Il mese di ottobre a Modena – secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – ha agguantato il secondo gradino del podio fra i più caldi mai registrati dell’intera serie termometrica, raccolta dalla stazione di rilevamento storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale, iniziata nel 1860. La temperatura media infatti è risultata di 17.8°C, superata, di un solo decimo di grado, solo dall’ottobre 2001. Lo scostamento dalla media climatica del trentennio 1981-2010 – usata convenzionalmente come riferimento – è veramente notevole, quasi 3°C. Al Campus DIEF, nella periferia modenese, la media mensile è risultata un po’ più bassa, 16.7°C, mentre a Reggio Emilia presso la stazione del Campus San Lazzaro di 16.2°C.
Ottobre, in particolare, è stato un mese dalle “calde notti” soprattutto in città, anche a causa del contributo dell’isola di calore urbana che si somma agli effetti locali del global warming. La media delle temperature a Modena città, infatti, è risultata di 14.8°C, la più alta mai registrata dal 1860. Più bassa la media mensile delle temperature minime notturne sia al Campus DIEF di Modena 11.9°C, che a Reggio Emilia con 11.5°C.
Situazione capovolta per quanto riguarda le temperature massime, che in Piazza Roma a Modena hanno consentito di segnare una media mensile di 20.7°C, mentre al Campus DIEF di via Vignolese di 21.4°C e al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia di 20.9°C.
Il giorno più caldo ha visto il termometro raggiungere 24.5°C il giorno 17 in centro città a Modena, mentre nello stesso giorno al Campus del DIEF la colonnina è salita fino a 25.9°C. A Reggio Emilia la massima si è toccata il giorno 18 con 25.7°C. “Si tratta – fa notare il meteorologo Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – di valori anomali per la metà del mese, anche se non da record. La particolarità di ottobre 2014, infatti, non risiede tanto nelle singole giornate da record, quanto nella continuità con cui le temperature si sono mantenute notevolmente sopra la media. Solo a fine mese i termometri sono scesi leggermente sotto ai riferimenti climatici”.
La conferma viene dal fato che il 30 ottobre è stato il giorno più freddo con una minima di 7.6°C in Piazza Roma a Modena, 1.8°C al Campus DIEF e 2.1°C a Reggio Emilia, temperature fresche ma non certo inusuali per fine mese.
Scarse le piogge nel mese: 24.3 mm nella stazione storica di Piazza Roma, una quantità molto sotto la media del mese di ottobre, che con 89.9 mm dovrebbe essere statisticamente il mese più piovoso dell’anno. Precipitazioni maggiori a causa di un temporale localizzato, ma sempre scarse in ragione del mese, sono state misurate al Campus del DIEF con 51.7 mm, mentre al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia se ne sono raccolte 29.1 mm.
“Ritornando alle temperature, – dice Luca Lombroso – si può rilevare che nel complesso il 2014 si avvia ad insidiare il 2007 come anno più caldo. Tutto si gioca su lievi differenze: nei primi 10 mesi 2014 la temperatura media a Modena è risultata di 17.5°C, mentre nel 2007 fu di 17.6°C. Un decimo di grado non cambia la sostanza, poiché il clima si è surriscaldato e le piogge diventano più intense e cambiano di distribuzione”.
Da segnalare il vento che ha raggiunto a Modena città i 76 km/h il giorno 22, una velocità mai superata nel corso dell’anno. Completa il bilancio del mese il numero delle ore di sole, pari a 154.1, che sostanzialmente corrispondono alla media statistica disponibile.
Previsioni. Mentre attendiamo le piogge, il richiamo di aria calda favorisce un temporaneo ulteriore aumento delle temperature che stanno sfiorando addirittura i massimi storici del periodo. Ieri a Modena si sono raggiunti i 19.8°C in Piazza Roma (il massimo della prima decade spetta al 9 novembre 1972 con 22.2°C) ed i 20.9°C al Campus DIEF, mentre a Reggio Emilia la colonnina si è fermata a 18.9°C.
“Riguardo al peggioramento annunciato da giorni va detto – spiega ancora Luca Lombroso – che le zone di pianura del modenese e del reggiano sono in parte sottovento, nella cosiddetta <ombra pluviometrica>, per cui le piogge arriveranno soprattutto a partire da metà settimana. Dapprima avranno un andamento irregolare, poi a tratti con scrosci e rovesci, mentre sul crinale Appenninico vi sarà lo <svalicamento> del fronte con piogge in alcune zone abbondanti. Ciò nonostante, niente freddo, anzi in una prima fase le temperature addirittura aumenteranno per poi flettere, ma rimanendo sopra le medie climatiche, da metà settimana. Inverno lontano dunque, curioso come 34 anni fa in questi giorni si registrò, invece, la nevicata misurabile più precoce della storia dell’Osservatorio, con 4 cm di neve che imbiancarono, allora si a sorpresa, Modena il giorno 4 novembre 1980”.