differenti, negli anni multiutility hanno garantito un miglioramento della qualità dei servizi. Ora, però, questo processo sta subendo una fase di stallo che ha raggiunto un livello critico. I motivi che ne hanno determinato l’insorgere sono di varia natura. Ad esempio, l’entrata in borsa che ha costretto le aziende ad operare più su logiche finanziarie che di maggior radicamento territoriale. Ciò per garantire sempre maggiori dividendi agli azionisti, ma con la conseguenza diretta di una palese difficoltà dei Comuni a relazionarsi. Comuni che, peraltro, hanno goduto delle rimesse finanziarie senza tuttavia saper concordare strategie comuni di orientamento, indebolendo così il loro potere di controllo e d’indirizzo.
In questa situazione alquanto confusa, alcuni Enti locali si apprestano a ripensare il sistema, ipotizzando, in ordine sparso, le soluzioni più disparate: dalla ri-pubblicizzazione in proprio dei servizi alla dismissione delle quote azionarie in loro possesso. Questo senza però strategie industriali coordinate.
In particolare, per la UIL Emilia Romagna desta profonda preoccupazione l’ipotesi di dismissione di quote azionarie vincolate. Una strategia riconducibile a problemi di natura “economica” o di “governance”. Ciò avrebbe come primo effetto quello di perdere la quota di maggioranza assoluta del capitale di controllo delle società da parte degli Enti locali. Il che per la UIL è inaccettabile in virtù della convinzione che tale ‘stratega’ avrebbe come conseguenza il blocco a tempo indefinito delle azioni ancora necessarie per migliorare e sviluppare ulteriormente il sistema regionale.
Ripristinare relazioni tra Enti locali, Regione e aziende è la “pietra d’angolo” su cui costruire nuove relazioni per dare alle multiutility la giusta prospettiva di sviluppo».