Attraverso Comune e CAAB la città sosterrà l’impegno dell’amministratore dello storico brand bolognese. Giuseppe Pirola, che ha evitato il fallimento dell’azienda si appresta a ripianare i debiti grazie all’intervento di importanti fondi internazionali. Il progetto del cda Magli prevede che il centro direzionale di creatività, stile design e controllo qualità resti a Bologna facendo base al CAAB prima e quindi nell’area eccellenze di Fico, in vista anche di un ‘Museo della calzatura Magli’ che verrà dato in comodato alla città: un prezioso percorso espositivo a testimonianza di una griffe che ha fatto moda e costume in Italia e nel mondo.
Le scarpe Bruno Magli sono state calzate da Sophia Loren, dalla principessa Margaret d’Inghilterra, da Christina Onassis, e da moltissimi altri volti fra i più noti del cinema e del jet set internazionale. La storica griffe calzaturiera bolognese nata nel 1936 è un marchio famoso in tutto il mondo per lo stile inconfondibile delle sue collezioni: l’eco di Magli si è riverberata nella storia del costume, nel cinema, nel tessuto socio-economico del Paese dagli anni del boom ad oggi. Per questo la crisi affrontata da Magli nelle ultime stagioni, con diversi avvicendamenti di proprietà, ha tenuto col fiato sospeso Bologna e l’Italia intera, nel timore che un altro ‘pezzo’ della migliore creatività italiana dovesse sfaldarsi o, nel migliore dei casi, esternalizzare totalmente la sua produzione.
Invece Bruno Magli ha evitato il fallimento e adesso presenta alle componenti aziendali, agli investitori, alla città e ai mercati il suo progetto di rilancio. Lo spiega il presidente del Consiglio di Amministrazione Giuseppe Pirola, che riassume così i fatti recenti che hanno portato al salvataggio di Bruno Magli: «Le criticità legate alla situazione debitoria di Bruno Magli richiedevano di aprire una procedura presso il Tribunale di Bologna. Il mio intento è stato quello di ripianare la situazione e al contempo di salvare l’azienda, senza limitarci all’alienazione degli asset. Per farlo bisognava garantire continuità alla produzione: e infatti abbiamo lavorato con rinnovato slancio alla collezione primavera – estate prima, e adesso alla nuova collezione internazionale che fra pochi giorni sarà nelle show room di tutto il mondo, e in particolare in Giappone e negli Stati Uniti. La continuità è stata la chiave di rilancio dell’azienda e ci ha permesso di valorizzare lo stile di Bruno Magli Italia come valore aggiunto. Le offerte ricevute da fondi internazionali, grazie anche al lavoro di squadra attivato a Bologna per mezzo dell’Amministrazione Comunale e del CAAB, consentiranno in una prima fase il ripianamento e soddisfacimento di tutti i creditori. Quindi ci metteranno in condizione di propiziare presso gli investitori, i fondi Carlyle con Blue Star e Neuberger Berman – che si troveranno a concorrere in un’asta coordinata dal Tribunale di Bologna – il progetto di rilancio legato a Bruno Magli Italia. Un brand che funziona proprio perché associa alla creatività e allo stile dei campionari il controllo qualità nelle fabbriche internazionali. Ed è nostro obiettivo che queste prerogative di stile, design e controllo qualità siano mantenute in Italia, anzi a Bologna. Bruno Magli troverò sede dal primo gennaio al CAAB, quindi nell’area eccellenze di FICO Eataly World. Anticipo un ulteriore step delle nostre prospettive produttive: proprio da FICO saranno ogni giorno realizzate alcune decine di paia di calzature (30/40 al giorno) destinate ai customers del Parco Agroalimentare».
Bologna, quindi, si compatta intorno a Bruno Magli. L’Amministrazione comunale e CAAB – Centro Agroalimentare Bologna esprimono viva soddisfazione per la decisione del Tribunale di Bologna che ha accolto la richiesta di concordato fallimentare presentata dal presidente del Consiglio di Amministrazione di Bruno Magli, Giuseppe Pirola.
«Proprio alla luce di queste premesse – spiegano i vertici CAAB, il presidente Andrea Segrè e il direttore generale Alessandro Bonfiglioli – con il Comune di Bologna anche CAAB intende impegnarsi per sostenere l’impegno dell’Amministratore Giuseppe Pirola che ha ricevuto da importanti fondi internazionali le offerte capaci di garantire la totale copertura dei debiti aziendali e consentire un futuro di Bruno Magli ancorato all’Italia e alla città di Bologna rispetto al centro direzionale della produzione, al controllo qualità, design e stile della griffe. Possibilità concrete sicuramente favorite dall’asse Bologna – Usa – Ny che si è aperto e consolidato grazie al progetto del Parco Agroalimentare FICO Eataly World, per il quale inizieranno a breve i lavori al CAAB Bologna. Il Fondo Pai che si è costituito in vista della realizzazione di FICO ha infatti calamitato l’interesse di investitori internazionali grazie alla autorevolezza del progetto e alle molte presentazioni dei mesi scorsi, in un road show attraverso Asia, Europa e Stati Uniti. Lo scorso ottobre FICO è stato presentato a New York, in una vetrina che ha ulteriormente proiettato Bologna ‘City of food’ in pole position nell’interesse dei potenziali investitori. E contestualmente CAAB ha stretto un protocollo di intesa con Grow Nyc e la municipalità di New York sulle tematiche del cibo sostenibile: premessa per ulteriori sviluppi e investimenti sul Parco FICO Eataly World e sulle realtà che intorno a FICO graviteranno. Come Bruno Magli, che dal primo gennaio troverà sede operativa proprio al CAAB e con l’avvio di FICO sarà collocata nell’area dedicata alle eccellenze italiane.
Il presidente Pirola, fra l’altro, su Bologna aveva personalmente investito con alcune quote nel Fondo Pai in qualità di presidente di Unendo Energia.
Proprio l’azienda che ha realizzato l’impianto fotovoltaico sul tetto di CAAB, diventato il più grande impianto fotovoltaico d’Europa su tetto, preposto ad alimentare con la sua energia pulita sia l’area di FICO che la mobilità elettrica metropolitana in fase di avvio con il progetto City Logistic – Moving Sun. Conforta quindi che Bruno Magli possa continuare a identificarsi con Bologna e con lo stile italiano – affermano ancora il presidente Segrè e il direttore generale Bonfiglioli – valorizzando la storia e il patrimonio aziendale anche attraverso iniziative di carattere culturale, per gli abitanti e i visitatori della città».
“Bologna si conferma ancora un volta attrattiva per gli investimenti esteri – commenta Matteo Lepore, assessore Economia e Promozione della Città – Anche con il rilancio della Bruno Magli stiamo dimostrando che è possibile fare impresa nel nostro paese e nel nostro territorio. Ora l’obiettivo è far ripartire questo importante marchio, simbolo, nel mondo, del Made in Italy nel settore calzaturiero. La selezione dell’investitore deve avere questo obiettivo prioritario. Il progetto FICO, insieme ad altre iniziative imprenditoriali, sta già avendo un impatto importante sulla città perché ha ridato attenzione e credibilità al nostra voglia di reagire alla crisi. Con Bruno Magli stiamo di fatto assistendo all’incubazione di una nuova start up del Made in Italy per la quale l’unione tra cibo e design rappresenta il messaggio fondamentale. A ben guardare cibo e design sono due pilastri della nostra identità culturale e industriale. Non ci dobbiamo fermare qui perché per agganciare la ripresa e difendere il lavoro occorre crearlo. E stiamo dimostrando di saperlo fare.
Ma c’è di più: ulteriore prospettiva percorribile, anche in chiave di turismo culturale, è quella di un Museo della Moda Bruno Magli, oltre 800 paia di calzature in esposizione permanente, a testimonianza delle collezioni che si sono avvicendate nei decenni e quindi dell’evoluzione della moda e del costume calzaturiero in Italia e nel mondo. «Il nostro progetto – spiega ancora il presidente Giuseppe Pirola – è quello di un Museo Bruno Magli da affidare in comodato alla città di Bologna. La proposta è all’ordine del giorno nell’illustrazione del piano di rilancio per i fondi investitori».