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Lapam Mirandola sul piano organico per la ricostruzione del centro storico: “Bene l’idea di fondo, ma attenzione a viabilità e parcheggi”

“La logica che permea il piano organico per la ricostruzione di Mirandola è improntata ad una valutazione di rilancio con l’obiettivo di migliorare il centro storico nel suo insieme, andando oltre la ricostruzione post-sisma. L’idea di lavorare su direttrici (nord-sud e est-ovest) per rilanciare il centro e le sue funzioni, come indicato negli indirizzi, è sicuramente interessante”. Lapam Confartigianato di Mirandola interviene sul piano organico presentato dal Comune per il centro storico. L’associazione imprenditoriale spiega: “La divisione per ambiti risponde ad una logica di interventi per stralci che ci sembra la più corretta per pianificare un rientro ed una riqualificazione che porti risultati positivi. Ci sembra anche importante sottolineare che gli interventi non possono essere solo di natura pubblica, ma anche di privati. Solo così si potrà raggiungere un risultato in linea con le aspettative. Valutiamo positivamente – prosegue Lapam Mirandola – anche la previsione di ‘azioni immateriali’ che vanno nella direzione di agevolare con contributi ed una fiscalità di vantaggio chi rientrerà o chi intende insediarsi ex novo in centro (senza dimenticare chi già c’è). Per essere incentivanti, tuttavia, tali azioni debbono essere economicamente significative. Da questo punto di vista sarà da vedere l’applicazione delle ‘Zone Franche Urbane’ previste nella legge di stabilità.

Vi sono poi proposte di riconversione per alcuni contenitori e spazi , sia privati che pubblici, che riteniamo interessanti. Ad esempio il riuso delle ex scuole elementari, del palazzo della Milizia, ecc…”.

Lapam evidenzia alcuni nodi problematici, che necessitano di attenta valutazione circa gli effetti, se si vuole ottenere una piena condivisione del piano. “Riteniamo, infatti, che per attrarre residenza e attività commerciali, oltre agli interventi di riqualificazione urbana e di estensione della fibra ottica, sia necessario assecondare due elementi determinanti: la mobilità di accesso e i servizi ad essa connessi, come i parcheggi. Senza questi due elementi che devono essere disegnati e realizzati contemporaneamente alle opere edilizie e di urbanistica, vi è il rischio che tutte le successive iniziative siano sterili o poco incisive”.

Un esempio concreto portato dall’associazione è quello di molte attività ‘delocalizzate’ dopo il sisma che, non avendo locali in centro di proprietà, trovano più conveniente stare dove sono attualmente, proprio perchè facilmente raggiungibili e dotate di aree sosta libere nei pressi dei locali: “Nella competizione economica, oggi più di ieri, il giusto rapporto tra qualità/convenienza è una condizione necessaria ma non sufficiente per attrarre clientela. Per una platea di clienti costante, riteniamo che la possibilità di un comodo parcheggio ed una viabilità conseguente è certamente una variabile competitiva, oggi indispensabile per collegare il centro alla periferia. Per quanto riguarda i parcheggi esterni al centro, anche se immediatamente a ridosso, sono sicuramente interessanti per chi decide di passare il proprio tempo libero in centro, ma nella quotidianità costituiscono un ostacolo che, a prescindere dal rapporto qualità/prezzo dell’offerta commerciale, spinge i consumatori verso altre direzioni”.

Lapam Mirandola segnala infine: “Nel piano sono presenti anche interventi di rifacimento dei manti stradali con materiali di pregio, per cui si pensa di rivedere il transito dei veicoli pesanti, con possibile pedonalizzazione di alcune aree. Noi riteniamo che gli attuali spazi pedonalizzati siano sufficienti e non ci pare una buona idea, in questo momento, estenderli. Da valutare infine due ulteriori criticità: la potenziale conflittualità o le possibili sinergie tra gli operatori presenti in centro storico, quelli delocalizzati e i nuovi insediamenti; la difficile convivenza tra attività commerciali rivitalizzanti come bar, ristoranti, pub, ecc… e la residenza.

A questo punto  – conclude Lapam – ribadiamo innanzitutto la nostra disponibilità per un confronto ampio e costruttivo affinchè il piano, che impegnerà la città per molti anni, possa raggiungere gli obiettivi fissati”.

















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