Dopo l’allarme lanciato dalla UIL in occasione dell’avvio del cantierone sulle potenziali ricadute occupazionali, oggi alcune Associazioni dei Commercianti ci fanno sapere che sono a rischio posti di lavoro proprio nell’area interessata.
Come sindacati non possiamo che richiedere l’immediata apertura di un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, utile a chiare quali e quanti strumenti siano stati messi in campo a difesa degli interessi dei lavoratori.
Ad oggi l’unilateralismo dell’assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha governato sovrano. Tutto è stato fatto senza neanche un minuto di confronto con coloro che rappresentano istanze collettive come le organizzazioni sindacali.
Da nostre stime, abbiamo potuto rilevare che ora, nell’area interessata del Cantierone, lavorano più di 2 mila addetti distribuiti su oltre 200 imprese che, tra l’altro, non hanno tutte le stesse dimensioni. Una realtà molto variegata: dal classico Bar alla Apple.
L’allarme lanciato da Confesercenti è realistico: alcune piccole imprese dei settori del commercio e del turismo (dai negozi ai bar fino ai tabaccai e ai giornalai) che dal flusso di persone ricavano il core business, hanno delle serie ripercussioni di fatturato e di riflesso sulla componente lavoro.
Le “grandi opere” in salsa bolognese sanno di beffa, il binomio “grandi opere cittadine – meno occupazione per gli addetti del centro’ non è sostenibile per Bologna.
Auspichiamo che tale binomio possa essere scongiurato. Ci auguriamo che in tempi brevi si possa aprire un tavolo di confronto con l’Amministrazione comunale per poter illustrare alcune nostre proposte relative alla difesa dell’occupazione».