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Mobilitazione per il lavoro e per il sociale. Domani oltre mille emiliano-romagnoli a Milano

Oltre mille cislini emiliano-romagnoli parteciperanno domani alla manifestazione nazionale della Cisl in programma al Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano). L’iniziativa fa parte delle tre manifestazioni nazionali che la Cisl ha organizzato ieri a Firenze per le regioni del Centro, oggi a Napoli per quelle del Sud e, appunto, domani a  Milano per il Nord.

«Dopo quelle di Firenze e Napoli, anche la giornata di mobilitazione milanese di domani “Per il lavoro, per il sociale” – spiega Giorgio Graziani, segretario generale regionale Cisl – sarà improntata all’insegna dell’ascolto dei delegati, centro nevralgico della nostra rappresentanza, e al rilancio delle proposte cisline: richiesta di nuove politiche per il lavoro,  lotta alla precarietà dei giovani, tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati, sblocco dei contratti del pubblico impiego ed estensione del bonus di 80 euro anche ai pensionati”.

Ma le richieste della Cisl abbracciano anche un sistema di ammortizzatori sociali universalistico, un contratto a tutele crescenti in sostituzione di quelli precari, una decisa riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati, una nuova politica industriale che favorisca gli investimenti, un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio, l’azzeramento dei tagli al fondo patronati e delle misure sul tfr in busta paga.

«Noi siamo solo un sindacato e le nostre proposte – prosegue il sindacalista – sono scevre da qualsiasi tipo di retroterra ideologico. Il nostro obiettivo dichiarato non è lo scontro, ma un confronto con il governo che, partendo da cambiamenti al Jobs act e alla legge di Stabilità, indirizzi le forze sociali e politiche (insieme) verso un nuovo “patto sociale” in grado di per far ripartire lo sviluppo e creare lavoro”.

“Ma la Cisl non si ferma qui – conclude il segretario Cisl – questa tre giorni è anche l’occasione per annunciare la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che cambi dalle fondamenta il sistema fiscale italiano, attraverso un riequilibrio vero tra lavoro dipendente e autonomo e tra il livello della tassazione nazionale e quella locale, oggi totalmente fuori controllo”.

















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