Ridurre i tempi per gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana. È l’obiettivo che si pone il piano Sblocca Modena sviluppato dall’Amministrazione comunale, dopo la conversione in legge del decreto Sblocca Italia, di cui il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli hanno presentato una prima proposta oggi, mercoledì 12 novembre, al Tavolo previsto dal “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della città di Modena e del suo territorio”. All’incontro è stata illustrata dall’assessore alle Attività Economiche Tommaso Rotella anche una prima proposta del Piano operativo dell’Economia.
“Con lo Sblocca Modena – ha affermato Muzzarelli – vogliamo dare una scossa positiva alla città e sbloccare, appunto, una serie di interventi che imprese e famiglie possono effettuare in tempi ragionevoli dando un sostegno forte all’occupazione”.
Il Piano si rende necessario per superare alcune rigidità dello strumento urbanistico vigente, ponendo quindi le linee di indirizzo per introdurre da subito elementi di flessibilità e un piano di lavoro: revisione delle delibere per il calcolo degli oneri e del contributo speciale, una variante ponte nella primavera del 2015 e un nuovo strumento urbanistico generale e relativo nuovo Regolamento urbanistico edilizio.
Nel documento sono indicati i criteri e i limiti dell’utilizzo del principio di deroga nel permesso di costruire, pertanto nei casi previsti viene eliminato conseguentemente l’obbligo di procedere attraverso variazione urbanistica.
Il documento mira alla semplificazione e alla promozione dei processi di riqualificazione nei cambi di destinazione d’uso e nell’aumento del numero di abitazioni a parità di superficie in aree residenziali, produttive, commerciali e nei tessuti misti. Ad esempio, renderà meno complessa e più veloce la destinazione di uno spazio a ufficio all’interno di un comparto residenziale o l’apertura nello stesso di un bed and breakfast, operazione che attualmente può richiedere fino a tre anni di tempo, o ancora l’insediamento di una attività commerciale all’interno di un capannone dismesso. Il Piano renderà inoltre possibile il frazionamento di un alloggio in più unità abitative, anche in eccesso alla previsione dell’area elementare in cui è inserito, purché all’interno delle volumetrie esistenti.
L’assessora Vandelli ha spiegato che le agevolazioni riguarderanno esclusivamente interventi di riqualificazione urbana e ristrutturazione edilizia dell’esistente, senza consumo di nuovo territorio, che viene confermato il sistema della perequazione ma che i parametri economici di compensazione saranno rivisti e definiti sulla base degli eventuali benefici derivanti dalla trasformazione per il proprietario e dovranno tener conto delle dinamiche di mercato e della situazione concreta, ossia degli ingenti costi degli interventi di riqualificazione del patrimonio dismesso. Il contributo straordinario della perequazione sarà utilizzato prioritariamente per la riqualificazione urbana e le infrastrutture.
Non sarà necessario stipulare accordi di pianificazione, ma rimarrà la valutazione preliminare dell’ammissibilità di ciascun provvedimento in deroga da parte degli uffici tecnici e l’autorizzazione del Consiglio comunale.
Alla presentazione al Tavolo del “Patto per Modena” dello Sblocca Modena seguirà una fase di confronto, con l’obiettivo di arrivare tra dicembre e gennaio al passaggio in Consiglio con la delibera di indirizzi e le delibere sul contributo perequativo, per poi procedere entro la primavera a una Variante allo strumento urbanistico vigente limitatamente ad alcuni elementi di particolare rigidità alle trasformazioni, in anticipazione rispetto al futuro Rue (Regolamento urbanistico edilizio).