Il 19 novembre 2014 la RSA Fiom/Cgil è stata convocata, separatamente rispetto agli altri sindacati, dalla Direzione aziendale Maserati per comunicazioni in merito ai volumi produttivi dello stabilimento modenese.
Questo incontro, come gli altri incontri avvenuti dopo il riconoscimento dei diritti sindacali alla Fiom (sentenza Corte Costituzionale luglio 2012), continuano ad essere fatti in momenti distinti tra la RSA Fiom/Cgil e le RSA firmatarie del CCSL (Contratto collettivo specifico di lavoro de Gruppo Fiat) con evidente atteggiamento discriminatorio.
Per la preoccupante situazione sul calo dei volumi produttivi che si sta venendo a creare nello stabilimento di Maserati di Modena sarebbe invece necessario iniziare un percorso che coinvolga tutti i sindacati presenti.
La direzione aziendale Maserati nell’incontro del 19 novembre ci ha infatti comunicato che a partire dal mese di gennaio 2015 la produzione del marchio Maserati scende dalle attuali 19 vetture a 15 vetture, e che il progetto della Alfa 4C si stabilizzerà a 12 vetture giornaliere.
Ciò conferma le preoccupazioni da tempo sollevate dalla sola Fiom, mentre gli altri sindacati hanno sempre minimizzato giudicando esagerati gli allarmi Fiom, sostenendo che non ci sarebbe stato nessun problema in Maserati.
Purtroppo i volumi diminuiscono invece in modo significativo: si parla di 400 auto in meno tra Maserati e Alfa.
L’altro tema molto preoccupante è che a fronte di un aumento di 400 vetture a marchio Alfa c’è un calo di 800 vetture a marchio Maserati, in un contesto di aumento di volumi produttivi e di vendita del marchio Maserati prodotto a Grugliasco. E’ evidente l’intenzione dell’azienda di non investire sulla produzione di vetture di alta gamma nello stabilimento di Modena.
Maserati, ad oggi, non ha ancora formalizzato ai sindacati quali siano per Modena i nuovi progetti che sostituiranno le produzioni attuali che stanno terminando il loro ciclo produttivo. L’unica decisione assunta da Maserati è che i lavoratori in distacco da altri stabilimenti (circa 70) saranno rimandati gradualmente nelle loro sedi lavorative di provenienza entro il 15 febbraio.
La diminuzione degli attuali volumi complessivi di Alfa C4 e Maserati, e la contrazione dello stesso marchio Maserati, confermano gli interrogativi e le preoccupazioni della Fiom.
La Fiom chiede quindi alle altre sigle sindacali di condividere un percorso per un incontro unitario con la Direzione Maserati che impegni l’Azienda a presentare un piano industriale credibile che espliciti la mission produttiva dello stabilimento modenese.
E’ giunto il momento di convocare un’assemblea unitaria con tutti i lavoratori, anziché andare ad assemblee separate, e ottenere un mandato unitario per incontrare la Direzione aziendale.
Sul futuro di Maserati deve continuare l’attenzione delle istituzioni modenesi e alla luce di queste ultime informazioni è necessario convocare un tavolo istituzionale con la presenza di tutte le organizzazioni sindacali e la Direzione Maserati.
Il problema occupazionale, il futuro dello stabilimento di Modena, la salvaguardia di un marchio che ha fatto la storia automobilistica e sindacale di questo territorio, deve essere un obiettivo comune poiché interessa tutti i lavoratori di Maserati e quelli dell’indotto.