Domenica 14 dicembre, alle ore 15 si svolgerà la solenne cerimonia d dedicazione della nuova chiesa di Ubersetto, presieduta dall’arcivescovo mons. Lanfranchi. Una parrocchia nata negli anni ’70 del secolo scorso, anni di forte immigrazione, nata per offrire un concreto punto di riferimento, anche ecclesiale, a quanti provenivano dal nostro Sud, ma anche dalla nostra montagna, certi di trovare lavoro. Fu istituita il 31 agosto 1976, intitolata a santa maria Goretti: Messa e catechismo avevano una sede provvisoria, denominata “Centro Religioso”, presso la famiglia Fogliani. Il 12 settembre successivo, l’ingresso del primo parroco, don Emilio Borghi, nominato dal vescovo Bruno Foresti. Dopo don Emilio, che lasciò la parrocchia nel settembre 1989, sono stati parroci di Ubersetto don Faustino Pinelli (1989- 1996), don Luigi Berselli (1996-2006, anno della sua morte), al quale è succeduto don Angelo Lovati, parroco attuale.
“Mentre ci accingiamo, con gioia, a festeggiare la dedicazione di una nuova chiesa – afferma don Amgelo – penso a confratelli e comunità, non lontane da qui, tuttora alle prese con il duro lavoro di ricostruzione di chiese antiche, crollate o gravemente danneggiate, a causa del disastroso terremoto di un paio d’anni fa. Perché questo accostamento? Per affermare una grande verità: tutto è fragile, ed anche noi lo siamo, tuttavia, chiamati, inseriti e, resi responsabilmente partecipi, di un progetto, che va ben oltre le nostre persone e i nostri tempi”.
La costruzione del nuovo complesso parrocchiale di Ubersetto è iniziato nel luglio 2013 con la cerimonia della posa della prima pietra (7 luglio).
“A distanza di 18 mesi, possiamo oggi concludere felicemente – afferma l’architetto Giovanni Cavani – questo intervento edilizio che si inserisce pienamente al processo di riqualificazione urbanistica della frazione del comune fioranese”.
Il complesso edificato è composto dalla chiesa con i relativi servizi, dal campanile e dal corpo edilizio delle opere parrocchiali e della canonica. L’aula liturgica è di forma quadrata, orientata secondo la diagonale e ospita comodamente 150 posti a sedere; il presbiterio è ampio e con arredi liturgici (altare, ambone, sede e crocefisso) realizzati dallo scultore altoatesino Filip Moroder Doss.
Sulla sinistra alla base del campanile è stato posizionato il battistero e al suo fianco il confessionale. Particolare attenzione si è posta alla composizione architettonica, richiamando schemi numerici che fanno riferimento alla simbologia biblica: 4 colonne di sostegno del tetto come gli evangelisti, 12 finestre nelle facciate principali, come le dodici tribù d’Israele e gli apostoli, mentre sulle facciate secondarie le 10 finestre richiamano i comandamenti nella cappella 7 finestre come i doni dello Spirito Santo e i giorni del compimento della creazione, infine la forma ottagonale del battistero che richiama l’ottavo giorno ed è una forma costruttiva antichissima dei battisteri.
Una attenzione particolare è stata dedicata alla scelta dei materiali di finitura, semplici ma di qualità, privilegiando la peculiarità locale. Da qui l’uso abbondante del materiale ceramico per sottolineare l’appartenenza anche formale ad una tradizione produttiva che è alla base delle nostre comunità civili.