Sono stati giorni di paura per un imprenditore correggese finito nel mirino di un estorsore che aveva chiesto 80.000 euro minacciando anche «gravi» conseguenze per la famiglia e i suoi bambini. Lettera, quella ricevuta dalla vittima, che seppur anonima lasciava intendere che l’interlocutore ben conosceva le abitudini dell’imprenditore a cui inviava a “corredo” della richiesta anche un proiettale 30-06 Springfield (munizionamento da guerra). I Carabinieri di Correggio, a cui la vittima si è rivolta, a conclusione delle delicate indagini supportate da attività tecniche hanno colto con le mani nel sacco l’estorsore. Ieri mattina infatti i carabinieri della Stazione di Correggio hanno arrestato con l’accusa di tentata estorsione un 34enne napoletano residente a Correggio risultato essere un ex dipendente dell’azienda di proprietà dell’imprenditore estorto. Era il 12 febbraio quando nella cassetta postale dell’azienda veniva lasciata una busta contenente un proiettile e una lettera con la richiesta estorsiva di 80.000 euro e la minaccia di gravi ritorsioni a familiari e bambini qualora l’imprenditore avesse parlato con i Carabinieri. Sebbene intimorito ha avuto il coraggio di denunciare l’estorsione ai Carabinieri che hanno subito avviato riservate indagini. Dopo qualche giorno un ex dipendente si faceva vivo dall’imprenditore e con la scusa di cercare un lavoro gli riferiva di vederlo preoccupato facendogli intendere che sapeva cosa gli fosse accaduto e che era in grado di intervenire tramite “amicizie” campane che avrebbero risolto il “problema” dell’imprenditore. Nel frattempo grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza gravitanti nella zona dell’azienda dell’imprenditore estorto, le indagini dei carabinieri convergevano proprio sull’ex dipendente che aveva in uso una macchina simile a quella ripresa ed in uso dalla persona che aveva lasciato la busta con la richiesta estorsiva. Da una parte quindi i carabinieri avviavano le attività tecniche e dall’altra il sospettato si prodigava per risolvere il problema dell’imprenditore invitandolo a non rivolgersi ai Carabinieri ignaro che nel frattempo i militari lo stavano intercettando. Dopo aver fatto credere di aver risolto il “problema” (ovvero la richiesta estorsiva che lui stesso aveva fatto) ha preteso dall’imprenditore 10.000 euro quale ricompensa per l’intermediazione dei suoi amici. Dopo ave insistito in maniera decisa l’imprenditore acconsentiva a dare i 10.000 euro all’ex dipendente. Una volta ricevuti i soldi nei pressi dell’azienda della vittima, l’uomo prima di allontanarsi veniva fermato dai Carabinieri di Correggio che a distanza osservavano e che arrestavano l’uomo per il reato di estorsione. Da estorsore si era trasformato in salvatore per fregare soldi all’imprenditore. L’uomo è stato ristretto a disposizione del Dott. Giacomo Forte, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta.