A Palazzo dei Musei laboratori per famiglie domenica 4 gennaio, e visite guidate gratuite nel giorno dell’Epifania tra le collezioni e le mostre, con le ultime possibilità per visitare quella dedicata a “Gli Este e la gloria” e per vedere l’installazione artistica “Il denaro è un bene comune” di Marina Gasparini (per entrambe il 6 gennaio è l’ultimo giorno di allestimento).
I Musei Civici al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino, domenica 4 gennaio – alle 16, alle 17 e alle 18 – propongono laboratori creativi per le famiglie intitolati “Costruisci il tuo Toson d’oro”. Collegati alla mostra “Gli Este e la gloria. Ambizioni e rinunce”, i laboratori condotti da Elisa Casinieri, Eva Ori ed Elisabetta Tiddia consentiranno di realizzare la famosa onorificenza indossata dai Duchi di Modena e visibile in mostra. La partecipazione è gratuita e non è richiesta prenotazione.
Martedì 6 gennaio – giornata in cui i Musei civici sono aperti gratuitamente dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 – ci sono quattro opportunità di visite guidate gratuite della durata di 45 minuti circa, con operatori di “Mediagroup98” senza necessità di prenotazione con inizi alle 16 e alle 17.30.
Il primo itinerario, condotto da Diana Vezzelli, riguarda la mostra “Le Urne dei Forti”. Si tratta di un percorso fra ricostruzioni, filmati evocativi e reperti che illustrano i risultati di una pluriennale ricerca sulla necropoli della Terramara di Casinalbo che ha restituito quasi 700 urne e svelato aspetti inediti della vita e della morte di una delle comunità che popolavano la pianura padana oltre 3000 fa.
Il secondo itinerario, condotto da Francesca Crotti, si intitola “Al museo i fili intrecciano storie” ed è legato all’installazione di Marina Gasparini “Il denaro è un bene comune”, allestita nella sala Gandini del Museo Civico d’Arte fino al 6 gennaio. L’intervento artistico ha offerto lo spunto per un originale percorso alla scoperta di alcune curiosità sulle raccolte tessili dei Musei Civici. La passeggiata in Museo partirà dal giardino sospeso proposto dall’artista per passare all’osservazione di alcuni frammenti di tessuti della collezione Gandini, ai manufatti tessili della raccolta del Perù precolombiano, fino ai racconti sugli ornamenti plumari dell’America del sud conservati nelle raccolte etnologiche.
GALLERIA CIVICA, EPIFANIA ULTIMO GIORNO PER “JAMIE REID”
Il 6 gennaio, giorno d’apertura dalle 10.30 alle 19 per le mostre a Palazzo S. Margherita e alla Palazzina dei Giardini, ultima occasione per visitare l’esposizione sull’artista inglese
Le mostre della Galleria civica a Palazzo Santa Margherita e alla Palazzina dei Giardini Ducali saranno aperte e visitabili gratuitamente anche il 6 gennaio a orario continuato dalle 10.30 alle 19.
Il giorno dell’Epifania sarà anche l’ultimo per poter visitare la mostra “Jamie Reid. Ragged Kingdom” nella sede della Galleria in corso Canalgrande 103. L’esposizione è dedicata all’artista britannico legato al Situazionismo e ai movimenti anarchici, responsabile della grafica dei Sex Pistols, per i quali dette vita a immagini radicalmente rivoluzionarie divenute simbolo della prima ondata del punk inglese. Realizzata dalla Galleria civica con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con la Isis Gallery di Brighton e la partecipazione di ONO arte contemporanea, e sponsorizzata da Gruppo Hera, la mostra presenta disegni, dipinti, collage, fotografie per raccontare i migliori esiti del talento di un artista da sempre contrario al potere costituito, che ha aperto nuove strade nel mondo dell’immagine e della comunicazione.
Resterà invece allestita fino all’1 marzo alla Palazzina dei Giardini Ducali di corso Canalgrande la mostra “Robert Pettena. Noble explosion”, aperta gratuitamente anche il 6 gennaio dalle 10.30 alle 19.
Curata da Marco Pierini e coprodotta con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena con il patrocinio del Comune di Spilamberto, la mostra presenta per la prima volta in Italia un’ampia ricognizione fotografica compiuta sui siti Sipe-Nobel del territorio italiano da Robert Pettena, con un approfondimento su quello di Spilamberto. In primo piano il valore compositivo delle architetture industriali di fine Ottocento e primo Novecento e le loro caratteristiche d’integrazione sul territorio, spesso ottenuta con una sorta di “camouflage” con la vegetazione, per evitare i bombardamenti aerei.