Su noti siti dell’e-commerce piazza annunci trappola che trattano la vendita, a prezzi assolutamente convenienti di costosi computer: una volta ricevuti gli acconti necessari per bloccare la trattativa però sparisce nel nulla. Decine negli ultimi mesi le truffe compiute dal “navigato” 48enne come rivelano i suoi precedenti di polizia che l’hanno visto colpire in tutt’Italia. Nel reggiano ad incappare nel truffatore è stata un 20enne di Reggio Emilia che dopo aver pagato un anticipo, non si è vista consegnare il computer in quanto il furbastro inserzionista, incassato il danaro ha bidonato l’acquirente non presentandosi all’appuntamento, rendendosi irreperibile. Per questo i carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale a cui la vittima ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per truffa alla Procura reggiana un 48enne della provincia di Lucca, che come accennato non è nuovo a tali espedienti come peraltro rivelato dai suoi precedenti. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dalla giovane di Reggio Emilia che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci, un computer della Apple concordando il prezzo in 400 euro. Su richiesta dell’inserzionista con cui aveva contatti via mail, versava l’anticipo necessario per bloccare la trattativa sulla postepay fornitagli dal venditore. All’accredito dell’importo complessivo tuttavia non è corrisposta la consegna dell’acquisto in quanto il venditore bidonava la ragazza rendendosi irreperibile. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola e la postepay dove erano stati versati i soldi i Carabinieri di Reggio Emilia catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per il quale veniva denunciato. Per la ragazza reggiana la possibilità ora di essere risarcita in sede penale a conclusione dell’iter processuale.
I Carabinieri reggiani nell’occasione ricordano ai cittadini vittime di tali raggiri che su internet nessuno è anonimo, in quanto ogni utente è associato a un numero IP utilizzato per collegarsi al web. Se si è quindi caduti in una finta vendita online si può riuscire ad arrivare al responsabile e chiamarlo in causa quantomeno per il risarcimento del danno subìto. La prima cosa da fare, ricordano i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è quella di raccogliere le prove (stampa della pagina web in cui era presente l’annuncio, eventuali risposte e-mail, numeri di telefono) e presentarsi alla più vicina stazione per sporgere una regolare denuncia. Il resto lo faranno poi, come nell’odierno caso, le indagini dei carabinieri.