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Cgil Modena: “bravo il sindaco Muzzarelli, i tagli agli Enti locali e alla spesa in welfare vanno osteggiati”

La Cgil di Modena condivide le critiche del Sindaco Muzzarelli rispetto ai tagli agli Enti locali, gli Enti più vicini ai bisogni dei cittadini, che producono servizi indispensabili (assistenza anziani, cura dell’infanzia, politiche per la casa, sostegno alle disabilità, manutenzioni, ecc…), oltre ad essere motore di sviluppo, di nuova occupazione e benessere sociale.

Le ipotesi che circolano nelle bozze della legge di Stabilità prefigurano un taglio complessivo di risorse per gli Enti locali che si aggira intorno ai 17 miliardi.
Questa cifra calata sui 340 Comuni emiliano-romagnoli vale 1,3 miliardi. A questa si sommano i tagli derivati dai risparmi chiesti alle Regioni (4 miliardi), che impattano a cascata sui bilanci dei Comuni oltre che sul tema principe della Sanità.

Raccogliamo il grido d’allarme del Sindaco Muzzarelli in qualità di Presidente d’Area Vasta quando sostiene che i tagli operati dalla legge di Stabilità pregiudicano la possibilità dei nuovi Enti, subentrati alle Province, di esercitare le funzioni che sono state loro affidate dalla riforma istituzionale (ad esempio, edilizia scolastica, gestione rete stradale, pianificazione territoriale e tutela ambientale, ecc…) e quelle che le Regioni vorranno delegargli.

E’ inammissibile presentare una manovra finanziaria nel segno dell’espansione e non prefigurare alcun intervento per creare vera occupazione, addossandone per giunta il costo agli Enti locali.
Ben altri potrebbero essere i soggetti a cui chiedere di contribuire attraverso, ad esempio, una seria politica di tassazione dei grandi patrimoni.

E’ a rischio, inoltre, la tenuta occupazionale degli Enti locali: la Cgil è preoccupata perché, per effetto dei tagli, si profilano esuberi e ricollocamento per i dipendenti di ruolo, mentre per tutti i precari (tempi determinati, lavoratori interinali e collaboratori) si agita prepotentemente lo spettro della perdita del posto di lavoro, con minor copertura in termini di ammortizzatori sociali.

Conveniamo con chi dice che, in assenza di modifiche significative, il bonus fiscale degli 80 euro sarà finanziato dagli Enti locali, e quindi sarà fatto a spese della qualità della vita dei cittadini e delle condizioni di lavoro di chi opera nei servizi pubblici.

















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