Osservare fuori dal finestrino del treno. È, semplicemente, così che si impara a leggere nel paesaggio. A ricordarlo è il geostorico Antonio Canovi nell’iniziativa “Lo sguardo, il cammino. Dal Po a quota mille” – “Passaggi dal treno”, organizzata dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale.
L’incontro è in programma per venerdì 27 febbraio alle ore 17.00 presso l’Atelier del Paesaggio della Bonifica in Corso Garibaldi, 42, a Reggio Emilia.
“Grazie all’Atelier del Paesaggio della Bonifica – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – è possibile parlare, discutere, progettare il paesaggio che ci sta attorno. L’appuntamento di venerdì ci permette di leggerlo con una modalità diversa: aprendo la mente ai ricordi”.
Alle ore 17.00 sarà inaugurata la mostra “Il mondo salvato dalle foto”, un reportage dal treno di Veronica Mecchia, fotografa in Parigi.
“Gli scatti in bianco e nero di Veronica Mecchia – racconta Canovi – indugiano sulla trama delle cose, ma quando siamo lì per allungarvi una carezza, cambia la scena, e non ci si arriva. C’è una grazia che non lascia scampo: la geografia è presente, tuttavia il tempo non è mai quello giusto per essere vissuto. Sappiamo soltanto che quel mondo esiste nella scia di un treno che se ne è irrimediabilmente andato. Sono immagini che lasciano un lieve senso di spaesamento, guardano fuori ma ci abitano dentro. Accade ogni volta che prendiamo un treno”.
La mostra sarà visitabile sino a venerdì 6 marzo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e su appuntamento (3393399916).
Alle ore 18.00 avrà luogo la presentazione del volume “Passaggi visti dal treno”. L’autore, Fabrizio Frignani, geografo e fotografo ne discute con Gabriella Bonini, responsabile della biblioteca “Sereni” di Gattatico e Daniele Caminati, presidente ACT Reggio Emilia.
“Quelle stese da Fabrizio Frignani – si legge nella presentazione – sono note di viaggio, descrizioni di paesaggi, osservazioni comparate che traggono ispirazione dalla tratta ferroviaria Reggio Emilia – Ciano d’Enza, lungo un asse geostorico che attraversa l’intero secolo XX per arrivare al nostro tempo. Siamo in un territorio dove lo sviluppo urbanistico si scontra quotidianamente con la persistenza di una ruralità produttiva di eccellenze alimentari come di bel paesaggio. Qui è possibile allungare lo sguardo ed aprire la mente verso un mondo pieno di ricordi: un mondo narrato, oggi spesso solo immaginato, che ci riporta alla matrice originaria della terra, di uomini e donne che in un tempo lungo hanno generato la trama iconografica di un mondo che è ancora lì con i suoi segni, tuttavia non adeguatamente riconosciuto. E’ questo un volume dalla forte declinazione interdisciplinare e didattica che fornisce gli strumenti euristici utili per imparare a leggere nel paesaggio: semplicemente osservando fuori dal finestrino”.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare Antonio Canovi al numero 3393399916, o all’indirizzo e-mail antonio.geostorico@gmail.com.