Si terrà lunedì 24 novembre, all’Arena del Sole di Bologna, l’evento di presentazione, premiazione e assegnazione dei finanziamenti ai progetti realizzati dagli studenti che hanno partecipato alle due scuole estive della Fondazione Golinelli. I migliori tra i 430 studenti provenienti da 40 diverse città italiane racconteranno i risultati dei lavori svolti durante la scuola sulle scienze della vita (15 giugno-25 luglio 2014) proposta da “Scienze in pratica”. Scienze in pratica è il progetto della Fondazione Golinelli per accendere la passione negli adolescenti tra i 14 e i 19 anni verso le scienze e le tecnologie, mediante la sperimentazione in laboratorio.
Sono invece 59 i ragazzi che hanno partecipato al Giardino delle imprese, la scuola informale di cultura imprenditoriale, nata nel 2013 per volontà della Fondazione Golinelli e gestita dal Trust Eureka, per stimolare la creatività e le idee innovative nei giovani che frequentano le scuole superiori. Avviato il 30 giugno 2014 alle Serre dei Giardini Margherita di Bologna – con un campo estivo di 60 ore di lezione tenute da 20 insegnanti, fra studiosi, ricercatori, scienziati, giornalisti e comunicatori – Giardino delle imprese conclude la seconda fase del primo anno di attività il 24 novembre con l’annuncio dei due progetti che entreranno negli acceleratori del Giardino delle imprese per essere sviluppati concretamente. Chiamati a ideare un’applicazione per il monitoraggio del sonno per migliorare la vita dei cittadini nelle Smart Cities, gli studenti di 12 scuole superiori di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Forlì presenteranno la loro idea imprenditoriale sulla quale hanno lavorato negli ultimi tre mesi, tra 15 ore di lezione e 18 di lavoro in gruppo. I progetti sono stati sviluppati dagli studenti, accompagnati e seguiti nel loro percorso da uno staff qualificato negli spazi della Fondazione. Otto sono i progetti finalisti, tutti riceveranno un riconoscimento. A disposizione ci sono complessivamente 22 mila euro. I due migliori riceveranno un finanziamento per diventare veri e propri esperimenti di imprenditorialità ed entreranno negli acceleratori del Giardino delle imprese che offrirà per 6 ulteriori mesi sostegni, spazi, training, tutorship. Il comitato che ha selezionato gli esperimenti di imprenditorialità è composto da Riccardo Donadon e Benedetto Linguerri (H-Farm Ventures), Antonio Danieli (direttore generale Fondazione Golinelli), Marino Golinelli (fondatore e presidente Fondazione Golinelli), Luca De Biase (editor Nova 24-Il Sole 24Ore, membro del collegio dei trustee del Trust Eureka), Donata Luiselli (docente di Antropologia molecolare al dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna), Matteo Cerri (assistente di Fisiologia al dipartimento di Scienze biomedicali e neuromotorie dell’Università di Bologna), Cristiano Albonetti (ricercatore Cnr di Bologna, docente dell’Università di Bologna).
La seconda edizione del Giardino delle imprese si terrà dal 2 al 10 luglio 2015, a Bologna. Oltre ai partner che fino a qui hanno sostenuto Eureka Trust (H-Farm Ventures, Comune di Bologna, Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna, Fondazione Golinelli) la nuova edizione sarà supportata da Unindustria Bologna che darà il suo contributo non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di competenze e co-progettazione. Tre i settori di intervento del 2015 per la progettazione e lo sviluppo di idee da finanziare e inserire nel programma degli acceleratori: meccanica, food e biomedicale. Unindustria Bologna e Giardino delle imprese hanno individuato in queste tre aree la necessità di “inventare” nuove strade per favorire e incrementare la capacità delle piccole medie imprese di farsi conoscere sempre più nei mercati internazionali. Nelle prossime edizioni i progetti finanziati saranno tre per un totale di 21mila euro: 10 messi a disposizione da Fondazione Golinelli, 11 mila euro da Unindustria Bologna.
“Attraverso il Giardino delle imprese la Fondazione Golinelli vuole promuovere tra i giovani delle scuole la cultura imprenditoriale. È un progetto di lungo periodo, che guarda lontano: vogliamo preparare i ragazzi a vivere in un futuro sempre più complesso e sempre meno decifrabile”, dice Marino Golinelli, fondatore e presidente della Fondazione Golinelli. “Ci aspetta un mondo multipolare, in evoluzione continua, pieno di momenti di rottura e contrasti. Al contempo, però, le opportunità si amplificano ed è nostro compito aiutare i giovani a coglierle perché solo giovani culturalmente preparati potranno affrontare il mondo globale senza timori e con responsabilità. Dobbiamo essere in grado di anticipare il futuro per gestire la complessità del domani spingendoci a disvelare almeno un secolo d’innanzi a noi. Nassim Nicholas Taleb, nostro ospite a conclusione di una giornata che abbiamo chiamato “Ricerca e impresa: gli inventori del domani”, studia l’assoluta imprevedibilità del futuro, un elemento che spaventa in primis i giovani che vivono insieme a noi nel caos dell’oggi. Dobbiamo dare loro fiducia, prepararli all’imprevedibile come a una opportunità, abituarli a vivere in un caos prevedibile” aggiunge Golinelli. “Taleb, idealmente per noi, raccoglierà il testimone lasciatoci lo scorso anno dall’astrofico Hubert Reeves che, chiamato in occasione della ricorrenza del 25°esimo anno dalla costituzione della Fondazione Golinelli, disvelò alcune strade per immaginare il domani. Dobbiamo puntare sulla creatività e sulla voglia di cambiamento dei giovani: e proprio questa voglia è centrale nel Giardino delle imprese dove i ragazzi possano cominciare a sperimentare una cultura del fare. Ma sappiamo bene che il solo fare, inconsapevole, non è sufficiente: dobbiamo anche avere chiara quale sia la direzione di marcia, la strada da imboccare per costruire un futuro che contempli ancora, nel proprio fondamento, una ritrovata fiducia nell’uomo e nella sua dignità. Non possiamo entrare in una nuova storia che sta innanzi a noi a occhi chiusi. Un agire frenetico e cieco non ci porterà sviluppo e felicità: è dunque necessario, per costruire un futuro consapevole, conoscere per poter progredire”, conclude Golinelli.
“Accompagnare i talenti fin dai primi banchi di scuola per formare la classe dirigente di domani è uno dei modelli educativi più usati all’estero, che sta alla base di una società meritocratica. Il progetto della Fondazione Golinelli non solo ha il pregio di colmare un vuoto del nostro Paese, ma va oltre, mettendo alla prova le capacità dei ragazzi al di là dei libri, stimolando l’ingegno e la creatività, in settori ben precisi, che insieme abbiamo individuato quali meccanica, food e biomedicale. Per questo motivo sosteniamo con convinzione il Giardino delle imprese e invitiamo tutti i ragazzi a mettersi in gioco: abbiamo bisogno delle vostre idee”, dichiara Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna.
L’appuntamento del 24 novembre si concluderà con l’intervento di Nassim Nicholas Taleb, introdotto dal vicepresidente della Fondazione Golinelli, Andrea Zanotti. Taleb ha trascorso 20 anni della sua vita come operatore di borsa prima di diventare saggista filosofico e ricercatore matematico di calcolo delle probabilità. È attualmente Distinguished Professor of Risk Engineering alla NYU’s School of Engineering. Si occupa in principal modo di processi (percettivi, sociali e cognitivi) di incertezza, probabilità e conoscenza, ossia lo studio di una mappa e un protocollo su come si dovrebbe vivere in un mondo che non si comprende. È anche interessato a studiare i sistemi che possono gestire il caos. Taleb è autore di Incerto (Il Cigno Nero, Giocati dal caso, Antifragile, editi dal Saggiatore), un saggio multi volume sull’incertezza che è stato tradotto in 35 lingue. Ha anche pubblicato saggi accademici di fisica, matematica statistica, scienze politiche, filosofia, etica, finanza, affari internazionali, ed economia, tutti attorno alla nozione di rischio e probabilità.
Taleb parlerà a ragazzi, genitori e insegnanti di diversi temi: l’importanza della relazione tra il fare e sapere fare, delle connessioni tra la cultura scientifica e quella umanistica, il ruolo strategico dei percorsi di “apprendimento informale”, la necessità della sperimentazione e della validità degli errori, il coraggio dell’imprenditore, il rinascimento della manifattura italiana, la grande forza delle piccole e medie imprese italiane, l’educazione alla imprenditorialità.