Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 27 novembre è stata approvata la delibera riguardante l’Assestamento al Bilancio di Previsione 2014 e ai relativi documenti finanziari-programmatici. Presentata in aula dall’assessore al Bilancio Cesare Galantini la delibera prevede come novità più importante la creazione di un Fondo per la crescita e l’occupazione a favore delle piccole e medie imprese che ammonta a 288 mila euro, cifra che deriva dal recupero dell’evasione e reso possibile dalla firma nel 2008 di un Protocollo d’intesa apposito tra l’Agenzia delle Entrate e l’ente locale.
“In questi anni il Comune ha fatto centinaia di segnalazioni e gli introiti di questa lotta all’evasione, ai ‘furbetti’, ora vengono per la prima volta destinati alla Carpi virtuosa – ha spiegato l’assessore – in nome di un atteggiamento di rigore che la Giunta sta perseguendo. Altra caratteristica dell’assestamento di Bilancio l’introito di 64 mila euro giunti da Seta a seguito del riparto tra i soci dell’Azienda trasporti dovuti ad una fusione interna”. Monica Medici (M5S) ha aperto il dibattito sottolineando il fatto che questo assestamento deriva dalla diminuzione degli oneri di urbanizzazione, 350 mila euro in meno su un totale preventivato di 2,36 milioni. “Entrate che dovrebbero essere nulle nel 2015 visto l’impegno dell’amministrazione a perseguire il ‘consumo zero’ di territorio. E sulla lotta all’evasione mi sembra di avere capito – ha detto – che nessuno in Comune se ne occupa, per cui il recupero è dovuto solo a colpi di fortuna…”. Roberto Arletti (Pd) ha evidenziato dal canto suo la positività del Fondo per la crescita (proponendo a sua volta un nuovo Fondo rotativo per dare gambe ai progetti dei giovani che vogliono iniziare un’attività d’impresa) e anche l’aumento da 450 a 520 mila euro dello stanziamento per il recupero dei Giardini del Teatro. Paolo Pettenati (Carpi Futura) ha invece criticato la scelta della Giunta di procedere a continue Variazioni e assestamenti di Bilancio, “che modificano le promesse elettorali e rendono il tutto non trasparente. Segnalo poi che in sei mesi entrate e uscite impreviste hanno rappresentato il 13.8% del Bilancio e ci sono 24 milioni di liquidità in Tesoreria. L’ente pubblico a mio parere deve creare sviluppo, non essere ricco per mantenere i cittadini poveri. I preventivi sembrano fatti con voluta opacità per poi aggiustare il tiro a piacimento sui conti”.
Mariella Lugli (Pd) ha ricordato che i Bilanci preventivi sono sempre più difficili da definire a causa delle difficoltà che hanno gli enti locali nel sapere quanti saranno i trasferimenti statali. Rammentando come al Comune di Carpi siano arrivati dal recupero dell’evasione, grazie all’impegno dei dipendenti, 153 mila euro l’anno scorso e 280 mila quest’anno, ha poi auspicato che si arrivi in fretta, dopo la consultazione di tutti i gruppi consiliari, a definire modalità per l’erogazione dei 288 mila euro del nuovo Fondo per la crescita.
E se Lorenzo Boni (Pd) ha spiegato in aula che gli accantonamenti finanziari sono importanti per gli imprevisti, citando il comportamento del buon padre di famiglia, (“e se non li avessimo ci critichereste per questo. Non bisogna essere così spregiudicati”) sono intervenuti a seguire in aula anche il collega di gruppo Ruggero Alberto Consarino ed Eros Andrea Gaddi (M5S). Anna Azzi (Carpi Futura) ha invece contestato l’esempio fatto da Boni spiegando come invece il buon padre di famiglia-Comune più che conservare le risorse dovrebbe programmare una diminuzione delle entrate per lasciare i soldi alle famiglie, stigmatizzando anche la scelta di rimborsare anticipatamente i mutui. Questa ultima affermazione è stata poi nel corso del dibattito a sua volta contestata da Marco Bagnoli (Pd), che ha rammentato come sia lo Stato e non il Comune a definire le regole fiscali. Roberto Benatti (Forza Italia) è partito a sua volta proprio dalle parole del collega Bagnoli per criticarle, ricordando come Governo ed enti locali “sono praticamente tutti nelle mani del Pd. Ed estinguere dei mutui non ha senso, usiamo invece questi soldi per dare respiro alle famiglie e alle imprese, magari con una moratoria di sei mesi/un anno al massimo su rette e bollette. C’è la crisi ma il Comune non l’ha capito. Il Fondo c’era anche anni fa poi è sparito…Abbiamo poi fatto a meno per 8 anni di un Direttore generale dell’Unione delle Terre d’Argine e adesso ne avremo uno che ci costerà 250 mila euro…”.
Paolo Gelli, capogruppo del Pd, ha dal canto suo affermato che il Bilancio non è un atto rigido e immodificabile e dunque le Variazioni e gli assestamenti a questo strumento economico-finanziario “non mi scandalizzano. Il Fondo per la crescita è un atto rivoluzionario, un bel segnale di investimento sul lavoro e dunque sulla coesione sociale, che auspico diventi strutturale nei prossimi anni. Anche sulla semplificazione burocratica – ha concluso – si potrebbero destinare risorse”. Cristian Rostovi (Ncd-Fdi-An) ha invece detto che del Fondo ne parlò per primo l’ex capogruppo di Forza Italia Roberto Andreoli nel 2009, che l’estinzione dei mutui grida vendetta e che l’assessore Galantini “non doveva fare la morale sui ‘furbetti’ visto che ha messo manifesti abusivi in campagna elettorale”. Marco Reggiani (Pd) ha chiuso il dibattito infine criticando le affermazioni di Benatti e Rostovi e spiegando che finchè il Prg è vigente qualche onere di urbanizzazione potrebbe ancora entrare nelle casse del Comune.
La Responsabile del Settore Bilancio-Controllo di Gestione-Provveditorato tributi-Sistema Informativo Patrizia Mantovani ha difeso la scelta di intervenire con assestamenti e Variazioni di Bilancio se necessario, e ha rammentato che i 545 mila euro di rimborso dei mutui non erano altro che il rimborso della seconda rata della quota capitale in scadenza nel 2014 e sospesa per il sisma del 2012. Ha poi spiegato come al Servizio tributi lavorino 8 persone, mentre prima erano sei. “Con il passaggio in Unione del Settore che dirigo puntiamo ad avere ancora più sinergie e più dati anche nel campo del recupero dell’evasione – ha detto – E di Avanzi di Bilancio dovremo abituarci a vederne di più con l’entrata in vigore del nuovo sistema contabile dal 2015. Infine ricordo che chi ha speso tutto, anche quanto era ancora ‘impagato’, è ora un Comune in dissesto”. L’assessore Galantini ha poi proposto di aprire una discussione politico-amministrativa ad hoc sulle modalità di distribuzione delle risorse del Fondo per la crescita, anche in previsione di modificare i regolamenti in vigore. “Questo, forse non lo avete colto appieno, è il primo atto specifico di questa Giunta, il fulcro di questo assestamento”.
La delibera è stata alfine messa ai voti, riscuotendo l’assenso del Pd, l’astensione del Movimento 5 Stelle, e il no dei gruppi Carpi Futura, Forza Italia, Ncd-Fdi-An.