Il governo Renzi, applaudito da Confindustria che lo sprona a distruggere i diritti del lavoro ed a sovvertire il risultato del referendum del giugno 2011, vuole mercificare il lavoro con il Jobs Act, ed attraverso le misure dello Sblocca Italia e della Legge di Stabilità fa scempio del territorio e rilancia la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali.Di fronte ad una crisi catastrofica per i lavoratori, le nuove generazioni, gli anziani, invece di mettere in campo investimenti necessari come quelli sulle reti idriche, per la difesa idrogeologica del territorio, per i servizi pubblici indispensabili, attraverso una nuova finanza pubblica, impone la distruzione dei diritti dei lavoratori, la negazione del diritto all’acqua attraverso la privatizzazione delle aziende di gestione, l’aumento spropositato delle bollette dell’acqua e punisce con il taglio della fornitura gli utenti morosi incolpevoli.
Intanto si tagliano le risorse degli Enti locali per costringerli a scegliere fra dolorosi tagli sociali e introduzione di nuove tasse locali o in alternativa a svendere ai privati il patrimonio pubblico. Chiediamo ai sindaci di non percorrere la strada della privatizzazione e di difendere i beni comuni dall’attacco della finanza privata, per questo contrasteremo le decisioni del sindaco Merola e degli altri sindaci che si piegano e decidono di svendere la gestione dell’acqua vendendo le azioni di HERA.
Chiediamo al sindacato di farsi parte attiva alla costruzione di un ampio schieramento sociale contro questi indirizzi, contro la cancellazione dei REFERENDUM e della volontà della maggior parte dei cittadini .
Intanto procede il tentativo di manomettere la Costituzione ed introdurre una legge elettorale ad personam (RENZI E BERLUSCONI). Il quadro che si configura è la negazione della democrazia e del rispetto della volontà popolare.
Per tutti questi motivi, il movimento dell’acqua pubblica ha partecipato a tutte le iniziative sociali messe in campo negli ultimi mesi.
Per tutti questi motivi saremo anche nelle piazze dell’Emilia Romagna in occasione dello sciopero generale indetto da CGIL e UIL.