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Confcooperative Emilia Romagna incontra Papa Francesco

Papa_Francesco_ph_AdnkSaranno circa 1.000 i cooperatori di Confcooperative Emilia Romagna che parteciperanno all’udienza con Papa Francesco in programma a Roma sabato 28 febbraio nella Sala Paolo VI. Provenienti da tutte le diverse province, rappresenteranno un’organizzazione che a livello regionale conta 1.700 cooperative, 385.000 soci, oltre 73.000 addetti e sviluppa un fatturato di quasi 27 miliardi di euro con le Banche di Credito Cooperativo. La nutrita delegazione emiliano-romagnola farà parte della più ampia compagine composta complessivamente da 7.000 cooperatori appartenenti alla principale Organizzazione di rappresentanza, assistenza, tutela del movimento cooperativo italiano.

“L’udienza con il Santo Padre – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza – costituirà l’occasione per un interessante confronto sull’importante ruolo giocato dalla cooperazione sul territorio, anche in questi anni caratterizzati da una pesante crisi economica”. “In questo difficile momento storico – prosegue Milza – la nostra Organizzazione ha infatti saputo salvaguardare imprese e posti di lavoro attraverso un modello imprenditoriale particolare. Lo strumento cooperativo può offrire valide opportunità di occupazione sia a chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro, come i giovani, sia alle donne e in generale a coloro che hanno perso l’impiego e che proprio grazie alle imprese cooperative possono ricollocarsi e vivere nuove esperienze professionali”.

“E a tale proposito – sottolinea il presidente Milza – presenteremo al Pontefice l’esperienza di alcune delle circa 300 ‘new coop’ nate in Italia negli ultimi anni, dalle quali emerge un nuovo desiderio di fare, una rinnovata volontà di non farsi sopraffare dalle difficoltà finanziarie e una tenace intenzione a voler ricominciare a produrre, tenendo conto delle mutate tendenze sociali e commerciali, ma anche della storia e dei valori del territorio. Queste nuove imprese sono state costituite con operazioni di workers buyout attraverso le quali dipendenti di un’azienda in crisi, o già fallita, decidono di trasformarla in cooperativa e di diventarne soci”.

“Queste storie – conclude Milza – testimoniano come l’imprenditorialità cooperativa rappresenti un valore aggiunto per il mondo del lavoro e per la società, poiché si pone come modello accessibile e realizzabile, un collante straordinario e un’alternativa concreta all’emarginazione e all’esclusione sociale, una nuova occasione di dignità per molti lavoratori”.

Tutti valori che stanno particolarmente a cuore a Papa Bergoglio come testimonia anche il volume “Parole del Santo Padre Francesco” realizzato in questi giorni dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo. Una raccolta di citazioni del Papa più “sociale, solidale e cooperativo” su temi estremamente importanti per la Dottrina Sociale della Chiesa: cooperazione, solidarietà, equità contro la cultura dello scarto, bene comune, giovani, lavoro.

 

















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