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Il Sentiero di Matilde porta l’Appennino reggiano nei Cammini d’Europa

Sentiero-MatildeIl “Sentiero Matilde” fa parte dei percorsi turistico culturali valorizzati dal progetto di Cooperazione “Cammini d’Europa”. E’ un progetto che associa 16 Gal a livello nazionale e promuove i percorsi che a vario titolo hanno costituito nel passato le autostrade dei pellegrini da e verso Roma dall’Italia e dall’Europa. 

Il Gal in convenzione con il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha progettato e realizzano interventi di messa in sicurezza e sistemazione di questo importante percorso in terra reggiana, utilizzando risorse della Misura 412 (cooperazione interterritoriale) dell’Asse 4 del Piano Regionale di Sviluppo Rurale.
“Un sentiero che attraversa la provincia reggiana da Nord a Sud nei territori che furono della Contessa Matilde, – spiega Luciano Correggi, presidente del Gal Antico Frignano Appennino Reggiano – percorso che coniuga le ricchezze ambientali e le testimonianze storiche. Di fatto contribuiamo ad organizzare sia l’informazione storico culturale con le audioguide, segnaletica turistica e punti di accesso gratuito a internet presso i monumenti più importanti, sia la percorribilità del sentiero, grazie alla convenzione operativa con il Consorzio di Bonifica Emilia Centrale, per gli appassionati di trekking. Stiamo parlando di un vero ‘Cammino d’Europa’ perché il Sentiero Matilde segue in territorio reggiano l’antico percorso alto medievale, che dallo sbocco dell’Enza, portava nel cuore del dominio dei Canossa, ai castelli di Rossena, Canossa, Sarzano, Carpineti, fino a Toano e si dirigeva verso il crinale al Passo di San Pellegrino in Alpe, attraverso la turrita “via delle Scalelle”, per poi scendere verso i possedimenti toscani, verso la via del Volto Santo, verso Lucca e poi a Roma. L’itinerario permette di scoprire sia l’antico sistema di comunicazione, che quello difensivo, basato su castelli e case torri (Cavandola, Monchio, Sorchio e Riana sono tutte inserite nel percorso), ma anche le suggestioni di un territorio limitrofo (e collegato dalla sentieristica Cai) ancora integro, come le antiche sorgenti solforose di Quara, il ponte a schiena d’asino di Cadignano e i gessi del Secchia”.
“In questo modo la messa in sicurezza e il miglioramento dell’antico ‘Sentiero Matilde’ che la bonifica sta realizzando con imprenditoria locale – spiega Marino Zani, presidente Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – consentirà al sentiero di entrare a far parte di ‘Cammini d’Europa’, il circuito internazionale di valorizzazione turistica integrata di itinerari culturali e di pellegrinaggio”.
“I lavori, iniziati lo scorso mese a Civago, sul sentiero Cai 690 (Antica Strada delle Scalelle), – spiega Angela Tincani, tecnico del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – sono ora giunti nella zona delle Balze del Malpasso, in Comune di Canossa, ai piedi del Castello”.
“L’Appennino è fatto di valli strategiche, come quella del Tassobbio a Casina – spiega Stefano Busanelli, assessore all’ambiente del Comune di Casina – anche perché da tempo si sta parlando della candidatura di queste aree nel Mab Unesco e questo può portare a importanti sinergie”.
“Gli interventi – prosegue la Tincani – riguardano l’aggiornamento e l’incremento della segnaletica turistica attraverso la sostituzione delle tabelle informative lungo il percorso. Si procederà quindi alla tabellazione di nuovi percorsi che si integrano al ‘Sentiero Matilde’, come, ad esempio la variante di Marola. Sarà inoltre assicurata la messa in sicurezza e miglioramento del percorso attraverso la sistemazione di manufatti esistenti. Verranno quindi riaperte le parti di sentiero abbandonate effettuando opere di miglioramento della percorribilità dello stesso”.
L’intervento complessivo sarà realizzato nei comuni di Canossa, Casina, Carpineti, Toano e Villa Minozzo. L’importo del progetto è di 70.000 euro, finanziati per 46.000 euro dal Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano e per i restanti 24.000 dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori. La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie alla collaborazione con il Settore Turismo della Provincia di Reggio Emilia, i comuni interessati e la guida escursionistica Daniele Canossini.

















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