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Falsi “Gucci” e “Fendi”, confezionati a Sassuolo e venduti su Facebook, sequestrati dalla Guardia di Finanza

finanza-SassuoloLa Guardia di Finanza di Sassuolo ha individuato e bloccato un negozio virtuale con il quale venivano pubblicizzati e venduti capi ed accessori d’abbigliamento contraffatti di note griffe nazionali, tra cui «Gucci», «Fendi» e «Salvatore Ferragamo». Sequestrati numerosi prodotti finiti e accessori necessari per il confezionamento dei capi. Quattro le persone denunciate.

L’operazione di servizio, sviluppata attraverso l’esecuzione di un’attività investigativa condotta oltre che mediante i tradizionali pedinamenti,
appostamenti e sopralluoghi, anche con l’ausilio di tecnologie informatiche e di monitoraggio dei canali di comunicazione sui social network, ha consentito alle Fiamme Gialle sassolesi di individuare gli organizzatori e i responsabili di un’articolata filiera di produzione e commercializzazione di accessori e capi di abbigliamento contraffatti destinati alla commercializzazione in vista del periodo a ridosso delle prossime festività natalizie.

Durante la perquisizione, i finanzieri hanno rinvenuto numerose borse e pochette da donna già pronte per la vendita, circa 20 pezzi di semilavorato, decine di accessori per la fabbricazione dei capi ed oltre 35 mq di falso tessuto “Gucci” e “Fendi” da utilizzare per il confezionamento.

La commercializzazione dei prodotti era curata da due giovani che pubblicizzavano su Facebook alcuni prodotti dei blasonati marchi, lasciando
intendere la possibilità per gli interessati di acquistarli.

Il confezionamento dei capi era poi affidato ad una sartoria che realizzava il prodotto, con tessuto rigorosamente contraffatto, sulla base delle specifiche fornite dal cliente-committente.

A seguito dell’attività di polizia giudiziaria, gli oggetti sono stati sottoposti a sequestro penale per i successivi accertamenti di natura tecnica tramite le aziende interessate. I quattro soggetti coinvolti, una volta accertata la loro responsabilità, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Modena, davanti alla quale dovranno rispondere dei reati di contraffazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi oltre che dei reati di ricettazione e di violazione del diritto d’autore.

L’attività di indagine si inquadra nell’ambito della missione istituzionale affidata alla Guardia di Finanza in adesione al suo ruolo di Polizia Economica e Finanziaria, con particolare riferimento alle funzioni di prevenzione e repressione dei fenomeni lesivi della concorrenza ed, in particolare, della contraffazione che provoca un danno economico per le imprese, un pericolo per il consumatore finale connesso alla sicurezza intrinseca dei prodotti, oltre che un ingente danno all’Erario attraverso l’evasione dell’I.V.A. e delle imposte sui redditi.

















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