Il 23 gennaio 2015, è stata siglata l’Ipotesi di Accordo per i circa 1.350 lavoratori, soci e dipendenti, di Cir food s.c., impiegati nelle strutture produttive della provincia di Modena (centri produzione-pasto, mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, self-service, uffici, ecc…).
Il rinnovo avviene a 26 anni dal precedente contratto Integrativo, risalente ai tempi di Coris, cooperativa di ristorazione modenese che nel 1992 attraverso una fusione con le cooperative reggiana CRR e ferrarese Coferi diede vita a Cir food.
Il rinnovo è frutto di oltre un anno di intense trattative tra i Sindacati e la Direzione aziendale.
La trattativa ha visto momenti di tensione anche molto forte tra le parti, culminate lo scorso ottobre con il recesso unilaterale di Cir dal vecchio Contratto Integrativo.
Recesso che viene superato, grazie all’Accordo, con l’impegno di Cir a proseguire nell’applicazione delle vecchie norme sino al termine del percorso di consultazione dei lavoratori, che si concluderà entro marzo.
Nel mese di febbraio e marzo, infatti, i sindacati saranno impegnati in un fitto calendario di assemblee di consultazione e di validazione dell’Accordo attraverso il voto dei lavoratori.
L’Intesa prevede contenuti innovativi e conferma di tutele consolidate, dividendosi in due parti (Parte Generale e Parte Speciale).
Si rafforza il capitolo delle relazioni sindacali, si introducono testi specifici sulla sicurezza sul lavoro e sugli appalti, sulla conciliazione tempi di vita e pari opportunità e un Piano per l’occupazione giovanile, già annunciato da Cir food per l’area regionale, declinato sul territorio modenese.
L’ipotesi prevede inoltre il mantenimento di un salario aziendale e introduce sistemi di gestione della flessibilità (come la banca delle ore volontaria), l’aumento della pausa retribuita e dell’indennità di trasferta e l’introduzione di indennità per profili professionali specifici.
L’accordo recepisce inoltre una parte di welfare contrattuale esteso a tutti i lavoratori (soci e non), che si inserisce in un più ampio piano-welfare dell’azienda (che su base nazionale è dedicato ai soli soci).
In ultimo, perseguendo un criterio di inclusività, le normative dell’accordo si applicheranno anche ai dipendenti con contratto Multiservizi, storicamente applicato negli appalti di scodellamento pasti delle scuole di Carpi e Sassuolo.
Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl ritengono di aver raggiunto un’intesa di fondamentale importanza con un soggetto leader del mercato nella ristorazione collettiva e con ampissima diffusione territoriale, nella piena salvaguardia di diritti sindacali, in una logica di equo bilanciamento con le esigenze organizzative e produttive di un’impresa che continuerà a creare occupazione sul territorio.
Tuttavia le Organizzazioni Sindacali firmatarie Filcams/Cgil e Fisascat/Cisl, si rammaricano del fatto che l’Intesa non veda anche la firma di Uiltucs/Uil, assente alla fase conclusiva della trattativa nel mese di gennaio, dopo oltre un anno di condivisione unitaria del percorso.
Fermo restando il rispetto delle scelte compiute in autonomia da quella organizzazione sindacale, l’auspicio è che le risposte trovate e condivise nel testo contrattuale possano essere presto sottoscritte anche dalla Uiltucs.
Nei prossimi giorni sarà stilato il calendario delle assemblee in cui i lavoratori si esprimeranno con il voto sull’Ipotesi di Accordo, al fine di giungere alla stesura definitiva entro il mese di marzo 2015.
(Filcams/Cgil – Fisascat/Cisl Modena)