“Trasparenza”, questo chiedono gli operatori del commercio ambulante che lavorano nel rispetto delle regole di fronte al proliferare di mercatini degli hobbisti e del riuso. “Per questa ragione – aggiunge ANVA-Confesercenti Modena – sarà opportuno, in caso di iniziative del genere come ormai abitualmente avviene e gestite in proprio da Associazioni, etc., comunicare agli enti preposti al controllo competenti tutti i nominativi dei partecipanti”.
L’approvazione della Legge Regionale n. 4/2013, che regolamenta i cosiddetti “mercatini degli hobbisti”, e la nuova norma regionale sul ‘Riuso’ del 10.02.2014, hanno di fatto legalizzato forme di abusivismo commerciale il cui ripetersi ha non poco danneggiato gli operatori del commercio ambulante. “Da troppi anni questa situazione ha fortemente penalizzato chi svolge la propria attività in forma professionale con regolare autorizzazione e posizione fiscale. Senza contare il ‘mercato parallelo’ creatosi privo di controlli, e garanzie agli stessi consumatori. E non da ultimo – prosegue ANVA – continuiamo ad assistere ad un proliferare di enti non meglio identificati, Associazioni o gruppi, Pro Loco etc. che organizzano in collaborazione con le Amministrazioni Comunali queste forme di commercio sulla cui legalità e trasparenza fiscale si potrebbe discutere”.
“I Comuni – sottolinea ANVA-Confesercenti Modena – per fare rispettare le norme che regolano questo tipo di attività, sono dotati adesso di uno strumento importante, introdotto come ultima modifica all’art. 18 del D.L. n. 78/2010. Tale strumento prevede che siano i Comuni medesimi a partecipare all’attività di accertamento sia tributario che contributivo, oltre che impedire a coloro che non hanno i requisiti adeguati, compresi quelli contributivi a prendere parte ai ‘mercatini’ del riuso/hobbisti. Per questo chiediamo alle Amministrazioni comunali del territorio modenese, qualora decidano di autorizzare iniziative del genere, gestite in proprio da Enti, Associazioni, Pro Loco, etc., condotte quindi da privati cittadini, che tutti i nominativi dei partecipanti siano comunicati all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia di Finanza, all’INPS e ai propri comuni di residenza. Così da garantire quella trasparenza necessaria e fondamentale troppe volte richiesta, per attività di questo tipo”, conclude ANVA.