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Domenica 30 Novembre a Reggio iniziativa di prevenzione in occasione della Giornata Mondiale dedicata all’ictus cerebrale

Alice-ReggioAnche Reggio Emilia domenica 30 novembre ospiterà l’iniziativa di prevenzione legata alla edizione 2014 della Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale.

L’iniziativa internazionale della World Stroke Organization, che in Italia è promossa dalla Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus, quest’anno è rivolta in particolare alle donne con lo slogan “I am woman: stroke affects me” (“Sono una donna: l’ictus colpisce anche me”).

La Giornata di Prevenzione nella nostra provincia è promossa da A.L.I.Ce. Reggio Emilia Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), in collaborazione con il Reparto di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova IRCSS di Reggio Emilia.

A tutti coloro che domenica si presenteranno presso i Poliambulatori dalle ore 8.30 alle ore 12.00 verranno offerti controlli gratuiti dei più importanti parametri: la pressione arteriosa, la glicemia, il colesterolo. In presenza di un rischio cardio-vascolare elevato, verranno effettuati approfondimenti: doppler TSA, visita cardiologica, diabetologica, dietologica e misurazione della pressione atriale per rilevare anomalie nel ritmo cardiaco e fibrillazione atriale.

 

Dati sull’ICTUS e diagnosi precoce

Si stima che la fibrillazione atriale (FA) sia complessivamente responsabile di circa il 15% di tutti gli ictus e del 20% di tutti gli ictus ischemici. Con l’invecchiamento della popolazione, il peso a livello globale dell’ictus correlato a FA continuerà ad aumentare.

Grazie ad una costante prevenzione e ad una attenta diagnosi precoce, però, si possono evitare ben 3 ictus su 4 causati proprio da fibrillazione atriale. Oggi sono disponibili diversi farmaci che possono tenere sotto controllo tale malattia, che, in determinati casi, può essere anche curata con apparati meccanici inseriti nel cuore e con sistemi di elettrostimolazione.

Ogni anno, nel nostro Paese, vengono registrati circa 200mila nuovi casi di ictus cerebrale, dei quali 4200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. La mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico è pari al 20% mentre in caso di ictus emorragico la percentuale di mortalità sale al 50%.

L’ictus si manifesta all’improvviso, senza sintomi dolorosi, con interessamento delle funzioni più importanti (del linguaggio, motorie, della sensibilità e della coordinazione).

L’ictus ischemico rappresenta l’80% dei casi ed è dovuto ad un trombo o ad un embolo che va ad occludere uno dei vasi sanguigni. É possibile intervenire, entro quattro ore dall’evento, con terapia cosiddetta “fibrinolitica” per la riapertura del vaso occluso, evitando danni permanenti.

L’ictus emorragico rappresenta il restante 20% dei casi ed è dovuto alla rottura di un vaso per malformazione delle arterie (aneurismi) o livelli alti di pressione.

Il messaggio che vuole dare A.L.I.Ce. è: l’ictus si può prevenire e curare!

 

A Reggio Emilia

Nella nostra provincia, è attivo l’impegno della Stroke Unit, settore intensivo del Reparto di Neurologia del Santa Maria Nuova diretto dalla Dott.ssa Norina Marcello, che tratta circa 680 casi all’anno di ictus. Come sottolinea il Dott. Giovanni Malferrari, responsabile della Stroke Unit: “Nella nostra provincia soltanto il 6 % dei pazienti con ictus ischemico giunge in ospedale entro un intervallo di tempo inferiore alle quattro ore dall’esordio, siamo convinti che azioni di prevenzione e di informazione possano contribuire a migliorare questo scenario”.

 

Dati sulla popolazione femminile

Più della metà dei decessi causati da ictus avviene nelle donne e ben 1 su 5 è a rischio ictus. Diabete, fibrillazione atriale, ipertensione, emicrania con aura e depressione costituiscono, infatti, fattori di rischio che sempre più spesso si presentano nelle donne. Inoltre, a incrementare la possibilità di esser colpiti da ictus sono le condizioni specifiche della realtà femminile quali gravidanza, diabete gestazionale, sbalzi ormonali, uso della pillola contraccettiva e terapie ormonali dopo la menopausa. Anche le conseguenze di un ictus cerebrale risultano più severe nelle donne che negli uomini: le donne infatti presentano un maggior declino delle funzioni cognitive e un rischio più elevato di depressione post-ictus.

 

Chi è A.L.I.Ce. Italia Onlus

A.L.I.Ce. Italia Onlus è una Federazione di 20 associazioni regionali di volontariato che ha tra i propri obiettivi statutari: diffondere l’informazione sulla curabilità della malattia; facilitare l’informazione per un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi come delle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza; sollecitare gli addetti alla programmazione sanitaria affinché provvedano ad istituire centri specializzati per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone colpite da ictus e ad attuare progetti concreti di screening; tutelare il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza, uniformi ed omogenei.

A.L.I.Ce. Italia Onlus è, inoltre, membro della World Stroke Organization (WSO) e di SAFE, Stroke Alliance for Europe, organizzazione che riunisce 20 Associazioni di pazienti colpiti da ictus di 17 Paesi europei e che ha diffuso le linee guida per la prevenzione e una migliore cura dell’ictus in un documento rivolto al Parlamento europeo e a tutti i governi dell’Unione.

 

Chi è A.L.I.Ce. Reggio Emilia Onlus

A.L.I.Ce. Reggio Emilia Onlus è attiva dal 1998. Ne fanno parte persone colpite da ictus, loro familiari, neurologi esperti nella diagnosi e nel trattamento della patologia, medici, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, personale sanitario e volontari.

Gli obiettivi dell’associazione  sono:

–          Migliorare la qualità della vita delle persone colpite da ictus, dei loro familiari e delle persone a rischio.

–          Diffondere la cultura della prevenzione.

–          Facilitare l’informazione per un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi della malattia così come delle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza.

–          Divulgare le informazioni sulla curabilità della malattia.

–          Creare un collegamento tra pazienti, familiari e personale sanitario al fine di facilitare al massimo il recupero funzionale e consentire un rapido inserimento della persona colpita da ictus nell’ambiente familiare, sociale e lavorativo.

Dal 2010 A.L.I.Ce. Reggio Emilia è sede di Alice Emilia Romagna: il modello di organizzazione regionale ha ottenuto significativi apprezzamenti anche a livello internazionale.

Informazioni: Mirella Mazzi, Segretaria A.L.I.Ce. Reggio Emilia Onlus, tel. 334 1920102 – e-mail: grasselliro@alice.it

















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