Sono stati quasi un migliaio gli imprenditori che hanno preso parte alle assemblee territoriali organizzate da Coldiretti Modena a Bomporto, Mirandola e Carpi. Si tratta – sottolinea Coldiretti – di un tour che vedrà impegnata l’Organizzazione in una serie di incontri che toccheranno tutto il territorio provinciale per incontrare i soci affrontando i temi più attuali. L’entrata in vigore della nuova PAC, la riforma del settore vitivinicolo, le preoccupanti scadenze per la presentazione delle domande di rimborso per la ricostruzione e le principali tematiche politiche.
Le assemblee hanno visto la presenza del presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, del direttore, Antonio Maria Ciri, oltre che della dirigenza locale e dei funzionari dell’Organizzazione.
“La nuova PAC che entrerà in vigore nel prossimo anno – ha detto Vincenzi – avrà conseguenza importantissime per le aziende agricole. Il nuovo assetto, completamente diverso dal precedente, richiede una valutazione precisa delle opportunità per non correre il rischio di “inseguire” i finanziamenti senza un preciso progetto imprenditoriale e trasformare i vantaggi in rischi. Per questo, per aiutare le aziende agricole in questa delicata fase, Coldiretti Modena implementerà specifici uffici di consulenza che sul territorio forniranno assistenza agli associati.” Vincenzi ha inoltre sottolineato l’impegno che Coldiretti, nel lungo periodo necessario alla definizione della nuova PAC, ha speso perché venisse riconosciuto il ruolo delle vere imprese agricole ed evitare che venissero elargiti ogni anno miliardi di euro a chi con l’agricoltura non ha nulla a che fare: aeroporti, terreni sportivi, servizi immobiliari.
“Coldiretti negli ultimi dieci anni ha ottenuto grandi successi che hanno radicalmente cambiato il volto dell’agricoltura italiana – ha aggiunto il Direttore Antonio Maria Ciri: dalla nuova definizione di imprenditore agricolo, al riconoscimento della multifunzionalità di un’agricoltura sempre più vicina al sentire dei cittadini italiani. Con lo sviluppo esponenziale della vendita diretta si è riusciti a proporre la vera immagine dell’agricoltore ai consumatori – ha continuato Ciri. Con la battaglia per il divieto di coltivare OGM in Italia, contro le grandi multinazionali, abbiamo difeso la nostra distintività, vittoria ottenuta anche in Europa. Senza dimenticare le iniziative volte a consentire l’indicazione dell’origine delle produzioni, che oggi tutta la collettività del paese vuole”.