Una tempesta di föhn da nord o di “föhn alpino”; questo il fenomeno atmosferico che ha caratterizzato il tempo delle ultime ore nelle nostre zone, dando luogo sia Modena che a Reggio Emilia a forti raffiche di vento che, presso la stazione storica di rilevamento dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha toccato sul torrione orientale del Palazzo ducale di Modena la punta massima di 75 km/h attorno alle 4.30 della scorsa notte.
“Finora è questa la raffica più intensa registrata nel 2014 – precisa il meteorologo dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena Luca Lombroso – poiché la raffica più forte registrata lo scorso 11 maggio raggiunse i 74 km/h. Nulla però di straordinario, in quanto rientra nell’ambito di quello che ci si attende nel giorno più ventoso dell’anno per Modena. Quasi tutti gli anni sono presenti raffiche di questa intensità nei nostri annali, dove riscontriamo che il vento più intenso abbattutosi su Modena risale al 24 luglio 2004 quando si raggiunse una velocità di 112 km/ ed altri 4 annate (1974,1982, 1998, 2007) in cui si è sfondata la soglia dei 100 km/h”.
Questo fa escludere agli esperti che Modena sia una città ventosa quanto a velocità media, anche se non è esente da episodi di vento forte, solitamente dovuti a raffiche che accompagnano i temporali o, come mercoledì 22 ottobre appunto, al fenomeno del föhn. Vento forte anche al Campus del DIEF in via Vignolese (59 km/h) e veramente impetuoso nel nostro Appennino, dove ha raggiunto la violenza di 159 km/h al Passo Croce Arcana (fonte www.meteosestola.it), anche se per gli esperti questa è una condizione abbastanza ricorrente in occasione di perturbazioni nel nostro crinale.
Nella fattispecie, la situazione è stata creata dal transito di un veloce e molto dinamico fronte freddo, associato al transito, sull’Europa centro orientale, di una depressione extratropicale, residuo dell’ex uragano Gonzalo, ma che ha perso le caratteristiche di ciclone tropicale e, infatti, il centro degli uragani di Miami lo ha da giorni, appunto, degradato a ciclone extratropicale delle medie latitudini, come spesso avviene a fine vita di un uragano.
“Ci siamo così risvegliati, grazie all’aria fredda ma resa molto secca, solo al 24% l’umidità relativa, proprio dall’effetto del vento discendente dalle Alpi, con una giornata straordinariamente limpida – afferma Luca Lombroso – che ha consentito dalla stazione dell’Osservatorio in Piazza Roma di vedere distintamente, anche virtualmente grazie alla webcam (www.meteo.unimore.it) , tutte le cime dell’Appennino mentre nelle osservazioni mattutine in loco si scorgevano anche le principali montagne delle Prealpi venete”.
Il calo delle temperature, rispetto a martedì 21 ottobre, è stato di circa 6°C, poiché oggi sono attestate attorno ai 18-19°C sia a Modena che a Reggio Emilia, dunque valori che, per quanto strano possa sembrare, sono ancora superiori di un paio di gradi alle medie climatiche di fine ottobre, mese che si avvia a chiudersi fra i più caldi di sempre a Modena.
“In conclusione – dice Luca Lombroso – siamo in presenza di un fronte freddo che non ha fatto altro che riportare, per quanto riguarda le nostre zone, le temperature a valori più consoni alla stagione. Nei prossimi giorni, con le notti serene si avvertirà maggiormente il fresco nelle ore notturne, con minime che scenderanno attorno a 10-12°C e verso il fine settimana a 8-10°C, ma di giorno dominerà ancora un bel soleggiamento”.