Le loro imprese criminali avevano creato grande allarme sociale a Reggio Emilia tanto che, oltre agli incontri chiesti con i Carabinieri dai genitori, si tenne anche – con la partecipazione dei Presidi dei vari istituti scolastici – un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica avente all’ordine del giorno l’esame del fenomeno. Nel frattempo l’attività investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia condotta in sinergia con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, ha portato a identificare buona parte dei responsabili di tali gravi episodi delittuosi. Agivano in bande composte da almeno 4 ragazzi, tutti minorenni, sotto la regia del capo, un 16enne reggiano, che stando alle indagini risulta aver partecipato a tutti i colpi contrariamente ai complici che si alternavano. Tra i colpi più efferati quello del 4 novembre scorso quando senza averne titolo, durante la ricreazione, fecero irruzione in un istituto superiore della città rapinando del portafoglio uno studente minorenne in fila alla macchinetta distributrice di bevande, torcendogli il braccio dietro la schiena dopo averlo circondato. Altrettanto grave anche l’episodio del 28 novembre scorso quando uno studente all’uscita di scuola è stato raggiunto da 4 malviventi che dopo averlo preso a pugni gli hanno rapinato l’Iphone 4, così come l’episodio del 7 dicembre quando, minacciato di morte, un altro minorenne è stato rapinato del suo Iphone 5.
Tre episodi per i quali nell’immediatezza i Carabinieri avevano arrestato in flagranza di reato 3 minori (2 per la rapina del 4 novembre ed uno per quella del 28) a cui vanno ad aggiungersi gli odierni 3 arresti eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia in esecuzione di altrettanti provvedimenti restrittivi di natura cautelare emessi dal tribunale per i Minorenni di Bologna che accoglieva la richiesta della Procura concorde con gli esiti investigativi dell’Arma.
“Le rapine di cui si sono resi responsabili minori, con alle spalle comunque delle famiglie – ha spiegato il colonnello Paolo ZITO, comandante Provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia – non sono altro che l’evoluzione di un fenomeno altrettanto grave quale quello del bullismo che da tempo vede impegnati i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia in una forte opera di sensibilizzazione attraverso frequenti incontri rivolti alle fasce dei minori in età scolare, che si svolgono, d’intesa con i Presidi negli gli istituti scolastici di Reggio Emilia e provincia. Nell’odierna attività – conclude ZITO – significativa è stato l’interesse dei genitori che accogliendo i consigli dei carabinieri sono riusciti a vincere la paura dei loro figli che hanno contribuito al buon esito dell’attività investigativa. L’indagine ha permesso di assicurare alla giustizia i responsabili di una serie di rapine che ha visto in un caso 4 minori entrare in una scuola, senza averne titolo, e rapinare uno studente durante la ricreazione”.