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Lavoratori in sciopero invadono Piazza Maggiore a Bologna

Bologna-16-10Dietro lo slogan “Lavoro, dignità, uguaglianza, democrazia per cambiare l’Italia” varie decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici dei settori privati dell’industria, del terziario, della cooperazione, dell’agricoltura e dell’artigianato, insieme ai pensionati dello Spi Cgil e agli studenti hanno manifestato oggi a Bologna, riempiendo Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno.
I due cortei gremiti di manifestanti – partiti l’uno da Porta San Felice e l’altro da Piazza XX Settembre – hanno attraversato la città per confluire in una Piazza Maggiore stracolma, come non si ricordava da tempo. Una “piazza bellissima”, come l’ha definita il segretario generale della Cgil Emilia Romagna Vincenzo Colla nel comizio conclusivo, che ha motivato la scelta forte, unica in Italia, dello sciopero generale regionale di 8 ore perché è in atto nel Paese “uno scontro democratico” senza precedenti. Colla al Governo intima: “Fermatevi, o vi fermeremo noi” e in vista della manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma chiede al segretario generale della Cgil Susanna Camusso “di prendere per mano questa piazza” e, se non si fermano, di “fare lo sciopero generale”. A conferma del “patto generazionale” tra i lavoratori di oggi, gli studenti, i precari e i lavoratori di ieri, oggi pensionati, che hanno lottato per conquistare nel ’70 lo Statuto dei Lavoratori, in corteo e sul palco era presente Carla Cantone segretaria generale Spi nazionale.
Da Colla, poi, è arrivato un “abbraccio alle popolazioni alluvionate di Genova e Parma” e l’amara constatazione che “il Paese crolla e loro pensano all’articolo 18”.
Prima delle conclusioni, sul palco di Piazza Maggiore si sono avvicendati diversi interventi di delegati sindacali, studenti e pensionati. Dopo l’apertura di Anna Salfi, segreteria Cgil ER, la parola è stata data a Elena Strozzi, delegata Funzione Pubblica dell’Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia, in rappresentanza di quel mondo del lavoro che non ha potuto aderire allo sciopero (i settori sogetti a legge 146/90, servizi pubblici essenziali). Seguono gli interventi di una studentessa universitaria – Irene Ricciuti – e della capolega Spi Cgil di Bellaria Mara Garattoni. Tocca poi al delegato sindacale Tall Papa Moctar della Rsu Pioneer di Parma che ricorda, tra l’altro, la necessità di “prevedere il diritto di voto ai migranti”. La richiesta di estendere l’art.18 arriva dall’intervento successivo di Elena Turchi della Rete studenti medi di Modena. Parlano anche un ricercatore dell’Enichem di Ravenna – Luca Soddu – Federica Sueri, una delegata della rsu Coop 3elle di Imola, la cooperativa edile in cassa integrazione in deroga e Cristiano Bruni, delegato della Breda MenariniBus di Bologna.

(Cgil Emilia Romagna)

















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