I carabinieri della Compagnia di Modena hanno scoperto e denunciato alla Procura della Repubblica di Modena l’autore delle due rapine messe a segno il 12 e il 19 gennaio scorsi ai danni di una farmacia, sita tra le vie Manifattura Tabacchi e Monte Kosica del capoluogo. Si tratta del 29enne A.A., italiano, residente a Collecchio (PR), nullafacente e pregiudicato. Nei suoi confronti, al momento, non sono stati adottati provvedimenti restrittivi cautelari, poiché la sua libertà personale è stata nel frattempo limitata dal ricovero in comunità per motivi di tossicodipendenza. L’uomo dovrà comunque rispondere in sede processuale dell’accusa di duplice “rapina aggravata”, basata sulle fonti di prova e i riscontri oggettivi raccolti in fase investigativa. Sebbene il rapinatore abbia agito con il volto quasi del tutto coperto, le indagini condotte dai carabinieri del NORM e coordinate dalla locale Procura della Repubblica hanno consentito la sua individuazione, confermando, tra l’altro, l’ipotesi che a commettere i due reati potesse essere stata la stessa persona.
Infatti, erano subito risultate molteplici le analogie tra i due colpi: stessa farmacia, stesso orario (alle 17:30), stesso giorno della settimana (di Lunedì). Anche il modus operandi era risultato analogo, con l’unica differenza che, mentre nel primo caso il rapinatore aveva paventato il possesso di una pistola (simulandone la forma con la mano coperta con una busta di plastica), nel secondo colpo aveva fatto irruzione armato di un grosso coltello da cucina (30 cm di cui 18 di lama). I bottini erano stati di 200 e di 150 euro circa, pari alle giacenze cassa prelevate dallo stesso rapinatore, mentre teneva sotto minaccia i gestori dell’esercizio.
Tra gli elementi a carico dell’uomo c’è stato il rinvenimento ed il sequestro, nel corso di una perquisizione domiciliare, di alcuni capi di abbigliamento indossati al momento dei fatti. Inoltre i militari dell’Arma sono riusciti a rintracciare recuperare, dentro ad un borsone nascosto nei pressi dei binari della Stazione “Mediopadana” di Reggio Emilia, il coltello da cucina nonché la sciarpa e il berretto di lana per il camuffamento. Una sorta di “kit per rapina” che l’uomo – solito a spostarsi in treno – teneva da parte e pronto all’uso.