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Consiglio comunale di Carpi, approvato il Regolamento sui depositi per bici

Il Consiglio comunale di Carpi nella prima seduta dell’anno, giovedì 15 gennaio, ha approvato il Regolamento per la fruizione e la gestione del servizio comunale denominato Depositi protetti per biciclette. Si tratta, ha spiegato in aula l’assessore alla Mobilità Cesare Galantini, di una iniziativa compresa nell’ambito degli interventi che l’amministrazione comunale ha intenzione di attuare nel campo dell’ambiente e della ciclabilità, “visto che una delle priorità della Giunta è proprio la mobilità sostenibile. Con questo Regolamento normiamo la possibilità di parcheggiare la bici in uno dei cinque depositi che verranno posizionati a lato della stazione Fs, luogo fulcro della mobilità alternativa cittadina e purtroppo anche di furti di bici”. Il Mobility manager Paolo Gualdi ha spiegato che questi depositi-gabbie accoglieranno 12 bici ciascuno, di proprietà di iscritti al servizio, 24 ore su 24. Tra pochi giorni prenderanno il via i lavori della pista ciclopedonale di viale Dallai e l’intervento si iscrive in questo progetto, votato dalla Giunta già a fine 2013. Si potrà entrare nelle ‘gabbie’ con una chiave codificata e non duplicabile (si potrà rinnovare l’iscrizione, costo 20 euro di cauzione, dopo un triennio). La bici, una sola, verrà contrassegnata da un adesivo Targa Bici Sicura; l’iscritto al servizio dovrà essere maggiorenne e residente o domiciliato in città, nei depositi non si potranno parcheggiare altri velocipedi di proprietà e fuori posto, né si potrà legare una bici all’esterno della ‘gabbia’. Consentito invece il prestito della chiave d’accesso a figli minorenni. Nel Regolamento, ha concluso Gualdi, sono previste anche sanzioni.

Il rappresentante del Movimento 5 Stelle Luca Severi ha poi letto in aula una serie di emendamenti del suo gruppo al testo del Regolamento; troppi i tre anni di validità della chiave, ne basta uno; diversi i problemi di gestione che si potrebbero presentare agli utenti; errato non considerare le motivazioni di chi richiede il servizio o il suo indirizzo; possibile mettere in sicurezza il cortiletto adiacente il magazzino vuoto a sinistra dell’edicola per creare un altro deposito per le bici. Queste in sintesi le proposte portate da Severi all’esame del Consiglio. Massimo Barbi (Forza Italia) ha sottolineato anch’egli la possibilità di recintare il cortiletto dove esistono già dei portabici e si è domandato se il servizio di deposito protetto potrà dare una vera risposta agli utenti “visto che ora, li ho contati, ci sono 210 posti bici non presidiati fuori dalla stazione ferroviaria”. E se l’assessore Galantini ha risposto che il cortiletto non si può recintare perché serve da accesso per un’abitazione Barbi ha a sua volta contestato questa affermazione dell’assessore definendo iniquo il progetto dei ‘depositi-gabbie’: “si spenderanno 100 mila euro per le ‘gabbie’ e 20 mila euro almeno per i costi del personale comunale che da anni si occupa di questo progetto, più 10-15 mila euro l’anno per fare funzionare il servizio. Tutto per 60 fortunati, creando così cittadini di serie A e di serie B. Aumentiamo il canone d’affitto delle chiavi a 50 euro l’anno – ha detto l’esponente azzurro – e distribuiamone 200. E poi tutte queste sanzioni per chi non segue le regole, quando si fa così poco per il decoro in città…”

Ruggero Alberto Consarino (Pd) ha sottolineato dal canto suo come la situazione sia in divenire e questo Regolamento sia sperimentale, “una iniziativa da inserire in una visione più ampia della viabilità cittadina. L’amministrazione prenda a cuore la cosa, sistemiamo portabici più moderni e sosteniamo la piccola rivoluzione proletaria dell’assessore”. Cristina Luppi (Pd) ha anch’essa ribadito l’importanza del progetto, spiegando che è “una risposta efficace e concreta. Divulghiamo subito le informazioni sul servizio e ricordiamoci del valore sociale della bicicletta in una città come la nostra”. Cristian Rostovi (Ncd-FdI-An) ha definito invece “fin troppo complicato” il Regolamento, criticando il fatto che si riservi il servizio ai soli residenti e non a studenti o lavoratori pendolari da altri centri. “E perché non legare la persona e non il mezzo alla chiave, e non pensare ad un controllo elettronico degli accessi?” Roberto Benatti (Forza Italia) ha affermato che la posa di queste ‘gabbie’ per bici è “la dimostrazione dell’impotenza del Comune nei confronti del fenomeno dei furti. Rimane aperto poi il tema di come verranno assegnate le 60 chiavi; magari lo si potrebbe fare con un sorteggio lasciando fuori coloro che abitano troppo vicino alla stazione e che potrebbero usare questi depositi protetti al posto del loro garage. Per avvisare dell’iniziativa, da subito basta lasciare un volantino sulle bici oggi parcheggiate in zona Fs”. Lorenzo Boni (Pd) ha sottolineato poi come il deposito protetto “serva a dare una risposta ad una esigenza specifica e non a tutte quelle manifestate dai ciclisti carpigiani, mentre la chiave elettronica potrebbe anche servire per un’analisi e un monitoraggio del servizio”. Luca Severi (M5S) ha ricordato che ogni posto bici così realizzato costerà 1500 euro contro i 25 mila necessari per un posto auto nel futuro parcheggio interrato del piazzale della Meridiana e che “ogni 12 posti bici in più sono 11 potenziali posti auto liberi visto che le ‘gabbie’ andranno posizionate dove ora ci sono stalli per veicoli a quattro ruote. E comunque bisogna investire anche in nuovi portabici”. Paolo Gualdi ha infine replicato ad alcune affermazioni fatte nel corso del dibattito per ribadire che le gabbie costeranno 15 mila euro ciascuna, Iva esclusa, verranno acquistate tra alcuni mesi e entreranno in servizio alla fine dell’estate.

L’assessore Galantini dal canto suo ha ricordato come nelle intenzioni dell’amministrazione ci sia anche l’acquisizione del manufatto ex locomotive a vapore a lato della stazione, ora chiuso, dove poter insediare un nuovo deposito per bici. “Questo Regolamento è troppo puntiglioso? Abbiamo preso a riferimento quello di Modena, inserendo elementi che ci consentano di evitare il caos e i problemi che nel capoluogo si sono verificati, tipici peraltro di tutte le aree delle stazioni ferroviarie. Privilegiamo i carpigiani? I pendolari possono usare i mezzi di C’entro in bici. E comunque – ha concluso – ci saranno monitoraggi del servizio per poi mettere eventualmente mano a questo Regolamento”.

Sono stati a seguire posti in votazione i diversi emendamenti alla delibera del Movimento 5 Stelle, tutti non approvati. Ha trovato il consenso dei proponenti e del Pd (contrario Carpi Futura, astenuti FI e Ncd-FdI-An) invece il dispositivo finale proposto dal gruppo ‘grillino’ che prefigura una revisione delle modalità di servizio (chiavi elettroniche, normare le persone non residenti che possono accedere, telecamere di sorveglianza nella ‘gabbia’, verifica della fattibilità di chiusura del cortiletto a sinistra della stazione Fs).

Al momento del voto finale sulla delibera questa ha infine ottenuto l’assenso di M5S e PD, contrari i gruppi CF, FI, Ncd-FdI-An.

 

















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