Un accordo che consenta di riqualificare e ampliare l’Accademia militare e, allo stesso tempo, di valorizzare e restituire alla città un’area come quella della Caserma Pisacane (ex Ottavo Campale). È quanto prevede il Protocollo d’intesa tra Comune, Accademia militare e altri enti pubblici per la riqualificazione e valorizzazione di complessi militari di importanza storico monumentale il cui schema è stato portato in Consiglio comunale nella seduta di oggi, giovedì 2 ottobre, dall’assessore al Patrimonio Gabriele Giacobazzi.
Il Protocollo di Intesa costituisce la base di lavoro per la definizione di un successivo Accordo di programma che favorirà, attraverso variazioni urbanistiche, la dismissione del patrimonio militare non più destinato ad attività dell’Ente e la riqualificazione dei complessi in uso.
Oggetto di riqualificazione, trasformazione e nuova logistica prevista dall’Amministrazione militare saranno l’Accademia militare in piazza Roma, le scuderie Ducali, la Caserma Fabrizi, con i relativi servizi, e i galoppatoi in Corso Canal Grande, e l’ex Deposito dell’Aeronautica di Modena in strada Minutara. Gli immobili in cui invece l’Amministrazione comunale potrà prevedere nuove destinazioni d’uso al fine di valorizzare per un più razionale utilizzo o una possibile dismissione sono la Caserma Pisacane (ex Ottavo Campale) in via Emilia Ovest, insieme all’area denominata “ex Campo scuola guida dell’Esercito” in via Rangoni, le ex Scuderie Ducali la Caserma Fabrizi e relativi servizi, e i galoppatoi di Corso Canal Grande 100, previo adeguamento di destinazioni d’uso, e il Magazzino foraggi Santa Caterina di via Santa Caterina 111.
“Il percorso è ancora lungo – ha affermato Giacobazzi – ma questo passo è decisivo perché con questo atto per la prima volta viene sancito il recupero di un’area vastissima della città, oltre 185 mila metri quadrati, fino a oggi inaccessibile”.
Per realizzare gli obiettivi, gli Enti coinvolti concorderanno i rispettivi impegni. Relativamente ai complessi destinati a valorizzazione in vista di una possibile dismissione, il Comune si impegna ad adeguare i propri strumenti urbanistici concordando con un esperto di pianificazione urbanistica indicato dal Ministero della Difesa le destinazioni urbanistiche ottimali. A parziale compartecipazione del maggior valore fondiario derivante dalle modifiche urbanistiche, il Ministero si impegna a riconoscere al Comune (o a società a totale partecipazione comunale indicate dall’Amministrazione) una percentuale del valore delle nuove potenzialità edificatorie. Sulle aree cedute gratuitamente, il Comune eseguirà interventi mirati alla realizzazione di unità residenziali private, convenzionate e destinate all’affitto, oltre che spazi per attività terziarie e di servizio.
Per gli edifici in uso dall’Amministrazione militare destinati a riqualificazione il Comune, in coordinamento con il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo attraverso la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, si impegna a favorire le varianti necessarie agli strumenti di pianificazione e ai propri piani attuativi. Il Comando dell’Accademia militare sosterrà presso il Ministero l’obiettivo di investire prioritariamente nella valorizzazione di questi spazi la maggior parte delle risorse derivanti dalla dismissione degli altri compendi militari.