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Aspettando Godot al Boiardo di Scandiano

Edoardo-Siravo--per-godotLa nuova stagione teatrale 2014-2015 del Boiardo di Scandiano propone due appuntamenti per il mese di gennaio, martedì 20 “Aspettando Godot” e martedì 27 “Il malato immaginario”, due spettacoli del teatro di prosa più classico che però vengono riletti e proposti in chiave contemporanea.

“Aspettando Godot”, scritto da Samuel Beckett tra la fine del 1948 e l’inizio del ’49, En attendant Godot, nelle parole di Jean Anouilh “un capolavoro che provocherà disperazione negli uomini in generale e in quelli di teatro in particolare”, fu considerato da molti una provocazione, un trucco, prima di essere universalmente accettato come opera d’eccezione. I due vagabondi protagonisti dell’opera, Vladimiro/Didi e Estragone/Gogo, sono diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, un’eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile, contrassegnato già dalla nascita (“partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte”, dice Pozzo).
I drammi di Beckett hanno fortemente segnato tutto il teatro del secondo dopoguerra proprio per la capacità dell’autore di portare sulla scena la complessità e la profondità di una condizione umana, quella del suo tempo ma, più in generale, quella di tutti i tempi, sempre sospesa e inquieta.

Sono i luoghi anonimi che caratterizzano le grandi città che inevitabilmente diventano lo specchio dei luoghi dell’anima, inquieti, solitari, chiusi in se stessi e protetti da un corpo destinato, presto o tardi, a dissolversi ma che gli esseri umani difendono fino all’ultimo soffio di energia vitale.

Da Pirandello a Ionesco queste marionette ridicolmente e tragicamente fotografate nei loro tic e nelle loro manie, corpi umani dove il sesso e la fame e il potere sono solo pallidi riflessi, vivono maniacalmente legati alla vita terrena, obbedienti, con operosa instancabile avidità anche quando l’occhio non vede più, anche quando gli arti non rispondono più, parlando, parlando, parlando nel tentativo di ingannare l’inevitabilità della morte, e di prolungare l’infelice felicità della vita.
Beckett, premio Nobel per la letteratura nel 1969, autore di poesie, racconti, saggi, opere teatrali, televisive e radiofoniche, attivo nella Resistenza Francese, amico di James Joyce, che conobbe durante i cinque anni di residenza a Parigi,
condusse sempre una vita schiva e lontana dalla curiosità mondana, accettando strette collaborazioni con attori e registi ai quali concesse adattamenti delle sue opere in prosa, ma non consentendo elaborazioni e interventi nelle sue opere di teatro.

In scena sul palcoscenico scandianese quattro attori dalla grande esperienza teatrale, Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo ed Enrico Bonavera; lo spettacolo vede la regia di Maurizio Scaparro, un grande della scena italiana, che ha saputo rileggere l’opera beckettiana facendone emergere il dramma senza via di fuga che tiene sospesi contemporaneamente attori e pubblico.

Il costo del biglietto intero è di € 18, ridotto di € 16. Hanno diritto al ridotto le persone fino ai 29 anni e oltre i 60 di età, gli abbonati alla Rassegna del cinema d’Essai, i soci Coop.

Per informazioni e prenotazione BIGLIETTERIA CINEMA TEATRO BOIARDO, Via XXV Aprile 3 –  tel.0522/854355. La biglietteria sarà aperta il giorno stesso dello spettacolo dalle ore 16 alle 18 e nelle serate di programmazione di cinema.

















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