Nelle elezioni per il presidente e il Consiglio provinciale di Modena Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, ha ottenuto il 69,3 per cento dei voti ponderati (metodo che assegna un peso diverso ai Comuni, suddivisi per fasce, a seconda della popolazione); l’altro candidato alla presidenza Mauro Smeraldi, sindaco di Vignola, il 30,7. In termini assoluti Muzzarelli ha ottenuto 53.765 voti ponderati, Smeraldi 23.805. Le elezioni si sono svolte sabato 4 ottobre nella sede della Provincia.
E’ questo l’esito ufficioso dello spoglio delle schede effettuato in serata nel seggio allestito nella sede della Provincia di Modena. La proclamazione ufficiale avverrà lunedì 6 ottobre dall’Ufficio elettorale della Provincia.
Su 695 “grandi elettori” tutti i sindaci e i consiglieri comunali modenesi, hanno votato 559 elettori pari all’80,4 per cento. Muzzarelli ha ottenuti in tutto 359 voti unici, Smeraldi 178, più 16 bianche e sei nulle.
Stabilita, sempre in via ufficiosa in attesa della conferma dell’Ufficio elettorale, anche la composizione del Consiglio provinciale sulla base delle preferenze espresse per le quattro liste presentate.
La lista “Insieme per una nuova provincia” ottiene nove consiglieri che sono: Stefano Reggianini, sindaco di Castelfranco Emilia, Emilia Muratori, sindaco di Marano, Francesca Maletti, consigliere comunale di Modena, Romano Canovi, sindaco di Pavullo, Maria Costi, sindaco di Formigine, Maino Benatti, sindaco di Mirandola, Luisa Turci, sindaco di Novi, Claudio Pistoni, sindaco di Sassuolo, e Francesca Silvestri, sindaco di Bastiglia.
La lista “Unione Modena Civica-Uniamoci” elegge due consiglieri che sono Germano Caroli, sindaco di Savignano, e Giorgio Verrini, consigliere comunale di Carpi.
La lista “Forza Italia” elegge un consigliere che sarà Ugo Liberi, consigliere comunale di Sassuolo.
La lista “Democrazia Civica” non elegge consiglieri.
I voti di lista sono stati: “Insieme per una nuova provincia” 365, “Democrazia civica” 27, “Unione Modena civica-Uniamoci” 99, “Forza Italia” 49, più sei bianche e 13 nulle.
Erano eleggibili alla carica di presidente, i sindaci e i consiglieri provinciali uscenti, mentre erano eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci, i consiglieri comunali e i consiglieri provinciali uscenti.
In base alla riforma, alle Province, che diventano un ente di secondo livello, restano le competenze sulla viabilità e trasporti, tutela e valorizzazione dell’ambiente, edilizia scolastica e pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, pianificazione territoriale e pari opportunità. Come prevede il recente Accordo Stato-Regioni, entro il 31 dicembre le Regioni decideranno l’attribuzione delle altre funzioni attualmente svolte dall’ente.