Sulla vicenda del bar di Carpi, al centro delle cronache di questi giorni, per il provvedimento di chiusura disposto dall’Agenzia delle Entrate a seguito di quattro distinte violazioni di obbligo di rilascio dello scontrino fiscale, il Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna, Antonino Di Geronimo, intende precisare quanto segue.
“Per prima cosa – afferma il Direttore – la verifica rientra nella normale attività amministrativa di controllo del territorio, prevista espressamente da una Legge del 1997 (d.lgs. 471/1997, art. 12). L’Agenzia è tenuta ad applicare quanto prevede la Legge e nel caso specifico ha adottato la sanzione minima di tre giorni di sospensione dell’attività, su un massimo di 30, a seguito di quattro distinte violazioni di emissione di scontrino fiscale, commesse dal contribuente dal 2007 al 2012.
L’altro punto da chiarire riguarda l’evasione fiscale di 95 centesimi. Nel caso della mancata emissione dello scontrino fiscale, infatti, la sanzione non riguarda l’importo presumibilmente evaso, ma il numero delle violazioni riscontrate.
Non c’è quindi nessun atteggiamento persecutorio nei confronti del contribuente di Carpi, come nei riguardi di tutti gli altri contribuenti, verso i quali l’amministrazione adotta tutte le misure per assicurare un trattamento equo e rispettoso. L’obiettivo dell’Agenzia – conclude Di Geronimo – è quello di agevolare il più possibile il pagamento delle imposte, contrastando al tempo stesso l’evasione fiscale, che rappresenta un grave danno per la comunità e per la concorrenza leale tra gli operatori economici”.