“Ridurre di 150 miliardi di euro i contributi ai patronati, come prevede il ddl di Stabilità, significa meno diritti per i pensionati, essendo gli anziani i maggiori fruitori dei servizi erogati gratuitamente dai patronati in sostituzione dello Stato che non riesce a garantirli. In Emilia-Romagna sono circa 1 milione e mezzo le persone che si rivolgono ai patronati e tra queste moltissimi sono anziani”.
Così Loris Cavalletti, responsabile dei pensionati Cisl (Fnp) dell’Emilia-Romagna.
Per Cavalletti la riduzione dei contributi “vuole dire 10 mila posti di lavoro a rischio in questo periodo di forte recessione, ma anche un regalo per i professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati) a scapito delle persone che non possono permettersi tali consulenze, i pensionati in primis”.
Inoltre, l’esponente Fnp osserva come oggi il ‘sistema patronati’ gestisca il 90% dell’invio delle istanze telematiche, in un Paese in cui il tasso di alfabetizzazione telematica è tra i più bassi nei Paesi occidentali ed a fronte di una forte accelerazione del processo telematico da parte dell’Inps”.
Da qui l’impegno della Fnp dell’Emilia-Romagna a partecipare in regione alla raccolta di firme per modificare questa norma del ddl ed a calendarizzare una serie di iniziative pubbliche a sostegno della piattaforma unitaria dei sindacati pensionati a tutela delle persone anziane. La prima manifestazione in programma è il 5 novembre prossimo a Milano.