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Il Consiglio comunale di Modena ha approvato il Bilancio preventivo armonizzato 2015-2017

Consiglio-Comunale-ModenaDopo una seduta di quasi 11 ore intervallata da un paio di pause, che ha preso il via alle 9.10 di giovedì 5 marzo, alle 21.20 l’Aula a dato il via libera alla manovra emendata, con il voto a favore di Pd e Sel, contro FI, Ncd, Per me Modena, M5s, CambiaModena. Approvati anche 13 emendamenti al Bilancio dei 26 effettivamente presentati (due dei 28 sono stati ritirati in corso di seduta), e 9 ordini del giorno dei 18 presentati in corso di seduta.

“E’ un bilancio che vuole mandare alla città un messaggio di fiducia, non di depressione, stimolando famiglie e imprese e rimettersi in gioco per la ripresa e l’occupazione, per la qualificazione del welfare, per la scuola, la cultura e la promozione della città”, ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nelle conclusioni del dibattito sottolineando la centralità degli investimenti nella manovra (quasi 90 milioni in tre anni) e la “mancanza di effettive proposte alternative. Noi vogliamo che Modena si rimetta a correre”.

Insieme al Bilancio, e con uguale votazione, sono state approvate anche quattro delibere accessorie relative all’anno 2015: sulle aree incluse nel Peep e nel Pip da cedere in proprietà o in diritto di superficie; sull’individuazione dei servizi a domanda individuale e determinazione della percentuale di copertura dei relativi costi; sulla Iuc (Imposta unica comunale), con la determinazione regolamentare delle aliquote, delle detrazioni e dei termini di applicazione dell’Imu (Imposta municipale propria) e della Tasi (Tributo sui servizi indivisibili), delle tariffe e delle scadenze di pagamento della Tari (Tributo sui rifiuti), e l’aggiornamento del regolamento delle entrate tributarie; sulla convenzione per l’affidamento della gestione della riscossione della Tari e per la regolamentazione della fatturazione e dei pagamenti del Servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati (Sgrua).

TREDICI EMENDAMENTI APPROVATI DALL’AULA

Porteranno modifiche alla manovra per quasi 900 mila euro nel 2015

Dei 26 emendamenti al Bilancio preventivo armonizzato 2015-2017 presentati (due dei 28 sono stati ritirati in corso di seduta) sono 13 quelli approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 5 marzo. Si tratta di tre emendamenti presentati dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, quattro del Pd, due di Per me Modena, due di Sel, uno di Sel e Pd, e uno del M5s.

Gli emendamenti approvati portano modifiche alla manovra per quasi 900 mila euro nel 2015: 428 mila euro sulla parte corrente, ai quali aggiungere i 470 mila euro di contributo straordinario della Fondazione Cassa di risparmio di Modena per la promozione del territorio nell’ambito del progetto Expo 2015 e per la realizzazione di alcuni degli appuntamenti in programma. Il contributo è inserito in uno degli emendamenti della Giunta insieme alla destinazione di 70 mila euro nel 2015 e di 80 mila euro nell’anno successivo per potenziare il percorso per la predisposizione del Piano strutturale comunale (Psc). Le risorse sono frutto di una riduzione dello stanziamento all’istituto musicale Vecchi – Tonelli che, come già avvenuto nel 2014, godrà di un finanziamento straordinario nazionale previsto dalla legge di stabilità.

Riguardano la parte corrente del bilancio anche i due emendamenti del gruppo Per me Modena approvati: 10 mila euro per il trasporto scolastico gratuito nelle uscite didattiche e 15 mila euro per servizi di interpretariato del linguaggio dei segni (Lis) allo scopo di favorire l’integrazione delle persone sorde. In entrambi i casi il finanziamento arriva da una riduzione del fondo di riserva nel rispetto dei limiti normativi.

L’ok dell’Aula è arrivato anche per l’emendamento del Movimento 5 stelle, che riduce di 20 mila euro lo stanziamento disponibile per acquisto di beni e servizi del Gabinetto del sindaco, da destinare allo sviluppo di programmi per l’industria e la PMI.

L’emendamento di Sel destina 15 mila euro in più per l’attività delle associazioni culturali; quello congiunto di Sel e Pd, assegna 10 mila euro (più altri 34 mila nei due anni successivi) per sviluppare politiche di pari opportunità e sul bilancio di genere.

Tra le modifiche introdotte dagli emendamenti del Pd, l’eliminazione della Tasi sugli alloggi affidati all’Agenzia Casa e la diminuzione dell’aliquota (da 0,8 a 0,5) per quelli a canone di affitto concordato al minino o inferiori, con complessive minori entrate per 119 mila euro, coperte con la riduzione del fondo di riserva. Vengono inoltre aumentati i contributi dei Quartieri (41 mila euro) e sostenuto il servizio civile volontario (30 mila euro), rafforzate le politiche ambientali con un fondo specifico per la manutenzione delle piste ciclabili (70 mila euro), ripristinati i contributi per l’acquisto delle bici elettriche (15 mila euro) e un fondo per la promozione delle “casette dell’acqua” (13 mila euro).

Sulla parte in conto capitale del bilancio gli emendamenti proposti dalla Giunta portano all’anticipo al 2015, rispetto al 2016 e 2017, del bando da 350 mila euro per la manutenzione degli impianti di proprietà in diritto di superficie e assegnati alle polisportive; alla previsione nel 2017 dei lavori di consolidamento della chiesa di San Nicola Forte a Sestola di proprietà del Comune di Modena (120 mila euro); all’inserimento nel Piano delle alienazioni per il 2015 degli edifici ex Ausl nella zona di via Pomposiana, per un valore di 480 mila euro.

Un altro emendamento di Sel approvato, inoltre, prevede un nuovo investimento di 70 mila euro per l’aggiornamento dell’infrastruttura tecnologica della biblioteca Delfini, e un’ulteriore del Pd aumenta gli investimenti nel 2015 e nel 2016 sulla mobilità sostenibile e sulle energie rinnovabili con interventi sulle Zone 30, le piste ciclabili (in particolare, per la Diagonale ferroviaria) e sul risparmio energetico mantenendo l’equilibrio di bilancio attraverso una rimodulazione degli interventi.

MANOVRA FISCALE SOLO SU IMU E TASI

Sull’abitazione principale mediamente 19 euro in più all’anno. Per uffici e laboratori delle imprese nessun aumento. Stop alle aliquote dell’Agenzia casa

Conferma delle detrazioni per l’abitazione principale, sulla quale l’aliquota della Tasi passa da 3,1 a 3,3 per mille, e una novità, rispetto alla proposta di bilancio, che riguarda gli alloggi in Agenzia casa e quelli a canone di affitto concordato: per i primi non ci saranno gli aumenti previsti, per i secondi saranno inferiori al programmato. Con l’approvazione di un emendamento al bilancio preventivo armonizzato 2015-2017 presentato dal Pd e votato anche da Sel, M5s e Per me Modena (contro FI, Ncd e CambiaModena), infatti, sono cambiati i contenuti della delibera sulla manovra fiscale che, come ha sottolineato l’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari nella presentazione in Consiglio comunale, si richiama a principi di equità e progressività. La delibera che regolamenta le aliquote dell’Imposta unica comunale (Iuc) è stata approvata con il voto favorevole di Pd e Sel, e contrario di FI, Ncd, Per me Modena, M5s e CambiaModena. L’emendamento comporta minori entrate per 119 mila euro coperte con la riduzione del fondo di riserva.

La manovra fiscale interviene solo su Imu e Tasi, incidendo quindi sulla ricchezza patrimoniale in senso stretto, e mettendo in campo – come ha evidenziato Ferrari – anche un rilevante impegno sul versante del recupero dell’evasione e dell’elusione di imposte, tasse e tariffe, oltre che sul recupero crediti, particolarmente significativo per le sanzioni da violazione del Codice della strada. In particolare, sarà intensificata la collaborazione e l’interscambio di dati con l’Agenzia del territorio e con l’Agenzia delle Entrate.

Il gettito complessivo è previsto in 69 milioni di euro, tre in meno rispetto a quello del 2012.

Per l’abitazione principale l’aliquota Tasi passa da 3,1 a 3,3 per mille con un incremento medio per abitazione di circa 19 euro all’anno (da 301,87 a 321,08 per circa 63 mila deleghe su oltre 56 mila abitazioni). Rimangono confermate le detrazioni da 120 a 10 euro, a scalare, per rendite catastali da 300 a 570 euro (sono previsti dieci scaglioni), oltre a 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni.

Per le altre abitazioni le aliquote sono diversificate a favore degli affitti concordati, dell’Agenzia casa e dei comodati a parenti di primo grado.

In particolare, per gli affitti concordati al 5,6 per mille di Imu si aggiunge lo 0,8 di Tasi, ma se il canone è inferiore o uguale al canone minimo l’Imu è solo del 4,6, mentre la Tasi in virtù dell’emendamento approvato scende allo 0,5.

Nei comodati ai parenti di primo grado l’Imu è al 9,2 per mille e la Tasi allo 0,8; per gli affitti liberi e i comodati a parenti e affini, così come per gli alloggi a disposizione, l’Imu è al 10,6 (Tasi sempre allo 0,8).

Per le abitazioni in Agenzia casa l’Imu è al 4 per mille, mentre la Tasi con l’emendamento viene azzerata (nella proposta era allo 0,8).

Rispetto ai fabbricati produttivi non sono previsti aumenti per uffici, negozi e laboratori usati direttamente dai proprietari che rimangono quindi con l’Imu all’8,6 per mille e la Tasi a zero.

Tasi zero e Imu all’1 per mille e senza aumenti anche per i fabbricati produttivi utilizzati direttamente dai proprietari. A parte il caso di banche e assicurazioni che avranno invece l’Imu al 3 e la Tasi allo 0,8. Se invece il fabbricato è sfitto la Tasi è allo 0,5.

Per uffici e attività collettive, negozi e laboratori l’Imu è fissata al 10,6 per mille e la Tasi allo 0,8. Se gli immobili sono sfitti, però, la Tasi è più bassa: allo 0,5.

I fabbricati merce invenduti hanno la Tasi al 2,5, i terreni edificabili l’Imu al 10,6 e la Tasi allo 0,8, i terreni agricoli l’Imu al 10,6 e la Tasi a zero, i fabbricati agricoli a uso produttivo la Tasi a 1 e niente Imu.

“VOGLIAMO CHE MODENA TORNI A CORRERE”

Il sindaco Muzzarelli ha chiuso il dibattito sul bilancio prima dell’approvazione.

“È un bilancio che vuole mandare alla città un messaggio di fiducia, non di depressione, stimolando famiglie e imprese e rimettersi in gioco per la ripresa e l’occupazione, per la qualificazione del welfare, per la scuola, la cultura e la promozione della città. Noi vogliamo che Modena si rimetta a correre”.

Così il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha concluso il dibattito sul Bilancio preventivo armonizzato 2015-2017, approvato giovedì 5 marzo, dopo una seduta di quasi 11 ore, con il voto a favore di Pd e Sel, contro FI, Ncd, Per me Modena, M5s, CambiaModena. Insieme al Bilancio, e con uguale votazione, sono state approvate anche quattro delibere accessorie relative all’anno 2015, 13 emendamenti al Bilancio dei 26 effettivamente presentati (due dei 28 sono stati ritirati in corso di seduta), e 9 ordini del giorno collegati dei 18 presentati in corso di seduta.

Il sindaco ha ringraziato il Consiglio per l’impegno e per tutte le proposte “che sono il sale della democrazia”, e tutti coloro che hanno lavorato per la predisposizione del bilancio e lo svolgimento della seduta. Ha poi ricordato le parole di monsignor Lanfranchi, che invitava a combattere la “passione triste”: “È ciò che dobbiamo fare anche noi – ha affermato Muzzarelli – e stiamo mettendo in campo azioni di responsabilità per rilanciare opportunità e combattere le disuguaglianze. Il bilancio è la trasformazione delle scelte politiche in azioni concrete: c’è un progetto per la città, c’è un disegno con priorità chiare, come la scuola, il capitale umano per lo sviluppo e la competitività, e le reti, dalla fibra ottica alle reti di ricerca e trasferimento tecnologico e alle infrastrutture per la rete dei trasporti e della mobilità”.

Il sindaco ha suddiviso le proposte dei consiglieri rispetto al bilancio in tre blocchi: “Uno – ha affermato – con i documenti presentati dai partiti di maggioranza, volto a rendere più incisiva e coerente la manovra nella direzione della mobilità dolce, della partecipazione e dei quartieri, delle politiche di genere e dell’equità fiscale. Sono proposte – ha aggiunto – che condividono l’impianto strategico e lo migliorano. Un altro blocco di proposte, invece, intende mandare dei segnali, ossia correggere marginalmente alcuni punti del bilancio per indicare strade da percorrere in futuro o tracciare esplicitamente nuove politiche che ancora non sono state tradotte in concrete misure di bilancio. Su alcuni temi – ha precisato – non siamo assolutamente insensibili e torneremo ampiamente, come nel caso del sostegno alla natalità e delle politiche per i nidi. Un terzo blocco di emendamenti – ha proseguito – propone correzioni importanti della manovra in materia di entrate fiscali, come ad esempio quelli di FI: anche con queste correzioni non verrebbe cancellata la necessità di aumento del prelievo tributario locale per sopperire ai tagli nazionali e sostenere le principali politiche dell’Amministrazione, e si tratta di interventi su voci di spesa di estrema delicatezza e impatto sociale, confermando che di grasso superfluo c’è ben poco”.

Muzzarelli ha sottolineato che “non c’è manovra alternativa e la matematica non è un’opinione. Si conferma la centralità degli investimenti, che mi sembra non sia stata contestata da nessuno”. Il sindaco ha infine richiamato i dati fondamentali del bilancio: la scuola, che assorbe 25 milioni di euro; l’edilizia residenziale pubblica e popolare, con 19 milioni previsti; i beni storici, artistici e culturali, al cui recupero sono destinati 20 milioni; le reti telematiche, cui andranno 11 milioni; la cultura, lo sport e le politiche giovanili, cui sono destinati 11,2 milioni; l’ambiente, con 3,5 milioni dedicati”.

L’assessora al Bilancio Carla Ludovica Ferrari ha ricordato i “12 milioni di euro di tagli dallo Stato sul bilancio locale e che nei 9 milioni di maggiori introiti fiscali da Imu e Tasi è stato richiesto uno sforzo a chi ha di più. Complessivamente – ha proseguito – credo che questa sia una manovra profondamente di centrosinistra, che mette insieme una revisione della spesa corrente, la manovra tributaria e azioni di rilancio della città”.

SÌ DEL CONSIGLIO A NOVE ORDINI DEL GIORNO

Approvato l’odg del Pd, 3 di Per me Modena e 5 del M5s. 18 quelli presentati

Sono nove gli ordini del giorno collegati al Bilancio approvati giovedì 5 marzo dal Consiglio comunale di Modena su un totale di 18 presentati complessivamente dai gruppi consiliari. Il Consiglio ha votato a favore dell’ordine del giorno del Pd di sostegno al Bilancio che invita la Giunta a investire quanto recuperato dall’evasione fiscale per ridurre la Tari; approvati anche i tre documenti proposti da Per me Modena: per la sperimentazione del bilancio sociale; la costituzione di un fondo a sostegno alla famiglie impossibilitate a iscrivere i bambini al nido; la richiesta al Governo di rimodulare i tagli ai Comuni riconoscendo vantaggi a quelli virtuosi. Voto favorevole anche per cinque dei dieci ordini del giorno presentati dal M5s: sì unanime alla proposta di promuovere il lavoro di pubblica utilità per i carcerati; approvati l’invito a promuovere il centro servizi Memo a livello regionale; ad approfondire la possibilità di applicare l’Imu nelle aree destinate alle attività estrattive; a studiare un accesso protetto ai documenti di bilancio da parte dei consiglieri; a valutare la cessione al ministero della Difesa dei crediti che il Comune vanta nei confronti del ministero della Giustizia.

Entrando nel dettaglio, con voto unanime è stato approvato l’ordine del giorno, illustrato da Mario Bussetti per il M5s, che invita ad approfondire la possibilità di attivare il protocollo d’intessa sottoscritto nel 2012 dall’Anci e dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per promuovere il lavoro di pubblica utilità in favore della comunità locale da parte di soggetti detenuti.

Sono stati approvati, con il foto favorevole di tutti i gruppi consiliari e la sola astensione di Ncd, due ordini del giorno illustrati da Adriana Querzè di Per me Modena: uno, emendato dal Pd, che, evidenziando il calo rilevante delle domande di accesso ai servizi 0-3, impegna la giunta a costituire un fondo a sostegno delle famiglie impossibilitate a iscrivere i bambini al nido per ragioni economiche, anche considerando eventuali minori costi del servizio e risorse aggiuntive provenienti da Stato e Regioni. E un secondo che parte dal presupposto che la Conferenza Stato-Città e Autonomie locali ha stabilito di ripartire in modo lineare il taglio di oltre 500 milioni previsto nel 2015, senza premiare i Comuni virtuosi né sanzionare gli altri. Su questa base, il documento impegna la Giunta a chiedere la revisione dell’accordo per rimodulare, già dal 2015, i tagli, comunque pesantissimi, riconoscendo vantaggi ai Comuni che rispettano la legge, come quello di Modena. Con lo stesso voto sono stati approvati due ordini del giorno del M5s: uno, proposto da Marco Bortolotti ed emendato dal Pd, che impegna il Consiglio comunale a mettere a calendario entro due mesi la discussione sull’accesso diretto ma protetto ai documenti di bilancio da parte dei consiglieri nell’ambito della riforma del regolamento del Consiglio comunale. Un secondo, illustrato da Mario Bussetti, per valutare la possibilità di cedere al ministero della Difesa i crediti che il Comune vanta nei confronti del ministero della Giustizia accelerando le procedure di acquisizione al Comune stesso dell’area dell’Ottavo campale.

Approvazione, con voto favorevole di M5s, Pd, Sel, Per me Modena, CambiaModena, e l’astensione di FI e Ncd, anche per l’ordine del giorno del M5s sull’Imu per le aree estrattive, illustrato da Elisabetta Scardozzi ed emendato dal Pd. Il documento, ricordata la necessità di un aggiornamento della legislazione sulla configurazione e sull’obbligo di registrazione catastale dei terreni estrattivi, invita la Giunta ad approfondire la possibilità di applicare l’Imu su questi terreni, ascoltando anche i Comuni che hanno già avviato questa procedura.

L’invito a promuovere a livello regionale il centro servizi Memo, proposto da Elisabetta Scardozzi per il M5s, con l’obiettivo che venga riconosciuto come organismo regionale con la conseguente copertura economica da parte della Regione di costi di gestione, è stato approvato con il voto favorevole di M5s, Pd, Sel, Per me Modena, CambiaModena e quello contrario di FI e Ncd.

Votazione identica è stata ottenuta dall’ordine del giorno sull’avvio della sperimentazione del bilancio sociale illustrato da Adriana Querzè di Per me Modena ed emendato dal Pd: nel documento si chiede alla Giunta di attivare, a partire dal 2016, la sperimentazione del bilancio sociale, attraverso il quale, con un linguaggio comprensibile a tutti, l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dell’impiego delle risorse e dei risultati.

L’ordine del giorno del Pd che esprime apprezzamento per la manovra di bilancio 2015-2017, presentato da Paolo Trande, è stato approvato con il voto favorevole del Pd. Contrari M5s, FI, Per me Modena, CambiaModena, Ncd. Astenuta Sel. Il documento invita in particolare la Giunta a continuare il confronto con le associazioni economiche e sindacali, con le realtà associative e con i cittadini; a proseguire nella riorganizzazione della macchina amministrativa; a promuovere ogni iniziativa possibile perché la tassa sui rifiuti torni a essere tariffa puntuale, senza aumenti.

GLI ORDINI DEL GIORNO RESPINTI DAL CONSIGLIO

Sono nove: cinque del M5s, uno per Sel, FI, Ncd e uno di FI-Ncd-CambiaModena

Tra i nove ordini del giorno respinti dal Consiglio c’è quello presentato da Marco Cugusi di Sel, di sostegno alla manovra di bilancio proposta dalla Giunta ma bocciato a causa delle premesse che censuravano le politiche del Governo nei settori dell’economia e del lavoro ed evidenziavano la timidezza dell’Unione europea nel recepire la necessità di un cambiamento rispetto alle tradizionali politiche di austerity.

Respinto anche l’ordine del giorno, sottoscritto da Giuseppe Pellacani e Andrea Galli di FI, da Ncd e da CambiaModena, per assoggettare all’Imu le aree estrattive classificandole come “fabbricato produttivo di categoria D” o come terreni edificabili ai fini fiscali.

Sono stati bocciati gli ordini del giorno proposti dal M5s per intensificare delle misure per ridurre gli affitti passivi del Comune; per appoggiare la mozione presentata alla Camera dal M5s contro i tagli agli enti locali; per organizzare a Modena una manifestazione pubblica per evidenziare le difficoltà che le politiche del Governo creano al Comune; per ricercare nuove fonti di finanziamento sostituendo le entrate della vendita delle quote di partecipazione Hsst e Farmacie con la contrazione di mutui triennali agevolati; per riorganizzare l’ufficio grafica del Comune.

Respinto l’ordine del giorno di Forza Italia, illustrato da Adolfo Morandi, che invitava a implementare la spending review sui conti comunali e a considerare di affidare a un organismo esterno e autonomo la revisione e la valutazione della spesa. Bocciato anche l’ordine del giorno di Luigia Santoro (Ncd) per contrastare la denatalità attraverso la creazione di un fondo specifico per destinare un contributo mensile alle famiglie in difficoltà che scelgono di avere figli.

CONSIGLIO UNANIME SU TRE EMENDAMENTI

Tutti d’accordo su risorse a trasporto scolastico, servizi di interpretariato per sordomuti e sviluppo di programmi per l’industria e la Pmi. Ok anche ad altre dieci proposte

Sono 13 gli emendamenti approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta dedicata al Bilancio preventivo armonizzato 2015-2017 di giovedì 5 marzo, di cui tre all’unanimità. Altri 13 sono stati respinti e due dei 28 inizialmente previsti sono stati ritirati in corso di seduta.

I tre emendamenti approvati all’unanimità sono: due di Per me Modena, che destinano 10 mila euro per il trasporto scolastico gratuito nelle uscite didattiche e 15 mila euro per servizi di interpretariato del linguaggio dei segni (Lis) allo scopo di favorire l’integrazione delle persone sorde, riducendo il fondo di riserva nel rispetto dei limiti normativi; uno del M5s che riduce di 20 mila euro lo stanziamento disponibile per acquisto di beni e servizi del Gabinetto del sindaco, da destinare allo sviluppo di programmi per l’industria e la Pmi.

Approvati anche i tre emendamenti presentati dal sindaco Muzzarelli: quello che recepisce il contributo di 470 mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per Expo e prevede la destinazione di 70 mila euro nel 2015 e di 80 mila euro nell’anno successivo per potenziare il percorso per la predisposizione del Piano strutturale comunale (a favore Pd, Sel, M5s; contro Per me Modena, FI, CambiaMo e Ncd); quello che anticipa al 2015, rispetto al 2016 e 2017, il bando da 350 mila euro per la manutenzione degli impianti di proprietà in diritto di superficie e assegnati alle polisportive (a favore Pd, Sel; contro M5s, Per me Modena, FI, CambiaModena; astenuto Ncd); quello che inserisce nel Piano delle alienazioni per il 2015 gli edifici ex Ausl nella zona di via Pomposiana, per un valore di 480 mila euro e prevede nel 2017 i lavori di consolidamento della chiesa di San Nicola Forte a Sestola di proprietà del Comune di Modena per 120 mila euro (a favore Pd, Sel, Per me Modena; contro M5s, FI, CambiaModena, Ncd; astenuto M5s).

L’ok dell’Aula è arrivato anche ai due emendamenti di Sel, di cui uno prevede un nuovo investimento di 70 mila euro per l’aggiornamento dell’infrastruttura tecnologica della biblioteca Delfini (a favore anche Pd e Per me Modena; contro M5s, FI, CambiaModena e Ncd) e l’altro destina 15 mila euro in più per l’attività delle associazioni culturali (a favore Sel, Pd, Per me Modena, M5s; contro FI, CambiaModena, Ncd). Con lo stesso voto sono stati approvati anche l’emendamento congiunto di Sel e Pd, che assegna 10 mila euro (più altri 34 mila nei due anni successivi) per sviluppare politiche di pari opportunità e sul bilancio di genere, e i quattro emendamenti del Pd: eliminazione della Tasi sugli alloggi affidati all’Agenzia Casa e diminuzione dell’aliquota (da 0,8 a 0,5) per quelli a canone di affitto concordato al minino o inferiori, con complessive minori entrate per 119 mila euro, coperte con la riduzione del fondo di riserva; aumento dei contributi dei Quartieri (41 mila euro) e del servizio civile volontario (30 mila euro); rafforzamento delle politiche ambientali con un fondo specifico per la manutenzione delle piste ciclabili (70 mila euro), ripristino dei contributi per l’acquisto delle bici elettriche (15 mila euro) e promozione delle “casette dell’acqua” (13 mila euro); aumento degli investimenti nel 2015 e nel 2016 sulla mobilità sostenibile e sulle energie rinnovabili con interventi sulle Zone 30, le piste ciclabili (in particolare, per la Diagonale ferroviaria) e sul risparmio energetico mantenendo l’equilibrio di bilancio attraverso una rimodulazione degli interventi.

Respinti 13 emendamenti: tre di FI su internalizzazione del servizio di riscossione Tari per ridurre la previsione di aumento tariffario, riduzione dell’aliquota Tasi per abitazioni principali ai valori 2014, attraverso minori trasferimenti, e delle aliquote Imu e Tasi per abitazioni concesse in comodato a parenti di primo grado ai valori 2014 attraverso il calo delle spese per incarichi; due del Ncd sul contributo per gestanti in difficoltà e per il sostegno a famiglie senza lavoro nell’accudimento a casa dei figli entro i tre anni di vita; due di CambiaModena sulla riduzione di risorse per trasferimenti a favore del finanziamento del programma di ricerca e innovazione collegato a Expo e sul posticipo del rifacimento del manto erboso dello stadio Braglia al 2016 anticipandone altri per Politiche giovanili, sport e tempo libero; tre del M5s su riduzione del finanziamento disponibile per ricerche e documentazione della storia urbana a favore di una attività convenzionata con l’Archivio storico, riduzione della Tasi 2015 su abitazione principale attraverso la reinternalizzazione di alcune funzioni dell’ufficio sanzioni amministrative della Polizia municipale, riduzione della Tasi 2016 e 2017 sull’abitazione principale con riduzione di trasferimenti agli organismi partecipati; tre di Per me Modena sull’anticipo al 2015, posticipandone altre, di opere di manutenzione al sistema idrico, consolidamento scolastico e ristrutturazione di giardini scolastici, sulla riduzione della Tasi per fabbricati merce invenduti e per l’istituzione di un fondo straordinario nidi d’infanzia a supporto di famiglie che non iscrivono i figli ai nidi.

MINORANZE CONTRARIE ALLA MANOVRA

Gli interventi dei consiglieri di opposizione in Consiglio prima dell’approvazione

L’approvazione del Bilancio preventivo armonizzato 2015-2017 in Consiglio comunale a Modena è stata preceduta da un nutrito dibattito, in cui la minoranza ha espresso contrarietà alla manovra.

Per Mario Bussetti del Movimento 5 stelle, “questo bilancio non dimostra minimamente la voglia di cambiare la situazione in città. Non si possono legare in maniera così stretta – ha aggiunto – tasse e investimenti, perché le tasse hanno una ricaduta sicura, netta e istantanea, mentre gli investimenti molto più aleatoria, in termini di qualità e tempistiche”. Il consigliere ha evidenziato poi che “la quota su cui il Consiglio può incidere corrisponde a due milioni e mezzo su 233, la sfida dei numeri quindi è un bluff”. Della stessa idea Marco Rabboni, che ha parlato di “manovra depressiva”, per l’aumento delle tasse. “Proprio perché la matematica non è un’opinione, in che modo possiamo proporre una manovra alternativa per recuperare i 9 milioni di euro che l’Amministrazione prevede di riscuotere in tasse – ha chiesto – se è possibile incidere solamente su due milioni e mezzo, pari a circa l’1 per cento della spesa corrente?”. Anche Luca Fantoni ha evidenziato la difficoltà di intervenire e ha aggiunto che “in questo Consiglio scelte drastiche non verranno mai fatte”. Il consigliere ha poi puntato il dito sull’investimento di 650 mila euro per il rifacimento del manto erboso dello Stadio Braglia: “È una scelta scellerata in cui il Comune paga per altri. È vero che si sta investendo con una struttura pubblica, ma si va oltre la convenzione che esiste con il Modena Calcio che prevede che venga fatto dalla società e va rispettata”. Concetto su cui è tornato anche il capogruppo Marco Bortolotti, secondo il quale “valorizzare un impianto non significa fare cose che spettano ad altri e che non sono state fatte”. Il consigliere ha poi invitato il Pd “a decidere da che parte stare: il consigliere Trande non può lamentarsi dei tagli e la consigliera Di Padova sostenerli. Se vi piacciono i tagli – ha aggiunto – poi non vi dovete lamentare”.

La capogruppo di Per me Modena Adriana Querzè ha evidenziato che “la matematica non è un’opinione, ma la politica non è matematica e non credo che nelle situazioni ci sia solo una soluzione. Ce ne sono tante – ha aggiunto – che la Giunta non è riuscita o non ha voluto praticare perché ha fatto scelte diverse. Si dice che il bilancio è costruito strutturalmente sulla base degli effetti della Legge di stabilità, ma nei mesi in cui la Legge andava definendosi la nostra maggioranza non ha protestato con Roma affinché la legge cambiasse”. Per Domenico Campana “la pratica di austerità di adesso è sottrazione di futuro alle giovani generazioni, che non possono progettare. Non si esce dalla crisi con l’attenuazione di diritti sociali e sul lavoro – ha aggiunto – il mercato va controllato perché sia umano, altrimenti produce disuguaglianza e la solidarietà contenuta nella nostra Costituzione è il più potente correttore della disuguaglianza contenuta nei mercati”.

Secondo Andrea Galli, capogruppo di Fi “viene negato dalla maggioranza un aspetto fondamentale: dalle tasche dei modenesi non vengono tolti solo 9 milioni, perché questi vanno sommati a quelli già prelevati in passato e nell’arco di due anni si è registrato un aumento di oltre 32 milioni di euro. Continuando su questa strada si andrà a sbattere. L’Amministrazione deve ripensare se stessa e tutti gli enti collegati, e non deve aspettare sempre all’ultimo per accogliere qualche nostra idea, come ad esempio la riscossione interna della Tari”. Per Adolfo Morandi “non c’è il coraggio di dare discontinuità, non c’è cambiamento e il bilancio di quest’anno è la fotocopia di quello dell’anno scorso. Non c’è mai svolta in questa città e la tassazione nell’arco del tempo è aumentata in modo spropositato. Modena ha costruito tanto grazie al lavoro e all’innovazione dei cittadini, non di sicuro grazie al comune perché la città non si rilancia con una manovra recessiva”. Giuseppe Pellacani è intervenuto sul tema dell’Imu su attività estrattive: “Bisogna eliminare la discriminazione di trattamento su attività produttive che pagano un’imposizione salata e in aumento anche quando l’immobile non è produttivo. E tale discriminazione si può superare con una miglior considerazione delle attività impattanti e redditizie”. In termini di spending review, per il consigliere “si è fatto poco, basta leggere le indicazioni che arrivano anche dall’Anci che impongono una serie di tagli e riduzioni che non mi sembra siano stati fatti”.

Per il Ncd, Luigia Santoro ha detto di non concordare con l’impianto generale e le scelte di bilancio: “La scelta della Giunta è semplicistica, incongrua e penalizzante per i cittadini per l’aumento delle tasse, e si rilevano ritardi, cecità e attese che peseranno sui modenesi, in particolare quelli più abituati a rispettare le norme. Qualche taglio è stato fatto ma si poteva fare di meglio: non si può chiedere 9 milioni di tasse a fronte di 5 milioni di tagli”.

Secondo Antonio Montanini di CambiaModena “questa manovra non è innovativa, non guarda al futuro e allo sviluppo, ma tira a campare sperando nella ripresa. Si dice che l’incidenza sulle famiglie è minima, ma a forza di un caffè al giorno si stanno svuotando caffettiere quotidiane. C’è un limite al livello di pressione fiscale o continuerà sempre a crescere?”, ha domandato. “Pensavo che ci fossimo già arrivati”.

GLI INTERVENTI DELLA MAGGIORANZA

“Manovra difficile, ma equa e coraggiosa. Votiamo l’idea di una città inclusiva che prova a investire per crescere e guardare al futuro”

Aprendo per il Pd il dibattito sul Bilancio 2015-2017 il capogruppo Paolo Trande ha affermato che, pur muovendosi in una “cornice depressiva la manovra della Giunta modenese non lo è. Sono stati programmati gli investimenti di cui la città ha bisogno, prevedendo un welfare mix allargato e non pauperista con nidi, asili, case di riposo, biblioteche. Le minoranze – ha aggiunto il consigliere – non sono state in grado di presentare un’alternativa valida restando ben al di sotto degli oltre 14 milioni mancanti. È la prova che confrontarsi con i numeri per trovare il pareggio è complicato”. Secondo Marco Forghieri a Modena “la spending review la facciamo da tempo e abbiamo poco da imparare dagli altri. Sul piano degli investimenti si possono indicare delle priorità tra le quali privilegiare l’efficientamento energetico”. Per Carmelo De Lillo le delibere che abbiamo davanti sono “pensate, sofferte e condivise per far convivere in un unico atto le diverse esigenze ma sono documenti elastici, e quindi perfettibili, in particolare sulla gradualità dell’imposizione fiscale e sulle priorità degli investimenti. Sarebbe interessante prevedere forme di premialità sulle tasse, con detrazioni per i cittadini che si impegnano sul territorio”.

Simona Arletti ha condiviso in particolare la scelta di non arretrare sui servizi “sociali, istruzione, sport e cultura, perché i soldi di tutti vanno usati al meglio per sostenere chi ha bisogno in una certa fase della sua vita. Senza contare che problemi di istruzione, di lavoro, sociali e di salute pesano molto di più sui bilanci”. Susanna Pacchioni si è concentrata sul tema delle politiche abitative, “centrali per le amministrazioni modenesi fin dal 1964. Oggi la crisi apre spazi a ulteriori sperimentazione come social housing, co housing, housing first per contrasto a marginalità grave, nella convinzione che la casa è un diritto ed è compito della politica creare le condizioni perché possa essere esercitato”.

Per Fabio Poggi “siamo rimasti nel già e non ancora del Dup. Non abbiamo evidenziato fino in fondo i progetti di razionalizzazione, non si è potuti entrare nel dettaglio dei tagli. Nei tanti incontri fatti non è emersa alcuna proposta ricevibile? Perché non è stato chiesto contributo ai Consigli di quartiere? Non sappiamo se gli euro recuperati dall’evasione saranno usati per abbattere le tasse e le entrate per gli investimenti sono incerte. Sostengo con senso di responsabilità un bilancio tecnicamente corretto ma chiedo che ci mettiamo tutti al lavoro perché nel prossimo Dup si arrivi al non ancora”.

Antonio Carpentieri ha sottolineato l’importanza di assegnare risorse ai Quartieri “che esistono da sempre per collegare l’amministrazione con il territorio e possono fare la differenza in un quadro di responsabilità, perché abbiamo deciso noi chi doveva aiutarci nella gestione della città”. Per Tommaso Fasano la decisione di intervenire sui patrimoni invece che sui redditi è elemento di equità, inoltre “l’eliminazione della Tasi per gli alloggi affidati all’Agenzia casa evita che l’aumento della tassazione incida sulla popolazione più debole economicamente”. E Diego Lenzini ha affermato che il bilancio “è equilibrato nei numeri e nelle politiche; Prudente nella spesa corrente ma ambizioso sugli investimenti, come è giusto quando si parla di futuro”. Secondo Francesco Rocco “la manovra si muove nel solco della continuità per razionalizzazione della spesa, efficientamento e servizi, ma prova a dare un colpo d’ala per la crescita. L’aumento mirato del prelievo fiscale non avrà effetto depressivo perché incrementerà una spesa efficiente. È un bilancio coraggioso, generoso e ambizioso”.

Per Federica Di Padova “il bilancio atto profondamente politico: votiamo l’idea che abbiamo della nostra città che, dobbiamo ricordare si pone in un contesto preciso, nazionale e internazionale: difficile, ma se il Governo ha imposto i tagli è perché servono e non si poteva fare diversamente. Non so se la manovra è perfetta, forse avremmo potuto fare di più, ma a criticare siamo bravi tutti e invece le cose sono più complesse”. Marco Malferrari ha apprezzato il coinvolgimento, nelle assemblee che hanno preceduto il bilancio, di cittadini e soggetti economici e associativi. Penso che bilancio abbia cercato di distribuire il più equamente possibile le risorse disponibili per far sì che tutti i settori, sia economici che i servizi, siano seguiti e sviluppati”. Andrea Bortolamasi ha definito la manovra “progressiva e contenuta; responsabile verso i cittadini, perché è attraverso questo percorso che si possono garantire i servizi e questo è per noi il bene comune. La crescita per noi può avvenire solo se c’è coesione sociale e questa manovra la mantiene”. E Grazia Baracchi, in dichiarazione di voto, ha osservato che se fossero stati approvati tutti gli emendamenti non si sarebbe rispettato l’equilibrio di bilancio.

Marco Cugusi di Sel si è detto convinto di una manovra nonostante ci costringa a chiedere soldi ai cittadini. Ci sono responsabilità precise dei governi, diversi nel segno politico ma concordi nel tagliare i trasferimenti agli enti locali per ridurre le tasse nazionali: questo ha imposto scelte difficili ai nostri tecnici per cercare di limitare danni ai cittadini. L’amministrazione locale rischia di diventare impopolare per responsabilità altrui e non è giusto. Condivido la scelta del Comune di prendere risorse soprattutto dai patrimoni: è giusto che chi più ha più paghi, il costo dei servizi pubblici e sociali va sostenuto da tutti e da ciascuno secondo le sue possibilità con l’obiettivo di far crescere in maniera armoniosa la città. Così come la cifra destinata agli investimenti è un tentativo, speriamo di successo, di far ripartire l’economia locale, con forte sostegno pubblico”.

 

















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