Continua a crescere la tassazione sulle Fondazioni di origine bancaria. Con i provvedimenti degli ultimi mesi e quelli annunciati nella legge di stabilità per il 2015 si passa dai 100 milioni di euro del 2011 a 340 milioni nel 2014, per arrivare – secondo le prime stime – a 360 nel 2015. Questo è l’effetto combinato dell’aumento degli oneri sui rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari (passati dal 12,5 per cento al 20 per cento nel 2012 e poi al 26 per cento nel luglio 2014) e dell’ulteriore aggravio sui dividendi che emerge dalle bozze della legge di stabilità.
“Se i provvedimenti annunciati dovessero diventare legge – commenta il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi – si colpirebbero non solo le fondazioni ma tutti i territori di riferimento. Un aumento esponenziale della tassazione equivale a una minore capacità erogativa degli enti, quindi si traduce in minori risorse per le organizzazioni del volontariato e del privato sociale, per gli enti territoriali, per le istituzioni culturali, per i laboratori di ricerca”.
Le bozze circolate riguardo alla legge di stabilità 2015 mostrano una norma che presenta un impatto diretto sulle Fondazioni di origine bancaria, poiché impone loro di fatto una tassazione sui dividendi percepiti di gran lunga superiore a quella dei soggetti privati profit.
“Le Fondazioni di origine bancaria – aggiunge Landi – sono soggetti no profit che svolgono attività filantropica erogando risorse ad altri soggetti no profit, privati e pubblici. Penalizzare la loro attività erogativa significa andare in senso contrario rispetto a quanto accade nel resto d’Europa. Inoltre – conclude il presidente della Fondazione – la prospettata decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2014 rischia di impattare su erogazioni già deliberate. In questo modo, oltre a un rafforzamento dell’irrazionalità della norma, potrebbero profilarsi anche elementi di incostituzionalità”.