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On.Tiziano Motti: “No alla vivisezione”

2Motti-2014-okL’Onorevole reggiano Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, ha sempre fatto della difesa di donne e minori e della tutela degli animali le sue bandiere al Parlamento di Bruxelles. L’On.reggiano era in prima linea anche  quando si è trattato di discutere della vivisezione.

“Invece di acconsentire ad infliggere ai nostri amici animali un ripetuto dolore, giustificandolo come “moderato”, occorrerebbe che il Parlamento Europeo valutasse con maggiore attenzione le moderne metodologie alternative di sperimentazione, come ad esempio quelle basate sui test computerizzati, avviando l’introduzione di misure urgenti e specifiche per garantire rispetto, umanità e giustizia alle altre specie viventi, con particolare riguardo a quelli che permettono all’uomo di essere felice grazie alla loro presenza e al loro affetto e che condividono sentimenti e dolore”. L’Unione europea si batte da sempre per la tutela e la promozione dei diritti dell’uomo mentre ammette esperimenti sugli animali, riconosciuti dalla stessa Ue come “esseri senzienti”, tali da portarli allo sfinimento. La nuova direttiva, malgrado l’intensa attività effettuata al fine di trovare opportuni equilibri tra le necessità legate alla ricerca scientifica e la tutela degli animali coinvolti nella sperimentazione,  pare non escludere, tra l’altro, la vivisezione su primati anche in assenza di gravi motivazioni riguardanti la salute umana, la sperimentazione anche su cani e gatti randagi, la sperimentazione senza anestesia o senza somministrazione di antidolorifici ad un animale sofferente se il ricercatore lo ritiene opportuno. Anche per questo motivo l’on. Motti ha sollecitato a margine del dibattito sulla nuova Direttiva europea una riflessione urgente della classe politica. Quando si legifera in materia di animali si dovrebbe ricordare tutto quello che gli animali fanno per noi, a partire dal fatto che garantiscono compagnia a milioni di bambini, uomini e donne, contribuendo alla loro serenità o ad alleviare la loro solitudine e sofferenza. La nuova classificazione della loro sofferenza dovuta alla sperimentazione da “lieve” a “moderata”, prevista dalla nuova Direttiva in corso di approvazione, non è la riconoscenza che essi si attendevano dall’uomo.

 

















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