C’è soddisfazione tra gli studenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che hanno partecipato alla Summer School “India Immersion Program Amity University-UNIMORE”, una singolare e nuova esperienza di studio, che ha dato loro l’opportunità per tre settimane di soggiornare a New Delhi, in India, compiendo una full immersion nella cultura del mercato indiano, grazie a questo primo campus estivo all’estero promosso dall’Ateneo emiliano.
“Le motivazioni che hanno ispirato il programma sono duplici. Da un lato la volontà di UNIMORE di estendere ed articolare le reti di relazioni con Università ed istituzioni attive nel campo della formazione e della ricerca in Asia e, in particolare, in India. La seconda motivazione – afferma il prof. Tiziano Bursi, responsabile del programma e docente di Marketing internazionale al Dipartimento di Economia Marco Biagi – nasce dall’osservazione del numero crescente di imprese italiane, ma anche del territorio sul quale insiste l’Ateneo, che si rivolgono al mercato indiano e sul quale stanno attivando forme di presenza sia di tipo commerciale e sia di tipo produttivo. La distanza fisica e culturale del mercato indiano, assetto istituzionale, differenze e specificità paese e dei modelli di business, fanno della conoscenza del mercato indiano nelle sue diverse dimensioni, uno dei fattori basilari per avere successo in questo contesto-Paese. Tutto ciò fa assumere al fattore umano il carattere di risorsa strategica per le imprese italiane e locali che tentano <il passaggio in India>”.
Il programma ha visto il coinvolgimento di 25 studenti di lauree magistrali afferenti ai diversi dipartimenti di UNIMORE, i quali tra fine agosto e le prime due settimane di settembre sono stati ospitati presso l’Amity University, una delle più importanti università private riconosciuta dal Governo indiano. Questa università, fondata nel 2003 dal dott. Ashok K Chauhan, magnate indiano a capo di una conglomerata attiva nei campi dell’industria manifatturiera, della petrolchimica, dell’Ict e della sanità, organizzata a forma di raggruppamento, comprendente 4 Università e 17 Campus in India, con 5 sedi all’estero, e in grado di proporre 240 programmi di studio, tenuti da 4.000 professori e ricercatori, ad oltre 80 mila studenti. Gli studenti UNIMORE sono stati accolti presso il campus principale di New Delhi che raccoglie, su una amplissima area, tutte le strutture didattiche, i laboratori, i servizi e le residenze per gli studenti.
“L’iniziativa di questo campus estivo – commenta il Delegato ai Rapporti Internazionali e Vice Rettore prof. Sergio Ferrari – è molto importante, perché inaugura una modalità di formazione sul campo, sconosciuta finora in ambito di discipline tecnico-economiche. Collaborazioni e scambi con atenei stranieri sono la regola per i docenti che vogliono fare buona ricerca, ma mai prima era stata pensata ed organizzata una trasferta tanto impegnativa, che coinvolgesse non un singolo studente, bensì un folto gruppo di universitari. Non c’è dubbio che la valenza di questo programma di studio non porta benefici solo agli studenti, poiché arricchendo la loro conoscenza su un mercato tanto strategico e vasto prepara professionisti e manager altamente qualificati per il sistema delle imprese locali e no. Inoltre, con questa summer school il nostro Ateneo sottolinea la sua volontà di procedere sulla strada dell’internazionalizzazione, un obiettivo che ci consentirà di migliorare i prodotti della nostra ricerca, il nostro prestigio e la nostra reputazione e, soprattutto, ci consentirà di attrezzarci culturalmente e scientificamente per essere ancora più vicini alle attese di un territorio che manifesta un’elevata vocazione all’export ed alla apertura a nuovi mercati”.
Nella progettazione e realizzazione dell’iniziativa UNIMORE si è avvalsa della partnership di Octagona Srl, società di consulenza all’internazionalizzazione con sede operativa a New Delhi. Il supporto di Octagona si è rivelato molto prezioso nelle diverse fasi del progetto, grazie alla rete di relazioni intrattenute in loco dalla società carpigiana con istituzioni, imprese indiane ed italiane presenti a New Delhi.
“Tutto lo staff di Octagona è stato ben lieto di supportare tale iniziativa, nella quale abbiamo creduto fin dal principio. In un contesto attuale dominato dai nuovi mercati emergenti, – afferma l’Amministratore Delegato di Octagona dott. Alessandro Fichera – le sinergie tra università ed aziende devono essere necessariamente rafforzate, pena la perdita di competitività del tessuto produttivo italiano: la crescita, di cui tanto si parla oggi, passa proprio attraverso un maggiore supporto alla formazione dei nostri studenti ed una maggiore diffusione di una cultura legata all’internazionalizzazione delle imprese, che ancora non trova purtroppo radici ben solide nel nostro Paese. E’ necessario dunque porsi con lungimiranza ed affrontare sfide di questo tipo”.
Non meno importante è stato il ruolo di alcune imprese italiane, e del territorio modenese-reggiano, nell’accompagnare il progetto con un sostegno finanziario e con la disponibilità data agli studenti di effettuare la visita alle sedi produttive di CMB, di CNH, di Panaria Group e di Achille Tomasetto Srl, presenti a New Delhi.
Nel corso del loro soggiorno gli studenti hanno avuto modo di assistere a lezioni, seminari, visite aziendali presso realtà imprenditoriali indiane, imprese italiane in India, incontri con alcuni importanti rappresentanti delle principali Istituzioni italiane a New Delhi, come ad esempio la visita all’ Ambasciata d’Italia e l’incontro con l’Ambasciatore, dott. Daniele Mancini, la visita all’Italian Trade Agency (ICE) e il meeting con il suo Direttore, dott. Amedeo Scarpa, la visita all’Istituto Italiano di Cultura ed il colloquio con il Direttore, dott.ssa Alessandra Bertini, l’incontro con la dott.ssa Silvia Costantini, First Councellor Polical Affairs, Delegation of the European Union to India. Il programma, oltre alle attività didattiche svolte all’interno del Campus di Amity ed alle visite aziendali, ha previsto diversi momenti ed occasioni di incontro con la realtà indiana nelle sue diverse dimensioni sociale, culturale e religiosa, aspetti, questi, che hanno una grande influenza nel condizionare la sfera economica e, più in generale, il mercato indiano.
“India Immersion Program Amity University-UNIMORE – conclude il prof. Tiziano Bursi – ha rappresentato una iniziativa pionieristica ed ambiziosa che testimonia la volontà del nostro Ateneo di guardare e andare lontano e di farlo insieme alle sue imprese. Allo stesso tempo è un invito ad investire nella formazione di capitale umano giovane, la risorsa più preziosa per lo sviluppo del nostro territorio. Ci si augura che l’impegno di UNIMORE in questa direzione non venga meno in futuro e possa trovare su questa strada altri compagni di viaggio”.
Cosa dicono alcuni studenti che hanno frequentato la Summer School “India Immersion Program Amity University-UNIMORE”
“E’ stata senza dubbio una delle esperienze più ricche, stravaganti e affascinanti cui abbia mai preso parte. L’india è in se un paese con mille contraddizioni e una cultura religiosa che permea ogni aspetto della società nella vita di tutti i giorni. Questo Paese – afferma Matteo Bocchi del Dipartimento di Economia Marco Biagi iscritta alla Laurea Magistrale in Management Internazionale – ha in se una storia antichissima e completamente differente dalla nostra e proprio per questo motivo così intrigante. Ogni giorno speso in quella terra mi ha aperto gli occhi su un mondo i cui valori, radici e tradizioni sono così intensi e forti da far sentire ogni indiano come una parte di un complesso sistema in cui si riconosce e si identifica. Durante questo periodo ho potuto costatare quanto la realtà indiana sia diversa da un posto all’altro, da una regione all’altra ma, nonostante ciò, queste differenze che apparentemente sembrano fungere da ostacoli sono in realtà motivo di unione in quella che è riconosciuta come la più grande democrazia del mondo.Questa esperienza è risultata molto utile perché ci ha permesso di comprendere meglio la realtà indiana e le opportunità che un mercato in forte espansione può dare oltre a farci conoscere delle persone semplicemente fantastiche che ci hanno accompagnato per tre settimane durante le visite turistiche nelle città o nel campus stesso. Ringrazio l’università per questa esperienza fantastica e irripetibile nella speranza che anche il prossimo anno questo programma possa essere ripetuto e che altri ragazzi dell’università di Modena abbiano così la fortuna di poter andare in questo Paese che ha così tanto da raccontare e da offrire”.
“Il viaggio in India è stato appagante sia sotto il profilo universitario che quello umano. Sono prossima alla laurea magistrale in Management Internazionale – afferma Beatrice Girotti del Dipartimento di Economia Marco Biagi iscritta alla Laurea Magistrale in Management Internazionale – e l’esperienza formativa in India è stato un ottimo modo per concludere al meglio il percorso di studi centrato sull’internazionalità. Il mio sogno nel cassetto è quello di avere una carriera internazionale e l’esperienza in India è un elemento importante da inserire nel mio curriculum vitae. Sono grata a tutti coloro che hanno contribuito a rendere tutto questo possibile: l’Università di Modena e Reggio Emilia e quindi il prof Bursi, promotore della Summer School, Alessandro Fichera, Ceo di Octagona, le aziende italiane che hanno creduto nel progetto ed infine l’Amity University che ci ha accolto con un calore e ospitalità che nessuno di noi s’immaginava”.
“Come studentessa di Farmacia, ho partecipato con entusiasmo e curiosità a questa indimenticabile esperienza. La mia realtà universitaria – afferma Maria Cecilia Lamma del Dipartimento di Scienze della Vita iscritta al V anno della Laurea Magistrale a ciclo unico in Farmacia – purtroppo è ancora poco aperta verso l’internazionalità e non disposta a riconoscere l’importanza di questi scambi interculturali che io personalmente ritengo fondamentali, soprattutto al giorno d’oggi, per imparare a convivere con l’altro ed apprezzarne le diversitàRingrazio quindi il professor Tiziano Bursi per aver promosso un così interessante programma ed averlo esteso anche a studenti esterni al dipartimento di Economia. Queste tre settimane hanno contribuito ad aprire la mia mente e a farmi comprendere come l’appartenere a diverse culture sia una enorme ricchezza, non un limite come molti tutt’ora pensano. Spero sia solo la prima di tante altre iniziative di questo genere, perchè noi studenti abbiamo bisogno di nuovi stimoli che ci forniscano sia basi solide per intraprendere una brillante carriera, che valori morali indispensabili per relazionarci con chiunque incontreremo lungo il cammino”.